mercoledì 13 aprile 2016

Sakura Matsuri e colline in fiore.




È la stagione che preferisco. Nel giardino, ogni giorno, spunta qualcosa di nuovo. Non so più dove appoggiare gli occhi.
Non sono una brava giardiniera, tuttavia mi piacciono i fiori e non mi arrendo dal prendermene cura.
Non so quando seminare, quando sia meglio potare e come agire su afidi, pidocchi e affini; ma so quando è ora di tagliare l’erba e quando bisogna annaffiare ;-)
È poco? Diciamo che io sia una giardiniera “essenziale”, nel senso che riconosco l’indispensabile.
In questi giorni, a dire il vero, sono stata bloccata dall’influenza, ma prima di dichiarare il mio KO non mi sono fatta mancare il SAKURA MATSURI, ovvero la festa dei ciliegi in fiore.
È un evento tipico che in Giappone si festeggia dall’inizio di marzo, fino a metà maggio, questo perché  l’arcipelago giapponese si estende in una vasta area, da nord a sud, tale da essere suddivisa in ben sei zone climatiche.

Anche qui da noi sta prendendo piede l’Hanami, cioè l’usanza di godere della bellezza degli alberi in fiore. Basta guardarsi attorno per capire da quanti ciliegi siamo circondati. Non necessita che siano alberi da frutto, ci sono delle tipologie di ciliegio che vengono utilizzate come ornamenti urbani. Non chiedetemi l’esatto nominativo perché, da “pollice poco verde” quale sono, non ve lo saprei dire; so solo che, in questo periodo, sono stracarichi di fiori bianchi.

A Roma, nel quartiere dell’EUR, alla fine degli Anni ’50 fu inaugurata la Passeggiata del Giappone, una strada pedonale e ciclabile che attraversa il Parco Centrale del Lago; in quell’occasione il primo ministro giapponese, che era in visita ufficiale in Italia, donò alla città, a nome del proprio governo, numerosi sakura, la varietà dei ciliegi ornamentali giapponesi che ancor oggi, nel periodo di fioritura, attira parecchia gente per la classica passeggiata.

L’Hanami è una tradizione molto antica che in Giappone suscita addirittura lo spostamento di milioni di persone. Oltre ad ammirare queste bellissime fioriture, organizzano dei sostanziosi picnic da consumare all’ombra degli alberi fioriti. Tutti fanno in modo di poter assistere in qualche maniera a tale bellezza e, addirittura, viene variato l’orario lavorativo per far sì che ognuno possa parteciparvi. Inoltre, alla radio e alla televisione, vengono emessi dei veri e propri bollettini, come quelli meteorologici, che informano la popolazione quando inizia e per quanto tempo dura la fioritura!

Perché tanti ciliegi in Giappone…?
Pare che il tutto sia legato ad un’antica leggenda, una tra le tante che fanno del Giappone un Paese attraente. Si racconta che questi alberi furono piantati nel VII secolo d.C. dal sacerdote En-no-Ozuno,  e che avesse scagliato una maledizione contro chiunque osasse abbatterli. Comunque sia andata, questi alberi sono divenuti la varietà giapponese per eccellenza, conosciuta in tutto il mondo.

Nel Monferrato, lo scorso fine settimana (ma anche il prossimo, nel caso qualcuno ci volesse andare), alcune associazioni culturali si sono riunite alla Cascina Cerola di Franchini di Altavilla, per organizzare una festa che celebra la fioritura dei ciliegi.
La nostra è stata una meravigliosa passeggiata tra gli alberi in fiore, con il tipico sottofondo del ronzio delle api al lavoro; un viaggio culturale passando dalla pittura tradizionale (Sumi-e), alla bellezza delle perle di muschio (Kokedama); dalle antiche arti di combattimento (Aikido e Karate) al tiro con l’arco tradizionale giapponese (Kyudo); dal Feng shui , Reiki e Shiatsu, per l’armonia e il benessere della persona, all’arte della disposizione dei fiori (Ikebana).
Cosa dire? Ne sono rimasta affascinata al punto che, a casa, ho ripreso tra le mani il volume di Fosco Maraini, Ore Giapponesi.





È stata anche l’occasione per fare un bel giro tra le riposanti colline del Monferrato che, in questo periodo di rinascita, ostentano dei colori spettacolari:     


il verde brillante dei prati...

le tonalità di marroni della terra, dissodata da poco...

il giallo dei campi di colza...

per non dire del contrasto collina-cielo.


I ciliegi monferrini non saranno spettacolari come quelli del Giappone, ma anche qui l’Onnipotente ha steso un fazzoletto di Paradiso.


2 commenti:

  1. bellissimo questo post!!! brava marinella !!! mi hai regalato un attimo di leggiadra felicità...

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