martedì 21 maggio 2013

Ma che freddo fa?



Non si può proprio dire che l’acquazzone del pomeriggio abbia rinfrescato l’aria; sarebbe più corretto dire che l’acquazzone del pomeriggio ha raggelato l’aria, perché fuori, questa sera, fa freddo come a marzo e le uniche cose che ho maggiormente bramato, di ritorno dalla palestra, sono: un caldo maglione, delle calze pesanti e una bella tazza di latte caldo per cena.

Sono uscita nel pomeriggio troppo poco vestita. Il sole giocava a nascondino tra le nuvole e solo a metà strada mi sono accorta che dalle montagne scendevano dei cumuli troppo minacciosi per non pensare ad un temporale; ma era tardi per ritornare a casa a raccogliere qualcosa di più pesante da indossare, quindi, procedendo per la mia strada, ben presto mi son trovata faccia a faccia con un temporale non proprio dei più simpatici.

Ero stufa dei soliti pantaloni; avevo voglia di sentirmi più femminile, quindi ho scelto una gonna di cotone leggero e una maglia altrettanto leggera con le maniche a tre quarti; scarpe con il tacco e, per ultimo, più per la pigrizia di riporlo nell’armadio che per la vera necessità del momento, ho preso su il mio giubbottino di pelle, infilandolo nel borsone quasi per caso.
E quel giubbottino è stato la mia salvezza; senza, sarei morta di freddo.

Una volta rientrata a casa, mi sono fatta una doccia più per riscaldarmi che per darmi la solita “rinfrescata” prima di andare a letto e, indossato il pigiama, ci sarebbe stata bene anche la mia vestaglia di pile, se non fosse da un pezzo sotto naftalina, in attesa del prossimo inverno. Le calze, invece, erano lì, come al solito, nell’ultimo cassetto e non ho esitato neanche un po’ a tirarne fuori un paio di lana. E che cavolo, fa freddo!

Vogliamo parlare della cena? Poteva mancare in un simile scenario, una bella tazza di latte? Chiaro che no: aspetto una mezza per cenare con il latte e la serata aveva ogni carta in regola per farlo: tarda ora, voglia di spadellare uguale a zero e, per giunta, a casa tutta sola come una pianta di limone nel deserto.
Cosa vuoi di più dalla vita? Un Pan&latte per riscaldare l’atmosfera, per regalare una coccola alla mia regolare voglia di dolci e per saziare anche il mio pancino, vuoto ormai da troppe ore.
E adesso…sotto le coperte, come nel mese di marzo.

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