lunedì 29 febbraio 2016

La manutenzione degli affetti




Per nulla una buona domenica, quella di ieri. Dico solo che non servirebbe a nulla ritornarci sopra, se non che per rovinarmi anche il lunedì.

Dovrei dedicare un po' più di tempo alla manutenzione degli affetti, quella che Antonio Pascale racconta in un libro, edito da Einaudi. Sì, perché gli affetti, come le auto, vanno revisionati periodicamente; un aggiornamento ai freni dell'autocontrollo, una stretta ai bulloni della pazienza e una bella lubrificazione ai meccanismi della quotidianità. Ci vuole. 

Io dovrei innanzitutto partire da me stessa, iniziando a volermi più bene prendendo in considerazione di fare quel che mi piace, punto e basta; ha poca importanza se le mie idee saranno sostenute o no dagli altri.
Avere ben chiaro in testa quel che si vuole fare, ma soprattutto non farsi condizionare dalle idee altrui, che non è detto che siano sempre migliori e di grande aiuto, è di estrema importanza per la personalità di ognuno; tuttavia, io stessa ci trovo un pizzico di egoismo in tutto questo; ma quando ci vuole, ci vuole! In fondo è quel tocco di magia che ci rende unici al mondo, no?

Passerei poi, col mettere una  ics  sulle persone da non frequentare. Iniziando da quelle che mi mettono a disagio, me ne guarderei da quelle poco umili, eliminerei quelle che dicono di saper fare tutto meglio di tutti e quelle che ti squadrano da capo a piedi, quando le incontri, come se fossero alla continua ricerca di un difetto da accollarti addosso. Dico sempre di dileguarmi da questi personaggi, ma, puntuali, ecco che, trovandomele di fronte, mi tocca premere sul freno dell'autocontrollo per non scatenare l'inferno; del resto se non ci sono scappatoie immediate, non resta che affrontarle, le rogne!
Complicata? Un po', forse. Ecco perché spesso mi sento esausta, senza energie. A volte me le cerco proprio le gatte da pelare! Adesso ci mancava anche la manutenzione degli affetti; però ne va della mia esistenza: saranno anche due compitini difficili, ma non impossibili.

Premesso questo, oggi vado alla ricerca di un raggio di sole e preparo qualcosa di buono. Serve. Serve per la mia autostima, per la mia voglia di fare quel che mi piace e, soprattutto, serve per la manutenzione di quell'affetto che sta per tornare a casa. Ecco la mia torta tiramisu, che poi non è altro che una buona 

Torta di mele al gusto di mandorle


Sbattete 3 uova con 4 cucchiai di zucchero di canna; aggiungete 2 dl di latte di mandorla, 1 etto e mezzo di farina di Kamut, 1 etto di mandorle sminuzzate finemente e una bustina di lievito per dolci. Impastate il tutto e trasferite il composto in una tortiera imburrata. Tagliate a fettine sottili 2 mele e disponetele sopra l'impasto prima di infornare. Cuocere a 180° per circa 40 minuti. 

Ecco come far pace con il mondo!


2 commenti:

  1. Devo provarla assolutamente!!!!
    Concordo con quanto detto sopra...
    A presto Marinella.Buona domenica ;-)
    Gloria

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    1. Ciao Gloria, a noi è piaciuta, soprattutto all'altra metà del cielo... fammi sapere. Buona settimana

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