domenica 15 marzo 2015

"Volere è potere". Un clafoutis alle pere e cioccolato e una chicca di saggezza.



Come si dice? Volere è potere. Alla fine ce l’ho fatta…anche con una mano sola!
Oggi è il compleanno di Gio e, come ogni compleanno che si rispetti, non si poteva voltar pagina senza una buona torta.

Dapprima pensavo di passare dal mio amico Mario a comperarne una. Con la moglie, ha una pasticceria - caffetteria dove i dolci, fatti da Marzia appunto, sono squisiti; accompagnati da un buon cappuccino, diventano la colazione più buona che c’è. Se siete nei paraggi, fate una sosta anche solo per il caffé: sono sicura che non vi accontenterete solo di quello!
(“Marzia” pasticceria – caffetteria: viale Leonardo Da Vinci, 7 Galliate - Novara)

Infatti, non ho resistito ai pasticcini di Marzia, ma per la torta mi sono lasciata ingolosire da una ricetta letta sul numero di marzo di Fior fiore in cucina, il mensile di ricette e cultura gastronomica diffuso unicamente nei punti vendita Coop. E con una mano, la mancina, e il solo aiuto di Gio per tagliare le pere, ho sfornato uno dei miei dolci preferiti. Volere è potere, lo posso confermare.


Prima di mostrarvi la ricetta, voglio spendere due righe per parlare di questa rivista che ho scoperto nel mese di febbraio, grazie a Roberta Sapino, curatrice della rubrica “in casa con…” e autrice del blog “Le chat egoiste” che potete visitare cliccando qui.
Premetto di non essere un’acquirente di riviste di cucina. Però, questa, non è solo una raccolta di ricette; si possono trovare, infatti, consigli green, idee per un breve viaggio, suggerimenti di letture, un simpatico oroscopo e alcuni disegni della Robi per i quali stravedo (il suo blog mi piace anche per questo: perché affianca foto e disegni).
Ed ecco la ricetta che ho fotografato per far prima, e perché la preparazione del dolce ha messo a dura prova la mia mano infortunata.


Foto by Pirpy

È un clafoutis alle pere e cioccolato che, mentre scrivevo la prima parte di questo post, si stava raffreddando sul piano di lavoro della mia cucina. Il profumo che ne veniva era divino e non so come ci sia riuscita ad arrivare al dopocena senza far prima un piccolo assaggino…

Ebbene, la giornata sta per concludersi, il clafoutis è stato spazzato via in un santoamen e il festeggiato è sdraiato sul divano felice e scontento. Ultimamente  dice di non essere troppo entusiasta degli anni che compie; ma la mia amica Anna, al telefono, deve avergli tappata la bocca con una chicca di saggezza del tipo “Meglio contare gli anni che passano che non poterlo fare” , o qualcosa del genere  perché poi non l’ho più sentito lamentarsi. 
E non è più pensieroso: dorme pacificamente con l’aria soddisfatta di chi ha già in mente cosa fare domani.



2 commenti:

  1. ...e io questo clafoutis l'avrei voluto assaggiare!!! li adoro!!! morbidi, profumati, dolci... Sei stata doppiamente brava , in pratica l'hai fatto con una mano sola! c'est plus facile!!! :-) o forse no! grazie per le tue parole e per i compliementi che prendo a piene mani...ti abbraccio a presto! il tuo blog è un luogo delizioso in cui si sta bene ...complimenti ...

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    1. ... e io questo clafoutis lo faccio per il nostro prossimo meeting, ok? Ora che anche la mano "buona" è tornata in pista ed è bionica, chi mi ferma più?! Ciao Robi, ricambio l'abbraccio. A presto!!!

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