lunedì 30 aprile 2012

Eco Maratona del Parco del Ticino



Siete sportivi o pigroni?
In entrambi i casi, ascoltatemi bene.
Domenica 6 maggio, qui a Galliate, si correrà la prima Eco Maratona del Parco del Ticino, un primissimo appuntamento per podisti super-allenati, per corridori della domenica e per running da tapis roulant. Ci saranno percorsi per tutte le gambe:
Km 42 per gli sportivoni
Km 20 per gli sportivi
Km 11 per gli sportivetti, comprese le mamme, a piedi, con i bambini
Per chi, invece, si dichiara assolutamente non portato per la corsa o la camminata, potrà assistere comunque al “dietro le quinte” di questo evento sportivo, oppure semplicemente fare il tifo per la strada, lungo il percorso che si inoltrerà nel bellissimo territorio piemontese e lombardo del Parco del Ticino.
Apriranno le danze le ragazze del Gruppo CheerLeaders di Castelletto Ticino (leggasi Ragazze Pon Pon) e alle 9.30 lo starter darà inizio alla gara.

È un evento mai visto prima nella nostra città; un evento per cui esserne fieri tutti, anche partecipando solo con un bell’applauso per chi, invece, sarà tra i protagonisti.
Io ci sarò.
…E poi, non dite che non ve l’avevo detto!

domenica 29 aprile 2012

Duran Duran o Spandau Ballet?


 

















                  Simon Le Bon                                     oppure                                   Tony Hadley?

Bella domanda... Facile risposta. Ma ho deciso di lasciarvi un po' sulle spine (solo chi mi conosce bene è in grado di dare la risposta esatta, immediatamente...)

sabato 28 aprile 2012

Due (quattro...sei...) chiacchiere tra amiche


Neanche farlo apposta, i giorni scorsi sono stati riservati alle amicizie. Nuove conoscenze, amicizie di lunghissima data e persone ritrovate dopo qualche tempo, tutte depositarie di bellissime emozioni.
Finalmente una giornata degna del mese di aprile che, ahimé, fino a due giorni fa sembrava di essere ancora nel mese di marzo. Ieri e oggi, invece, il tempo permette di stare all’aria aperta e anche se me ne sto qui, nel mio piccolo giardino, a leggere e a scrivere, trovo che questo sia un momento davvero speciale, da vivere solo con me stessa.

martedì 24 aprile 2012

Senza immagini

Credo che,
questa sera,
a chi stesse dipingendo il cielo,
sia caduto il bicchiere dei pennelli,
con tutta l'acqua che vi era dentro.
Chissà se quel pittore
si è accorto
d'aver dipinto
un capolavoro di cielo...

Foto di famiglia


Ogni tanto io e mio papà andiamo a rovistare tra le vecchie foto di famiglia, così...tanto per farci del male, perchè, alla fine, lui si commuove sempre e io...anche.
Molte foto sono raccolte in album che, tanti anni fa, la mamma aveva pazientemente incollato seguendo, per quanto possibile, un ordine cronologico; poi si vede che si spazientì e l'altro migliao sono sparse in un cassetto dedicato solo a loro.
L'altro giorno era una di quelle volte che io e il papà dovevamo metter mano alle foto per cercarne una in particolare, che alla fine non abbiamo trovato; presi dalla nostalgia ben presto abbiamo chiuso baracca e burattini, senza proferire parola, perchè ogni volta che tentavamo di dire qualcosa, ne uscivano solo dei mugugni. Però una è rimasta tra le nostre mani ed è stata la salvezza che ha portato tutto alla normalità.

sabato 21 aprile 2012

LA FABBRICA DI CARTA 2012


Giovedì 19 aprile il Centro Culturale "La Fabbrica" di Villadossola ha aperto le sue porte alla 15^ edizione de “La Fabbrica di carta”, appuntamento annuale con autori ed editori del Verbano Cusio Ossola. Un Salone del Libro dedicato alla montagna, alle sue genti e alle sue tradizioni, che quest'anno avrà come filo conduttore la musica. 
Rimarrà aperto fino al 1° maggio, con appuntamenti a partire dalle 16.00 fino alle 23.00, con un ricco programma ogni giorno reso ancor più gradevole da accompagnamenti musicali di cori e band, con la visione di immagini del territorio.
Oltre all'esposizione di tutte le pubblicazioni di autori ed editori locali, ci saranno anche un'esposizione editoriale nazionale rivolta al tema della musica, appunto; una mostra fotografica di cori e bande del VCO; un'esposizione di materiale storico delle bande centenarie della provincia e un concorso di videoclip realizzati da band giovanili appartenenti alla Regio Insubrica.

venerdì 20 aprile 2012

Vetrina di collane


Qualche tempo fa mi era venuta la mania degli inventari. Ho fatto elenchi di tutto: maglioni, scarpe, borse ed, infine, l'ultimo, quello che mi ha tramortita, l'inventario delle collane. Dopo quello, non ho osato farne più, né inventari, né collane. Non voglio parlare di numeri, perché il miglior numero è stato proprio quello di elencarle tutte, impiegandoci un'intera serata, descrivendole una ad una su tre facciate.
Quando l'impresa titanica finì pensai di (s)venderne qualcuna; non ha senso, infatti, averne così tante quando se ne può indossare solo una alla volta. Ho cominciato quindi a scegliere quelle da tenere ed il risultato è stato...praticamente tutte! Non ho avuto il coraggio di classificare le mie collane in "collane di serie A" e "collane di serieB"; ognuna, infatti, è legata a un ricordo, a un momento particolare della mia creatività (perchè molte le ho fatte da me) e ognuna racconta la sua storia.

mercoledì 18 aprile 2012

Chi ne vuole uno?



Oggi concludo il capitolo dedicato ai limoni, anche se ce ne sarebbe ancora molto da dire, a riguardo; però i limoni in questione sono davvero finiti e tanto valeva dedicarci qualcosa di dolce (quando mai...)
La terza preparazione è una cremina, ottima per farcire le crostate e i pan di Spagna, ma ancor più golosa se spalmata semplicemente sul pane o servita con un buon gelato alla vaniglia.
Il procedimento è più veloce di quanto possa sembrare e anche il risultato direi che sia soddisfacente (anche la pentola è stata meticolosamente pulita...con il cucchiaio :-))

martedì 17 aprile 2012

Giornatina nera ???



Giornatina nera. Sì, a partire già da ieri.
Cos’era ieri? La Sagra dell’imbecille in piazza?
C’era in giro di tutto e di più: pedoni che attraversano ovunque, tranne che sulle strisce pedonali; una tipa che esce dal parcheggio senza guardare chi arriva;  uno con il furgone che mi sorpassa a destra, in rotonda, e subito mi taglia la strada per svoltare a sinistra; un tizio che ha deciso di tagliare l'erba sul ciglio della strada con il decespugliatore, sparando sassi dappertutto... 
E poi, per non bastare: tre soste al passaggio a livello, due delle quali senza transito dei treni (me la devono spiegare ‘sta roba…) e una di 8 interminabili minuti, roba da scendere dalla macchina e andare a piedi. Anche oggi sono ancora sotto l’effetto del giramento delle sfere. Stessa frequenza, stesso programma, stessa musica. Evviva! Vogliamo aggiungere anche un acceso “scambio d’idee” con il consorte?…
Ma sì, che bella giornatina!
Ecco la vera Wonder Woman all’azione (perché IO sono Wonder Woman, ah ah!) Non serve aver fatto delle imprese stratosferiche sulle cime delle montagne o sotto il livello del mare; oppure ancora, aver fatto duemila volte la maratona di New York (“…impossibile, c’è una sola volta all’anno…” “e-chi-se-ne-frega!”:-@) o aver attraversato a piedi i principali deserti del globo. No-no!!! Vorrei vedere, cari miei, quelle bellissime e fichissime “donne avventura” alle prese con il ferro da stiro, mentre una semplice bistecca sta cuocendo in padella, e l’ennesima offerta commerciale fa squillare il telefono, e solo la bistecca non basta a mettere a tavola un marito che torna affamato come un lupo, da quel lavoro che permette di avere uno stipendio, l’unico, e per il quale lavoro il marito sia esonerato da qualsiasi altro lavoro domestico, compreso il riordinare le proprie cose, per cui, con la pazienza di un santo, ci dovete mettere mano voi, e fare attenzione di non ritirare una maglietta nel cassetto sbagliato, perché altrimenti “…eh no, ma così non va…cos’è ‘sto disordine nel mio cassetto?”…
Care le mie “donna avventura” l’avventura qui si vive ogni giorno e ogni volta diversa!
Min...(beep)...chia!!!


lunedì 16 aprile 2012

...e oggi, Limoncello!


Come promesso, ecco la mia ricetta del Limoncello (più che mia, è la ricetta che ho deciso di seguire, tra le tante proposte). È una ricetta semplice e veloce e spero che il risultato sia altrettanto soddisfacente.
Come già detto, mi hanno regalato dei limoni non trattati, provenienti dalla Calabria, profumatissimi e a giusta maturazione; il periodo, poi, è il migliore: la ricetta dice che sia tra gennaio e marzo il momento giusto per acquistarli. Temo, però, che aspettando troppo tempo, i limoni perdano la loro compattezza, diventando anche difficile l’operazione del prelevamento della buccia, che è il componente principale del Limoncello. Così, voilà... Limoncello sia.
Raccomando a chi volesse seguire questa ricetta di procurarsi due vasi della capacità di lt. 2,5, a chiusura ermetica (tappo con guarnizione di gomma o di metallo con chiusura a vite) per non far evaporare l’alcool. Consiglio, inoltre, di utilizzare sempre alcool non inferiore a 95°  perché più alta è la gradazione e più lunga sarà la durata del liquore.
Qualcuno si chiederà anche che fine abbia fatto ciò che è rimasto dei limoni… bèh, è chiaro che non si getta via niente. Con il succo farò una buona crema di limone all'inglese;-P e con la parte rimanente dalla spremitura (cioè le “cupolette”) le utilizzerò per…pulire il lavello ed il piano cottura in acciaio, con il risultato non meno esauriente dei miglior detersivi che ci sono in commercio! 

domenica 15 aprile 2012

Domenica di pioggia



Le domeniche di pioggia a volte non guastano (però la pioggia, adesso, è ora che ci dia un taglio, néh...!) Permettono di rallentare il ritmo e di svolgere quelle due o tre cosette rimaste lì, in sospeso, non si sa da quanto tempo.
Oggi ho praticamente passato la giornata in cucina, tra limoni, uova, zucchero e verdure varie da pulire, cosa che non avrei fatto se fosse stata una giornata di sole. Si sa, le domeniche di bel tempo sono dedicate alle passeggiate, ai giri in bicicletta e alle escursioni in montagna. Non era proprio il caso di oggi: non ha mai smesso di piovere, almeno: non le volte che ho sbirciato fuori dalla finestra per scrutarne la situazione. 
Ad una certa ora del pomeriggio, però, ho avuto un mancamento, una repulsione verso il silenzio, quasi da desiderare di essere in un centro commerciale (l'ho sparata grossa, lo so; ma è per dare meglio l'idea di quanto la noia stesse prendendo il sopravvento). Così, convincendo "l'altra metà del cielo" che la pioggia non deve essere un impedimento (lui, che se ne stava buonino, spaparazzato sul divano:-)), bensì uno stimolo a trovarne la parte positiva, siamo usciti. Destinazione: vivaio, a scegliere alcuni fiori per il nostro giardino (giornata ideale da dedicare al giardinaggio...). A parte gli scherzi: in settimana non si riesce ad andare, perchè l'esperto giardiniere della famiglia ha le sue esigenze e non si fida di ciò che colei, il cui pollice è tutt'altro che verde (io!), potrebbe portare a casa. Con ragione! Io m'incanto davanti a delle piante come la Buganville, pur sapendo che qui avrebbe breve durata per via del clima, e non serve chiedersi il motivo per cui i nostri vivaisti ce le propongano, perchè ormai la politica è quella di far soldi facendo poca fatica e spesso a discapito degli altri (in ogni settore, non solo quello vivaistico, purtroppo). Questa, però, è un'altra storia...
Per fare un elenco, sappiate che prossimamente nel nostro piccolo giardino ci saranno Begonie, Violette, una Rosa bianca con sfumature rosa pallido, una Lavanda officinalis e nei vasi per il balconcino che dalla cucina si scende in giardino, delle Petunie e dei Gerani. Sono soddisfatta e non vedo l'ora che spunti un raggio di sole per trapiantare tutti i fiori (non serve avere un pollice troppo verde per trasferire le piante da un vaso di plastica ad uno di coccio... ce la posso fare...)
Bene, è finita la domenica e piove ancora. Béh, qui davanti al camino, adesso, tra uno sbadiglio e un vago tentativo di leggere alcune pagine di un libro, potrei anche addormentarmi, ascoltando la ninna-nanna della pioggia. Ma sì, non pongo resistenza...

sabato 14 aprile 2012

Limonata fatta in casa



La scorsa settimana mi hanno regalato una cassettina di limoni non trattati. È vero che il limone non manca mai nella mia cucina, ma un’intera cassetta è un po’ difficile da smaltire prima che i limoni perdano la loro freschezza; così mi sono venute alcune idee per usare una buona parte di quei frutti così belli tra le loro verdi foglie.
Un tempo i limoni venivamo largamente impiegati nel periodo primaverile per la loro azione tonica e rinfrescante e la limonata fatta in casa era una bibita diffusissima, leggera e dissetante, gradita anche dai bambini. Nonne e mamme conoscevano ognuna un metodo diverso per prepararla, quando i primi tiepidi raggi di sole iniziavano a scaldare l’aria e permettevano di trascorrere piacevoli giornate all’aperto.
Oggi questa bibita, un po’ dimenticata, è stata sostituita dalle più sofisticate bevande gassate in lattina, ma la ricetta  “alla vecchia maniera” che vi propongo sarà in grado di farvela gustare in poco tempo e, chissà, magari riporterà anche alla vostra memoria alcuni vecchi ricordi dell’infanzia, come è capitato a me.
Quando ero piccola, infatti, "l'acqua e limone" non mancava mai a tavola. Era un rito: veniva preparata un attimo prima di apparecchiare la tavola, sia a pranzo che a cena; ma quella era l'acqua e limone e non la Limonata che vado a proporvi.

venerdì 13 aprile 2012

Quella volta che...


Quando ero piccola non mi piaceva andare all’asilo. Avevo ben altre cose, IO, di cui occuparmi, senza perdere il mio tempo seduta dietro ad un freddo tavolino azzurro ad ascoltare “Le avventure del Signor Bonaventura".
Nessuno, però, si è mai preoccupato, di assecondare quella mia esigenza. Così ogni giorno era la stessa tiritera, da parte mia per convincere la mamma a tenermi a casa, e da parte della mamma a convincermi che ci dovevo andare, inventandosi ogni volta qualcosa di diverso. Certo, dev’essere stato un bell’impegno quello d’investire ogni giorno in una fantasia nuova da raccontarmi, che, poi, sarebbe durata solo il tempo del tragitto verso l’asilo; ma le mamme, si sa, di fantasia ne hanno da vendere…

giovedì 12 aprile 2012

Pillola di saggezza



La signora Albina è la mia vicina di casa. Il suo orto e il mio giardino sono separati da una rete metallica verde; io vedo lei e lei vede me e spesso ci fermiamo a scambiare due chiacchiere, solitamente sull’andamento famigliare. Lei è rimasta vedova qualche anno fa; il marito, il signor Eliseo, era il cugino di mio suocero e la somiglianza tra i due era così netta da farli sembrare fratelli. È normale, quindi, che tra noi e l’Albina sia rimasto un legame affettivo: lei si preoccupa di noi, come noi di lei.
La scorsa settimana ci siamo volutamente aspettate nei nostri angolini verdi, per scambiarci gli auguri pasquali e l’Albina, sempre con la discrezione di chi ha paura di rubare troppo tempo agli altri, ha lasciato parlare il suo cuore e, con le lacrime agli occhi, mi ha regalato una pillola di saggezza che non dimenticherò facilmente.

“La vita è fatta di piccoli momenti felici – ha detto – bisogna saperli riconoscere e viverli senza lasciar loro il modo di sfuggire via dalle nostre mani, perché ogni attimo perduto non ritorna più e nessuna occasione che si ripresenterà sarà uguale a quella che abbiamo perso. Pertanto approfittiamo anche di quel piccolo momento in cui decidiamo di prendere un caffè con qualcuno, il marito, il papà, un’amica; può sembrare poco, ma se è vissuto con piacere, non potrà che portare un po’ di felicità.”

Le sue parole rivelarono tanta nostalgia per un passato ricco di affetti perduti e la tristezza per un presente forse un po’ troppo vissuto nella solitudine dei suoi ottant’anni. Anche ai miei occhi sono salite le lacrime e dalla mia bocca non è uscito altro che un “Ha ragione, Albina…”
Se non fosse stato per quella "semplice rete metallica", che comunque mette un divisorio alle nostre due vite, avrei stretto quella donna in un abbraccio per farla sentire un po' meno sola.

martedì 10 aprile 2012

Happy Green!


Amo il verde in ogni sua gradazione. Da sempre.
Quando ero piccola e mi si chiedeva quale fosse il mio colore preferito, rispondevo VERDE, senza esitazione; poi, negli anni, si è aggiunto il blu e la mia casa oggi è arredata con tocchi di verde, blu e varie essenze di legni.
Mi piace il verde acido, il verde muschio, il verde trifoglio (quadrifoglio sarebbe meglio, ma è sempre più raro!), il verde smeraldo, il verde rubato alle salvie e quello degli abeti e dei larici.
Mi piace vestirmi di verde; non completamente, però, per non sembrare ad una raganella (animaletto troppo disgustoso per la sottoscritta...), aggiungendo al mio look un accessorio, un foulard o una pashmina.
Soprattutto, però, amo vivere in mezzo al verde. Sebbene io stessa non mi definisca una brava "police-verde", mi piacciono gli alberi, le piante e i fiori. Se la vita non mi avesse privilegiata, concedendomi un giardino, avrei fatto il possibile per averne uno sul terrazzo. Non che ne abbia uno smisurato, il mio si riduce alle dimensioni di un fazzoletto, ma a me basta per superare certi momenti difficili, puntando solo gli occhi tra il suo verde e sentirmi subito meglio.
Nel significato dei colori, il verde è il colore della natura, specialmente se associato al blu e al marrone. E' simbolo di speranza e a questo colore corrispondono sensazioni di stabilità, equilibrio, forza e costanza. Il verde della natura in primavera è associato alla giovinezza e famosa è l'espressione "anni verdi" per indicare, appunto, quel periodo spensierato compreso tra l'infanzia e l'età adulta.
Ma il colore verde è associato anche ad una simbologia negativa; infatti è il colore dell'invidia; si dice, appunto, che una persona gelosa sia "verde d'invidia" (anche se ritengo che tra le due cose si debba fare una netta distintinzione). E' famosa anche la locuzione "essere al verde" per voler dire di essere senza soldi; ma queste sono tutte espressioni che non mi appartengono, vale a dire: a me, il verde, mette di buonumore, punto e basta.
In questi giorni di festa, ho passato parecchio tempo ai fornelli, ma a Pasquetta è di rigore anche solo una breve passeggiata nel verde. Le foto qui pubblicate sono state scattate al Parco Burcina di Pollone, un vero spettacolo in ogni stagione.

venerdì 6 aprile 2012

BUONA PASQUA



"Per quanto essenziali possano essere i doni dell'esistenza, non riusciranno mai ad eguagliare il sorriso di un bambino, la gratitudine di chi non ti ha dimenticato, l'amicizia delle persone buone e la vicinanza di qualcuno che ti ami veramente." 

A tutti un augurio,
uno solo, ma pieno di affetto, regalandovi un sorriso.
Buona Pasqua!

giovedì 5 aprile 2012

Zzz...Ronf...ronf...


Capita, a volte, di essere a corto di idee...
Oggi è una di quelle volte... Sarà il tempo...
In questi giorni di pioggia mi sento molto meno attiva della scorsa settimana. Ho solamente voglia di dormire. Sono come le bambole che, quando le sdrai, chiudono gli occhi. A me basta appoggiare la testa a qualcosa, senza la necessità di sdraiarmi, per sprofondare in uno stato di pacifico sopore; potrei appoggiarmi allo stipite della porta e rimanere lì in quella posizione finchè le ossa incominciano a dolermi. Se poi mi trovo nei pressi del mio angolino di tranquillità... è fatta: poltrona-copertina-cuscino e, fuori, ticchettio di pioggerellina... ah che goduria!
Il fatto è che nessuno mi vieta di fare un riposino quando ne sento la necessità; sono io che mi faccio delle storie, perchè ritengo che il tempo passato a dormire sia tempo sprecato (vorrei proprio sapere chi è stato quell'intelligentone che mi ha inculcato un'idea così idiota!)
Zzz...Ronf...Ronf... Svegliatemi all'ora di merenda...Zzz...ronf...ronf...

martedì 3 aprile 2012

Il caffé della signora Maria


La signora Maria è una donna di origini napoletane con ungrande così.
Ogni volta che arriva in palestra, porta con sé un buona dose di solarità e, molto spesso, qualche golosità fatta con le proprie mani, per chi apprezza senza troppe storie di dieta e mica dieta.
Io faccio parte di questa categoria e ogni volta che la Maria mi offre qualcosa, non le dico mai di no e non perché non voglio mancarle di rispetto, bensì perché i suoi manicaretti, come si dice, prendono proprio per la gola.
Oggi è arrivata con un thermos di caffè…
Vi chiederete se in palestra non ci sia un distributore di bevande… Certo che c’è e anche con un buon caffè; quello della Maria, però…
Sentite qui e immaginate che la descrizione la faccia una donna con un marcato accento napoletano.
“Prendi la macchinetta e la prepari per il caffè. Nella parte sopra (il bricco, ndr) ci metti delle scorzette di limone, ma solo la parte gialla; così, quando il caffè scende sopra le scorzette, bello  bollente, quelle rilasciano il loro aroma… e poi ci metto l’Amaretto Disaronno.”
Semplice, no? Ma le dosi? È vero che l’Amaretto è un liquore dolce, “per donne”, ma è, comunque, alcolico e in quantità eccessiva, fa il suo bell’effetto!
Quindi, ecco le dosi per un buon “caffé della signora Maria”
Ogni 6 tazzine di caffé, 1 tazzina di Amaretto Disaronno e scorzette pari a mezzo limone, non trattato, naturalmente. Senza zucchero.
Per chi ama davvero il gusto del caffé.

lunedì 2 aprile 2012

Il Cammino di San Carlo




Forse non tutti sanno che, ad Arona, in provincia di Novara, parte un Cammino, forse non troppo conosciuto, come quello di Santiago de Compostela, ma che ha, comunque, in suo attivo una pubblicazione editoriale e un certo fascino in quanto ambientazioni e panorami.
Il Cammino di San Carlo, come già detto, parte da Arona e arriva a Viverone, congiungendosi alla famosa Via Francigena: 200 chilometri circa suddivisi in 12 tappe che toccano le provincie di Novara, Verbania, Vercelli, Biella e Torino, percorribili su sentieri e mulattiere che attraversano ambienti boschivi, ombreggiati e freschi in estate e ben soleggiati in inverno.
Questo Cammino, con tutta probabilità, ripercorre le antiche strade che San Carlo Borromeo percorreva per raggiungere Torino, facendo tappa nei principali santuari e Sacri Monti; ne sono la conferma gli affreschi murali, le cappellette, le chiese e la presenza di elementi non religiosi, come massi, sorgenti e fontanelle  a lui dedicate.

Abbiamo percorso la prima tappa durante le festività natalizie, avendo ricevuto in regalo il libro che ne descrive l'intero percorso, partendo alla mattina molto presto da Novara, in treno, per Arona e una volta raggiunto il piazzale dove svetta il famoso Colosso di San Carlo, abbiamo iniziato il vero e proprio Cammino attraversando quel territorio montano compreso tra i due laghi, il Vergante, raggiungendo il monte Mesma e quindi scendendo a Orta San Giulio. In tutto 6 ore di cammino, un'ora dedicata alla pausa pranzo e 550 metri di dislivello.

La seconda tappa, Sacro Monte di Orta - Sacro Monte di Varallo Sesia, l'abbiamo fatta l'altro ieri, sabato. Partenza in treno da Novara, sempre al mattino molto presto, questa volta diretti a Orta-Miasino; quindi raggiunto il Sacro Monte, dedicato a San Francesco d'Assisi, siamo scesi al porticciolo turistico di Orta per imbarcarci, attraversare il lago e raggiungere la sponda di Pella. Alle otto del mattino, la piazzetta di Orta è spettacolare: non c'è ombra di turista in giro e si possono fare tutte le foto che si vogliono, senza il timore che qualcuno capiti all'improvviso dentro l'obiettivo.


Sono necessari 22 chilometri, da percorrere a piedi, per raggiungere la Valsesia dalla sponda occidentale del Lago d'Orta; a circa metà strada, si scollina attraverso il Passo della Colma, che è il punto più alto dell'itinerario (980 mt.). Il sentiero attraversa boschi, pascoli ormai abbandonati e ruderi di alpeggi e cascinali appartenenti ad un passato ormai lontano.
Questa parte di itinerario coincide con la Peregrinatio, rievocazione di un antico pellegrinaggio che si svolgeva tra i due sacri monti e ogni anno viene riproposta nei primi giorni di giugno.

Sabato c'era un clima davvero favorevole: faceva caldo, ma, fortunatamente, nel pomeriggio è salita un po' di brezza a rinfrescare l'aria, perchè alcuni tratti, sotto il sole, sarebbero stati ben più faticosi, anche se percorsi in discesa. Il paesaggio era quello tipicamente primaverile: qua e là, alberi in fiore a punteggiare di colore il bosco dalle nuove foglie verde brillante e il sentiero costantemente delimitato da primule, colchici, anemoni, pervinche, polmonarie, epatiche, campanellini: un vero e proprio spettacolo per gli occhi e per l'anima!