martedì 22 marzo 2016

Io lo so che...






Io lo so che, alla fine, tutta questa mia ricerca sarà vana. Giorni a pensare, a cercare, a sfogliare vecchi ricettari, a farmi ispirare da riviste patinate per poi puntare sul sicuro: il solito menu, ultra collaudato, del giorno di Pasqua. E, allora, perché perdere tutto questo tempo?... Già…perché?...



So che gli antipastini attirano la gola di marito, suocero e cognata, vuoi deluderli a Pasqua?
Non se ne parla…
Vuoi venire meno dell’accontentare l’unico fratello che hai, negandogli un bel piatto di lasagne?
È fuori discussione.
Vuoi tradire l’aspettativa del babbo, che è solito dire va sempar ben, ma in realtà, se non fai quella rollatina di coniglio, che Pasqua è?
Non si delude il babbo, mai.


Le uniche a mangiare quel che c’è, senza fare storie, siamo la mamma, la sua assistente ed io, tre buone forchette che, davvero, a noi tre… va sempar ben!
Tuttavia perdo del tempo a consultare vecchi ricettari per il piacere di sfogliarli, di guardarne le foto, di leggerne gli appunti e, magari, scoprire degli spunti per dare un tocco di novità alla solita minestra.

Io lo so che anche la lista della spesa sarà uguale a quella dell’anno precedente; e, allora, perché non conservarla di volta in volta per averla lì, bella pronta, al momento del bisogno?
No. La scrivo ogni volta. Per il piacere di usare un biglietto staccato da un notes nuovo e scriverla con l’ultima penna comperata, e, magari, cambiando il mio modo usuale di scrivere, adottando, che ne so, lo stampatello minuscolo, perché, in quel momento, mi gira così.

E quali sono, sennò, i piaceri della vita? Avere tutto catalogato, tutto in ordine, tutto pronto all’evenienza, che barba!  Sono una donna pratica, non un robottino. Quindi, anche il mio ricettario, se così si può definire, rispecchia il mio modo di essere. Un’agenda di dieci anni che raccoglie ricette, appunti, ritagli di giornali messi a caso, collezionati in tanti anni di prove tra i fornelli, alcune ben riuscite e altre da nemmeno nominare.

Arriverà, dunque, il giorno di Pasqua e saremo ancora la stessa brigata attorno al tavolo, a mangiottare le solite cose; ma chissà, magari con un tocco di novità, chi può dirlo? Ho la certezza che saranno tutte cose buone e passeremo ancora una bellissima giornata, se non altro per il piacere di stare in compagnia.


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