venerdì 30 marzo 2012

Io e Anna

Foto Norino Canovi

Anna, detta “l’Annina”, è la mia amica del grande provocatrice di risate, di lacrime e di singhiozzi per le risate.
Ci conosciamo da quando avevamo 15 anni e da sempre abbiamo condiviso tutto, gioie e tristezze, vacanze e semplici pomeriggi a chiacchierare davanti ad una tazza di tè.
La mia seconda volta da patentata è stata con l’Annina (i primi vermi li ho fatti venire alla mamma che, dopo aver piantato i tacchi sul fondo della macchina, perché voleva frenare a tutti i costi, mi ha detto di rivolgermi a qualcun altro per le mie esperienze di guida…). E Anna era presente anche all’unico incidente che ho avuto, in una piovosa domenica pomeriggio, di ritorno da Orta, quando ho tamponato una Golf...
Ecco, Orta San Giulio è una delle mete che ogni anno ci riproponiamo di fare, come le vecchie signore di una certa età che, una volta all’anno, vanno in pellegrinaggio da qualche parte. Garantisco che le nostre gite, però, non sono di preghiera, ma di risate allo stato puro e il ricordo di quella giornata rimane fino all’anno successivo, quando se ne organizza un’altra, e poi ancora.
Qualche anno fa abbiamo festeggiato il nostro 25° anniversario (di amicizia... cosa avete capito?! non c’è niente di ambiguo…anche se durante le vacanze è capitato di dormire nello stesso lettoJ Anche quella è stata un’occasione per ridere come due picchiatelle.
Insomma, con l’Annina devo dire di aver condiviso tutto, o quasi tutto… Ecco, in materia “uomini” abbiamo constatato di avere gusti diversi, emmenomale! A me piace George Clooney, a lei Brad Pitt  Raoul Bova; da piccole, io veneravo ♫Dean Martin, lei ♫Memo Remigi e non c’è niente da ridere…abbiamo già riso noi abbastanza, fino alle lacrime, un pomeriggio, in macchina, mentre si andava a Vigevano: ho dovuto accostare al margine della strada perché le lacrime mi appannavano la vista e da allora, quando una delle due è incredibilmente giù di tono, l’altra le ricorda quel paragone di preferenze maschili, e subito ritorna a splendere il sole!

Insomma, signore e signori, siamo davanti ad un ormai raro caso di Amicizia con la A maiuscola, che rimane nel tempo, anche se non sono stati intrapresi i medesimi itinerari, e nonostante le varie vicissitudini delle due protagoniste, è sempre bello ritrovarle, per la strada o nel salotto di una delle due, a ridere di “quelle esperienze forti” che le hanno legate in tutti questi anni.

mercoledì 28 marzo 2012

Seratina: amici, dolce e...grappina



Detta così, sembrerebbe che le mie serate con gli amici siano delle vere degustazioni all'alcool puro.
Invece le improvvisate, come quella di ieri sera, alla fine, riescono sempre molto bene e ricordate nel tempo, spesso anche senza la grappina. Prima di tutto perchè davanti ad un'improvvisata non c'è il tempo materiale per farsi venire l'ansia da prestazione ("...oddio, speriamo che sia tutto buono..."); semmai l'ansia verrebbe per un "...oddio e adesso che cosa preparo?..." Siccome, però, i minuti sono veramente contati, sarebbe un peccato sprecarli per dare retta a una voce inutile e scomoda.
Martedì sera, ore 19.00 circa. "Pronto...Ciao! Siete a casa questa sera?...Ulrike è arrivata dalla Germania e vorremmo passare per un saluto..."
Non dico mai di no alla prospettiva di passare una serata con gli amici, anche se è solo martedì e neanche una buona idea in testa da offrire ai miei ospiti. Inizio, così, a sfogliare il mio quadernone delle ricette: una vecchia agenda mai usata alle cui pagine ho attaccato alcuni ritagli di giornale, con le ricette interessanti e golose da provare, tanto che è diventato un quadernone ciccione (del resto non poteva essere altrimenti, mai sentito parlare di uno smilzo quadernino di ricette!). Ne trovo una che farebbe il caso, torta rovesciata di mele caramellate...mmmh, buona...ma non ho tutto il tempo previsto, nel frattempo dovrei anche preparare la cena (e siccome non sono Wonder Woman...sempre valido quel discorso...) devo inventarmi qualcosa di più spiccio. Nasce così un dolce, sparito in un santo-amen (nemmeno ci fosse stato tra noi il Mago Silvan!)

TORTA ROVESCIATA DI MELE. (SENZA CARAMELLATURA)

Ingredienti:
  • 3 mele
  • zucchero a velo (per spolverare)
  • 2 uova
  • 3 cucchiai di fruttosio
  • cannella, una splveratina
  • 6 cucchiai di farina
  • un bicchiere di latte
  • 1/2 bustina di lievito per dolci
  • burro per la teglia
Portare il forno a 180°C. Sciogliere il burro e distribuirlo bene sul fondo e sui bordi della tortiera.
Sbucciare e togliere il torsolo alle mele, affettarle sottilmente e disporle a strati sul fondo della tortiera sovrapponendo un pochino le fettine. Infornare per il tempo di preparazione della pastella.
In una ciotola, sbattere le uova con il fruttosio e la cannella; inserire la farina poco per volta, stemperandola bene con la frusta e, man mano aggiungere il latte e alla fine il lievito.
Togliere dal forno la tortiera con le mele che, a questo punto, saranno un po' appassite, e distribuirvi sopra la pastella in modo omogeneo. Infornare per 30 minuti avendo l'accortezza di abbassare la temperatura a 160°C dopo i primi 10 minuti. Lasciare raffreddare prima di servire con una spolverata di zucchero a velo, se riuscite a resistere!!!

...E la grappina??? Ve lo siete chiesto, eh...
Beh, la grappina l'hanno portata loro, un morbido distillato di uve della Valle del Reno aromatizzato alla pera Williams, made in Schwarzwald (Foresta Nera). Dire che sia divina non è abbastanza pregevole e proprio perchè è una grappina morbida, anche le donne l'hanno apprezzata dandone subito dimostrazione sfoderando allegre risate per dei nonnulla...! E' proprio vero che, certe volte, la vita andrebbe presa con un po' di leggerezza, e distrarsi dalle seccature di sempre, fa solo un gran bene.

martedì 27 marzo 2012

Metti il caso, un giorno... George Clooney...


Nonostante i miei ritmi siano un po’ cambiati, ho voluto mantenere quel buon rapporto con lo specchio che ho coltivato negli anni, per guardarmi quel tanto e vedermi una casalinga disperata, ma perfetta! Mi spiego meglio: non voglio trascurarmi solo perchè non frequento più un ambiente di lavoro; la mia figura è già messa a dura prova dal passare degli anni, se poi mi lascio convincere dall’idea di non vestirmi bene "tanto non devo uscire...” siamo a posto: significa entrare in un tunnel da cui difficilmente se ne esce vincenti. Tranne che per motivi d’influenza o per malesseri che ne giustifichino davvero il disordine personale, non mi si vedrà mai in giro, e per casa, in tenuta sciatta, senza un velo di trucco e soprattutto con i capelli disordinati.
È vero: a volte sarei tentata di rimanermene in pigiama finché ne ho voglia; poi però penso a quale shock sarebbe sottoposta la mia vicina di casa qualora suonasse il campanello per necessità…
E metti il caso, un giorno, sentissi suonare il campanello e mi trovassi davanti un George Clooney (uno qualsiasi...) appoggiato allo stipite della porta (come nella foto)…posso mica farmi trovare in bigodini e ciabatte! (rabbrividisco al solo pensiero…)
Lui è sempre in giro con quella sua moto che va dappertutto, perché non dovrebbe passare anche di qui? Magari decide di comperare la villetta di fronte a casa mia…J
Beh, in quel caso credo che farei anche le pulizie in tubino nero stile Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, cantando Moon River con occhiali, cappello e sorriso a ventimila denti (metti un giorno di sole cocente a pulire i balconi… e George dall’altra parte, nel suo giardino, a leggere il giornale… ci vogliono occhiali, cappello e sorriso, no? vuoi mica che pensi di avere una vicina babbiona!)

Sognare non costa niente, come del resto essere sempre ordinati. Credo ormai faccia parte del mio modo d’essere, e se un giorno non mi si vedrà più così, autorizzo chiunque a chiamare un dottore!

venerdì 23 marzo 2012

Esiste un corso per aspiranti Wonder Woman?

Mi sento creativa... Evviva! Non sono morta, ero solamente in letargo e un po' rattristata per come certe circostanze capitano all'improvviso e bisogna per forza digerirle, senza riuscire a far nulla se non rimanendo lì, ferma al mio posto, perchè nulla potevo fare se non che aspettare.
Adesso che ho attutito il colpo e risvegliata da queste splendide giornate, sento che sto ritornando la "rompipalle" di sempre, con un vulcano di idee in testa, le mani solleticanti pronte a produrre e l'adrenalina in circolo che va a 1000, come ogni volta che sto per iniziare qualcosa di nuovo.
C'è, però, un problema non indifferente...
Siccome le idee che ho per la testa non sono poche e non hanno niente in comune tra loro, per riuscire a farle insieme, io che le vorrei vedere ultimate tutte in fretta, dal momento che non sono dotata di super-poteri come Wonder Woman, mi tocca sceglierne una per volta, stilando una classifica per priorità.
Ah sì-sì, mi toccherà fare un sorteggio, oppure coinvolgere un po' di amici invitandoli al Primo Referendum per il Lavoro Prioritario...
Oggi, per esempio, è stata una giornata calda quindi ho passato il pomeriggio all'aria aperta. Sono partita col mettere uno sdraio in giardino perchè l'idea di starmene a leggere al sole era molto allettante; poi mi è balenata per la testa l'idea che, mentre ero lì, avrei potuto portare avanti il lavoro di piegatura-cartine-riciclate per la borsa che ho in mente di fare (lavoro lunghissimo...), quindi ho preso tutto il materiale necessario e ho incominciato. Passato un quarto d'ora, alzo la testa per sgranchirmi un po' e noto che nell'angolo del giardino c'erano dei rami secchi da togliere, altrimenti i nuovi germogli si sarebbero trovati un po' soffocati. Ecco allora che armata di cesoie, cerco di dare un tono un po' più ordinato a quell'angolino... Ritornata poi al mio sdraio, mi è venuto in mente che avrei dovuto cercare dei campioni di roselline all'uncinetto per "quella graziosa sciarpina che ho visto sul giornale"... Lascio tutto ed entro in casa alla ricerca e dopo poco rieccomi ancora allo sdraio con un paio di vecchie riviste della mamma, un gomitolo di cotone e un uncinetto in mano.
Insomma...è stato un pomeriggio laborioso, no? Solo andare su e giù a prendere questo e quello...meno male che doveva essere un pomeriggio di lettura al sole! Non posso dire di essermi annoiata, no-no, ma nemmeno quel granché soddisfatta: tutti questi lavoretti sono stati iniziati, ma non tutti portati a termine, mentre io (che vorrei davvero essere Wonder Woman!) domani potrei non avere la vena giusta come oggi e piantare tutto lì dov'è. 

giovedì 22 marzo 2012

Piacevoli pause



La pausa “quotidiano” insieme a quella del caffè sono tra le cose che preferisco in assoluto.
Quando seguivo degli orari di lavoro precisi, queste pause erano limitate al fine settimana e a volte neppure a quello. Il giornale lo leggevo di sfuggita mentre preparavo la cena e la pausa caffè era limitata al tragitto ufficio-macchinetta raggiungibile in uno dei reparti produttivi aziendali.
Il sabato e la domenica, invece, iniziavo la giornata facendo la prima colazione leggendo il giornale (se non ci si alzava troppo presto per qualche gita in montagna…) e mi ritrovavo a passare quasi l'intera mattinata tra le colonne dei vari articoli affiancata dalla tazza della prima colazione, da una parte e la tazzina del caffè di metà mattina, dall'altra, felice come una pasqua, perchè il tempo dedicato a leggere non è mai sprecato.
Adesso la maggior parte delle mie giornate iniziano così. Lasciate che lo dica, non siate invidiosi: è solo una scusa per auto-convincermi che rimanere senza lavoro ha pure i suoi vantaggi… quindi, fette biscottate, marmellata e una tazza di té, con l’aggiunta, di un giornale... di terza mano! Infatti non leggo il quotidiano quando è ancora ben piegato, con quell'inconfondibile profumo di rotativa, ma quello del giorno precedente, passato prima da mio suocero, poi da mio marito e, da ultimo, prima di essere destinato all’accensione del camino, da me.
(Messa in questa maniera sembrerebbe che siamo poveri, ma così poveri...! costretti a risparmiare anche sul giornale!!!) J

mercoledì 21 marzo 2012

Chi è il millesimo?



Alzi la mano chi è stato il numero 1000...
Grazie... Grazie davvero a tutti. Dal primo all'ultimo.
Grazie a chi apprezza, a chi critica, a chi mi segue sempre e a chi mi ha letto una volta e poi basta.
Grazie a chi commenta, a chi crede sia meglio di no, a chi non ha capito che può farlo e a chi non ha ancora imparato.
Grazie a chi mi appoggia e a chi pensa sia meglio lasciar perdere...
A tutti voi i miei ringraziamenti, perchè, che ci crediate o no, per me non fa la differenza: entrambi siete stimolo di crescita.
Grazieeeeee

martedì 20 marzo 2012

L'imperfezione delle pere nostrane





La frutta coltivata senza l’ausilio dei pesticidi, si sa, è la migliore in assoluto per il nostro benessere; solo che siamo abituati a comperare frutta troppo perfetta nel suo aspetto e tralasciamo il fatto che non sia per niente buona.
In questi giorni sulla mia tavola sono arrivate delle ottime pere nostrane,“le ultime” ha precisato il venditore “dopo di queste non ce ne sono più, bisogna aspettare l’autunno”.
È vero. Ci saranno, però, le fragole, le ciliegie, le albicocche, le pesche, le prugne, i frutti di bosco, e via dicendo, man mano che passeranno i mesi e il frutteto sarà certamente più generoso che nei mesi invernali. Queste pere dall’aspetto tutt’altro che signorile (sembrano soffrire di sciatalgia anche loro…) sono dolcissime ed era da tempo che non ne mangiavo di così succulente, quasi spiace consumarle per non che finiscano in fretta, ma alla fine la golosità (e il buon senso) in un santo-amen ne ha fatte sparire la metà, e vabbé…

Sono sempre stata conquistata dai mille colori e profumi del mercato, specialmente da quelli provenienti dalle bancarelle della frutta e degli ortaggi, dove i prodotti sembrano essere più freschi e genuini; solo che per ragioni di lavoro non sono mai riuscita ad andare al mercato del mio paese, per cui le volte che mi trovo tra i banchetti di un mercato cittadino, lo vivo davvero dall’inizio alla fine, curiosando di bancarella in bancarella senza una lista precisa della spesa, accontentandomi di quel che c’è di fresco in quel momento. Non sono incline al consumo dei prodotti fuori stagione, preferisco mangiare per esempio una parmigiana di melanzane quando le trovo nell’orto di mio suocero, anche se sarebbe più comodo andare al supermercato e cucinarle quando il caldo non è così opprimente come nella stagione della loro maturazione.
Lo so, questo non è il periodo di maturazione delle pere, ma si sa che questi frutti, così come le mele, si conservano bene anche in tutto il periodo invernale, lasciandole al fresco e ho la certezza che quelle che sto apprezzando in questi giorni siano state conservate non in cella frigorifera.

Ho un bellissimo ricordo di quando al sabato andavamo al mercato di Domodossola...
Avevamo una casa a Santa Maria Maggiore, in Valle Vigezzo, che raggiungevamo il venerdì sera e al sabato mattina presto scendevamo al mercato di Domo per fare la spesa per il fine settimana e per alcuni dei giorni successivi. Non so se è ancora così, ma allora c’erano anche le piccole bancarelle degli alpigiani che scendevano a valle con i loro prodotti nostrani: formaggi, uova, frutta e verdura di loro produzione e coltivazione. Naturalmente avevano pochissimi prodotti e venduti quelli, raccoglievano le loro poche cose e facevano ritorno agli alpeggi fino al sabato successivo, quando ritornavano con prodotti diversi a seconda di ciò che erano riusciti a raccogliere durante la settimana. Ricordo che una volta, era primavera, abbiamo comperato un’insalatina novella che ci ho messo un secolo a pulirla, ma quando è stato il momento di gustarla, è stato un vero piacere sentirne la freschezza!
Ecco, tornerei volentieri un sabato a Domodossola, solo per vivere il suo mercato che è grande come una fiera qui in città, per vedere se, come allora, gli alpigiani scendono ancora a valle con i loro prodotti. E poi per respirare quell’aria spensierata, come quando si è in vacanza, annusarne i profumi e ammirarne l’allegria attraverso i colori.

lunedì 19 marzo 2012

Questione di sveglia


A volte faccio delle considerazioni seguendo il comportamento, in certe situazioni, della gente che frequento e traggo delle mie conclusioni personali, che non è detto siano vere; pertanto quello che sto per scrivere potrebbe essere anche solo un pezzo per riempire una pagina...
Sono arrivata alla conclusione, ad esempio, che la gente è secondo la maniera in cui si sveglia al mattino, cioè si comporta di conseguenza, distinguendosi in base al grado di prontezza.

Alcune si destano semplicemente al proprio orologio biologico.
Aprono gli occhi ancor prima del suono della sveglia e si compiacciono di poter poltrire ancora un pochino tra le lenzuola; “riscaldano” il cervello prima di metterlo in moto  e poi si attivano ad affrontare la giornata.
Altre non si svegliano nemmeno al suono delle campane spiegate a festa.
Puntano invano la sveglia che regolarmente non sentono e quindi hanno bisogno che fisicamente qualcuno le scrolli dal torpore qualche minuto prima dell’effettiva “messa in piedi”, perché hanno bisogno comunque di una manciata di minuti per carburare il cervello.
Altre ancora si svegliano solo dopo che un forte raggio di sole abbia loro trapanato i bulbi oculari, dopo che la sveglia abbia suonato svariate volte e per svariate volte messa a tacere; quindi, rivoltatisi dall’altra parte, riprendono  il sonno esattamente dal punto in cui era stato disturbato. Alla fine si alzano e tutti schizzati  arrivano tardi in ufficio dicendo che “ancora-una-volta-la-sveglia-non-ha-suonato-chissà-perché!!!”.

E’ un’inutile perdita di tempo cercare di capire il motivo che ne fa la differenza: la risposta, facilmente intuibile senza il bisogno di complicate ricerche universitarie, è che NON TUTTI SIAMO UGUALI. (Punto e basta).
Gli individui della prima descrizione, sono di norma previdenti e lungimiranti. Vivono il presente, però già con una certa proiezione verso il futuro; sono attenti, riflessivi e curiosi, per loro nulla è dato al caso e  in ogni cosa cercano il perché. Sono affidabili tant’è che se si fa loro una confidenza, difficilmente viene data in pasto al pubblico. Non fanno parte della categoria  “perditempo” e si preoccupano di svolgere bene i propri doveri perché profondamente convinti che il tempo sia prezioso e non deve essere sprecato nel fare un lavoro due volte solo perché alla prima non si è stati abbastanza attenti.
Il secondo profilo comprende chi va un po’ più a rilento, ma non per questo soppesati come inaffidabili e farfalloni. Sono meno riflessivi dei primi e a volte non danno il giusto peso alle confessioni che si fanno loro, lasciandosi scappare qualcosina qua e là. Sono però dotati di serietà professionale e vivono molto bene il loro stato perché non si preoccupano più di tanto del “perché” e del “percome” gira il mondo.
Il terzo gruppo è quello degli scorretti, dei lenti e dei menefreghisti. Prendono la vita con comodità  e pensano che perso un tram ci sia quello successivo, senza considerare che il tram prima o poi arriva anche al “fine corsa”. Vivono nel loro mondo fatto solo delle loro cose: ciò che riguarda gli altri non riguarda a loro e viceversa. Sono, come dire? le “cicale” della situazione, si preoccupano solo se messi davanti ad una dura realtà e solo allora si ammazzano di lacrime, perdendo anche quel poco di tempo rimasto in inutili parole. Sono i ritardatari per eccellenza, sforano l’orario d’arrivo sia che si tratti del lavoro, della messa della domenica o semplicemente di un appuntamento al ristorante; sono poco attendibili, non perché non sappiano svolgere le loro mansioni, ma perché non si sa SE e QUANDO le concluderanno.

Questo “studio” non è stato fatto esaminando molti individui, ma solo osservandone una piccola parte, pertanto chiedo loro, nel caso si riconoscessero nei vari profili, di non esserne troppo turbati, perché la mia analisi sulla personalità umana non è stata così approfondita per stilarne una figura definitiva, come certi studi che si fanno nelle università americane. Devo dire, però, d’aver conosciuto e frequentato persone di ogni profilo descritto e ho tirato le mie conclusioni, a volte arrabbiandomi anche un po’.
Buon risveglio per domani mattina!

sabato 17 marzo 2012

Il tempo è un albero che cresce


(Foto Norino Canovi)

Mentre leggo, appollaiata sul divano piccolo, sotto alla finestra del soggiorno (quello grande è occupato da Elzibaldo de Tonnis, il marchese…), improvvisamente uno starnuto mi pizzica il naso e lo espello quasi con un urlo (mi capita quando arrivano così inaspettati…). Elzy, acciambellato proprio di fronte a me, si spaventa, alza la testolina e mi guarda: un occhio aperto e l’altro chiuso a interrogarsi su così tanto frastuono. Eh sì, ho disturbato la sua quiete e malfidente mi guarda con i suoi occhioni socchiusi, due piccole lamelle gialle in un gomitolo di pelo grigio, e passato il momento critico, ritorna nel suo stato di sopore da buon gattone aristocratico, mentre io, divertita, riprendo a leggere (e a finire…) un libro che ho “divorato” in due giorni.
Un libro proprio adatto a questo periodo di rinascita primaverile, che mette la voglia di uscire in giardino a rovistare tra la nuda terra con nuove sementi. L’ho trovato in una libreria magentina mentre ero alla ricerca di libri di tutt’altro genere. Mi ha incuriosito il commento posto sulla prima copertina “Il racconto di un giardino: come trasformarlo in una delle più perfette gioie della vita”.
Il tempo è un albero che cresce è il primo libro di Luisa Pulcher, responsabile per tredici anni della biblioteca di Castagneto Po, prima di dedicarsi a un negozio di piante e collaborare con il Vivaio di Anna Peyron, famoso per la coltivazione di rose, ortensie e clematidi. Non è una storia, ma tante storie suddivise mese per mese dove l’autrice scrive episodi del proprio quotidiano in condivisione con l’amore per il proprio orto-giardino. È una lettura fresca, rilassante e divertente; non è un libro di giardinaggio, ma un buon maestro che invoglia a coltivare un piccolo giardino anche a chi, come me, manca il pollice verde, ma non il senso della bellezza esaminando la semplicità di un piccolo fiore.

Domani, secondo il mio amico Roberto, è probabile che piova. Siccome lui è un esperto in meteorologia, io lo promuovo a pieni voti, senza neanche mettere in discussione la sua teoria, consultando il mio sito preferito in materia. Domani, quindi, niente montagna; si pensava di andare a vedere le prime fioriture della stagione, senza salire troppo in quota per evitare la neve che per quest’anno se n’è già vista abbastanza. Invece, cambio di meta. Due le proposte per rimanere in tema Giardini&Co: a Cannero Riviera (VB) per l’inaugurazione del Parco degli Agrumi (mostra-mercato di agrumi, visite ai giardini, degustazione di tè agli agrumi ed escursioni sul lago); oppure a Pavia per la Festa di Primavera che inaugura l’apertura stagionale dell’Orto Botanico (visita gratuita accompagnata da un esperto).
Nella speranza che non sia pioggia battente!
Buon fine settimana.

venerdì 16 marzo 2012

Album dei ricordi





Quando tutto finisce, rimangono solo i ritagli di un passato incancellabile a parlare nel completo silenzio dei pensieri.
Non più le voci, non più le parole di circostanza, non più i sorrisi forzati; solo un intimo momento con me stessa per toccare i ricordi con una mano e riportarli al presente, per evocare quel lontano tempo andato,  una piacevole chiacchierata in mezzo al cortile, una vacanza al mare, una partita di pallone…
E quando i ricordi tornano a rivivere fino a riempire gli occhi di nostalgia, significa che tutto è ancora lì, intatto, come se il tempo non avesse fatto il suo lavoro…

giovedì 15 marzo 2012

Nonostante tutto...


(Foto Norino Canovi)

Nonostante le corse e le interminabili file negli uffici; la preoccupazione per un lavoro che non c’è più; l’apprensione per un famigliare sofferente e la sua improvvisa partenza; nonostante tutto questo, ogni mattina il sole è puntuale a disegnare un’alba mai uguale, invitandoci a radunare tutte la nostra vitalità, tutte le nostre energie, tutto il nostro bagaglio di sapere, per affrontare un nuovo giorno d’inevitabili impegni con il mondo. E ogni sera, radunati tutti i momenti della giornata, quando la stanchezza prende il sopravvento, ci sembra quasi impossibile aver superato prove che al solo pensiero ci sembravano insormontabili.
Eppure, nonostante tutto, la vita continua a cucire per ognuno di noi l’abito della saggezza, ogni giorno un pezzettino in più, per non arrivare impreparati al momento del bisogno.

giovedì 8 marzo 2012

La leggenda dell'Uomo Romantico


E' sempre apprezzabile il gesto di un uomo che regala un fiore ad una donna... anche se appena raccolto nel vaso delle kalanchoe sul davanzale della finestra.
Come Braccio di Ferro, che raccoglieva i fiori nel giardino di Olivia prima di suonare alla sua porta...
Ok, basta il pensiero...

8 marzo

Ho girato tutto il giorno tra un ufficio e l'altro per sistemare la mia posizione di disoccupata.
Mi sono arrabbiata e nonostante ciò ho sorriso a chi avevo di fronte.
Mi sono arrabbiata ancora mentre ero alla guida perchè a volte mi sembra di essere trasparente...
Non sono perfetta, ma esisto e come tutte le donne, sbrigo mille lavori mentre ne penso altri mille.
A tutte le donne...

mercoledì 7 marzo 2012

Punto, a capo

Oggi ho ricevuto la lettera di fine rapporto lavorativo. L'aspettavo da giorni, non è stata un'improvvisata.
Fa sempre un certo effetto, però...
A tutti coloro che hanno creduto in me e hanno speso parole in mio favore, un vero GRAZIE con il 
(Ci saranno altre occasioni per le quali le vostre parole non saranno abbandonate al vento)

A chi, invece, ha contribuito con parole dettate unicamente dall'invidia e dalla cattiveria, non auguro niente: sono sicura che faranno un buon raccolto di ciò che hanno seminato.

martedì 6 marzo 2012

Fortunato colui che per lavoro è costretto a leggere libri



Ho tre nuovi libri da leggere, più di novecento pagine da sfogliare. Tre libri molto diversi tra loro, eppure con il loro diverso fascino mi hanno conquistata...
Non so da quale iniziare... forse dal più lungo, perchè è anche il più divertente; oppure da quello con la copertina più simpatica, perchè magari mi porterà a vivere una vacanza; altrimenti inizio dal libro più serio, perchè è quello che mi ha spinta ad andare in libreria e lì ho trovato anche gli altri due; se no, per non fare torti a nessuno, li leggerò tutti insieme (mai farlo...in questo caso rischierei di raccontare la storia di Gramellini ambientata in Provenza che si trova...in Spagna!!! :-))
Sarà meglio finire quello che sto leggendo, invece, che come storia non è per niente male e nel suo piccolo è piena di suspance. Mi capita (e spero di non essere la sola...) di rallentare la lettura di un libro che mi piace in modo particolare, per farlo durare di più, e combatto con me stessa perchè da una parte sono curiosa di sapere la fine e dall'altra mi spiace terminarlo in fretta (siete davanti a un caso da analizzare seriamente...)
Certo che nelle sere come questa, quando andrei a dormire ancor prima delle galline, non è facile piazzarsi in poltrona a leggere... Sto crollando per la stanchezza sebbene la mia giornata non sia stata per niente impegnativa. Sarà la primavera... Ma in primavera non si dovrebbe uscire dal letargo? Allora perchè a me sta succedendo esattamente il contrario?
Beh, buonanotte (...e che le galline non facciano casino baccano quando decidono di andare a dormire!)

lunedì 5 marzo 2012

Finalmente piove.



Sia chiaro: non è la condizione di tempo che preferisco, ma ce n'era bisogno e siamo tutti d'accordo... Quand'è che smette?... Mah, chissà... forse dopodomani.
Sabato sono rimasta sorpresa perchè pulendo i balconi dai primi fili di paglia lasciati dagli uccellini (sono già al lavoro per creare i loro accoglienti nidi...), ho raccolto anche una polverina simile a caffè macinato, molto finemente. Non riuscivo a capire che cosa fosse: possibile che il vento abbia portato la terra del bosco fin quassù?
No, non era possibile. Quella che poi si è rivelata di difficilissima eliminazione anche dalle setole della scopa, erano le cosidette "polveri sottili" dell'inquinamento atmosferico. Ora, non è che voglio dilungarmi su questo discorso, tutti siamo al corrente di ciò che respiriamo, ma santocielo che gran brutta roba! Non riuscivo più a liberarmene, neanche con acqua  e aceto e la scopa è finita con lo stesso trattamento per il bucato: ammollo-insaponamento-spazzolata-risciacquo (x 3 volte!!!) e poi messa al sole ad asciugare...

E oggi piove... e come son contenta!!! Almeno per qualche giorno l'aria saprà un po' di pulito, e tutt'intorno sarà come aver spolverato la casa delle vacanze dopo un lungo periodo di chiusura.
Anche il mio piccolo giardino sembra sentirne già il giovamento: questi sono dei piccoli narcisi fioriti tra ieri e oggi (sabato erano solo dei boccioletti). Sì, appena sottoterra esiste un ambiente simile al dietro le quinte di un teatro: i piccoli germogli, tutti eccitati, a turno, son pronti per la loro grande uscita sul palcoscenico di Sua Maestà, la Primavera.


domenica 4 marzo 2012

Divieto di circolazione per inquinamento atmosferico

La mia città oggi è stata chiusa al traffico.

È stato disposto il divieto di circolazione di tutti i veicoli a motore ad uso privato dalle 10.00 alle 18.00, domenica 4 e 11 marzo, ad eccezione dei veicoli elettrici, ibridi e bimodali, dei veicoli alimentati a metano e dei veicoli con a bordo almeno tre persone.”  (documento del 21 febbraio 2012).

Bene.

Sempre oggi la mia città ospita la gara del Campionato Italiano di Motocross – Trofeo Delle Regioni.

Siccome non sono competente in materia, mi chiedo:
le moto vanno ancora a benzina, VEROOO???

La notizia si commenta da sé…