lunedì 14 maggio 2012

Crisi da blogger

 

Non so se sia un malessere comune a chi scrive un blog, a me sta capitando di avere nostalgia della pagina bianca del mio quadernetto. Forse sarà perché la mia passione per la scrittura è nata anche dall’attrazione verso questo articolo da cartoleria, tanto che negli anni ne ho raccolti fino a farne una vera collezione.

E sono tutti lì, i miei quadernetti, in bella vista sul mobile del soggiorno, uno accanto all’altro a sorreggersi a vicenda; come compagni di avventura, tutti speranzosi di raccogliere prima o poi chissà quali storie.

Io, invece, li ho sostituiti con la tecnologia, dandomi anche delle giustificazioni, non del tutto sbagliate, quando ammetto di risparmiare carta e, quindi, un numero inferiore di alberi da abbattere; però, comunque sia, mi sento in colpa per questa maniera di voltar loro le spalle.

Ma loro, non hanno l’aria di essere tristi; anzi, sono tutti lì a parlarmi di ricordi dei quali ne sono i diretti rappresentanti.

C’è quello che mi parla di Giò, quando, per far passare il tempo durante uno scalo ad Amsterdam, decise di visitare l'abitazione di Vermeer e mi portò questo quaderno, con le sole pagine di destra a righe, la cui copertina rigida ritrae “La ragazza con l’orecchino di perla” .

Poi c’è quello che ho comperato al negozio Equo-Solidale, che ha la copertina rigida rivestita di tessuto di juta (come i sacchi del caffé, per intenderci…) e le cui pagine, di carta riciclata di colore giallo, sono rilegate con uno spago che trattiene anche una stecca di cannella.

C’è il quadernetto, lungo e stretto, che Cinzia e Daniele mi hanno regalato per un Natale: paginette a righe e la copertina, rigida, rivestita con carta a sfondo dorato e disegni a tema tribale; originale anche la chiusura con una fascetta di pelle e calamita.

Ci sono anche varie Moleskine: un’agendina, un porta-biglietti che uso per pressare i fiori, un taccuino con semplici fogli tinta créme e uno a righe, tutti con la copertina nera ed il classico elastico come chiusura.

Merita una nota particolare la mia "Agendina di Viaggio", un piccolo quaderno con pagine di carta riciclata, trattenute da uno spago e una copertina in cuoio, la cui chiusura è una semplice corda avvolta due volte attorno al quadernino. E’ stata realizzata artigianalmente da un ragazzo che esponeva le sue creazioni alla Foire de Saint Ours di Aosta.

Come non parlare, poi, di quello che raccoglie le mie ricettine erboristiche? È un piccolo taccuino a righe con la copertina rigida decorata con una foglia ed un fiore pressato, acquistato un po’ di anni fa ad un Mercatino di Natale e assemblato artigianalmente da alcuni ragazzi di un’associazione per il reinserimento nel mondo del lavoro.

Ce ne sono parecchi altri. In tutto, questi quaderni e quadernetti, sono una trentina, comprese alcune agende ben illustrate con fiori e frutti; tutti, comunque, anche quelli ricevuti con il puro scopo di far propaganda ad un prodotto, mi ricordano qualcosa o qualcuno, per cui non c’è modo davvero di essere tristi.

I miei piccoli quaderni non li abbandonerò mai, anche perché, quando sono in giro, ho sempre bisogno di qualcosa sulla quale annotare un pensiero fulmineo e io non sono il tipo che prende appunti sul telefonino o su qualche altro apparecchio tecnologicamente avanzato, lascio tutto questo ai  veri appassionati informatici.

Io continuo con carta e penna.

2 commenti:

  1. se mi capiterà di trovarne uno originale durante i miei viaggetti mi ricorderò di te.
    Silvia.

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  2. Sei sempre molto cara, grazie mille!

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