martedì 19 aprile 2016

Tutta colpa del vento (ma è solo una scusa per starmene fuori)



Il vento, questa notte, ha scompigliato il giardino. Ho dovuto mettere in ordine tra i fiori, stamattina e, soprattutto, ho dovuto eliminare gli steli i cui petali, il vento, s'è portato via con sé.
Scompiglia anche me. Ieri sera, non riuscivo a prender sonno. Il vento, invece di portarsi via le tensioni, mi innervosisce e non riesco a zittire i pensieri.

Occuparmi del giardino, però, è un ottimo rimedio. Smuovere la terra, metterci dentro le mani per  rompere le zolle indurite, spargere alcuni semini, mi rasserena. Ho la certezza che, da quella terra, qualcosa nascerà, oltre l'erba.  L'erba nasce sempre, senza il bisogno di seminarla. Ma anche l'erba ha il suo perché. Prima di tutto mi rilassa l'estirpazione e poi, certe erbe, sono la difesa contro il caldo estivo di alcune  piantine che, senza di loro, farebbero fatica a sopravvivere. L'erba, con la sua ombra,  mantiene umido il terreno. Certo, non i boschi d'erba che, invece, soffocherebbero le piantine più piccole. Insomma, anche in giardino vige la regola dell'equilibrio.

Ho trapiantato fiori. Gerani, aromatiche e alcune specie di margherite, il cui nome chi se lo ricorda più. Adesso, che è tutto in ordine, mi sento sollevata; d'ora in poi dovrò solo bagnare. Anzi: dovrò bagnare, senza l'avverbio, perché bagnare non è cosa da poco, anche se, il mio giardino, è poco più di un fazzoletto. Non è il caso di tirare la canna dell'acqua, non ancora; quindi bisognerà bagnare con l'annaffiatoio e "il sedici litri" pesa pur sempre sedici chili quando è pieno!
Non sono questi, però, i lavori pesanti che mi spaventano. Alla fine, saranno i risultati a premiare la mia fatica e alcuni li vedo già.
Quello di oggi, tra me e il giardino, è stato un bisogno reciproco: lui aveva bisogno che io rimettessi in ordine ciò che aveva lasciato la mano del vento; io avevo bisogno di stare all'aria aperta, che mai come in questa stagione è più piacevole. 
Ognuno, alla fine, ha raggiunto il proprio scopo; ognuno, alla fine, ha tratto i propri vantaggi.



3 commenti:

  1. sono una fan della garden therapy...un tempo (quando avevo un giardino) la praticavo spesso. Ora non ce l'ho più e quindi sono passata alla cake therapy che è pur sempre una bella soddisfazione! :-) un abbraccio cara mari e chissà che bello il tuo giardino!!!

    RispondiElimina
  2. Robi, è davvero poco più di un fazzoletto, il mio giardino, ma, l'abbiamo studiato in modo tale che, in ogni stagione, ci sia qualcosa che ci faccia sgranare gli occhi per la sorpresa, anche in inverno. Ti aspetto nel mio giardino per una tazza di tè e una bella fetta di plum cake! A presto cara amica!

    RispondiElimina