Natale mi ha fruttato alcuni libri davvero interessanti che, grazie anche all’influenza della scorsa settimanaL, ho letto in batter d’occhio.
Il libro che sto per descrivere, però, è stato un acquisto antecedente, con l’intenzione di metterlo sotto l’albero per il babbo. Tuttavia l’incontro con l’autore mi ha fatto cambiare idea; così ho deciso di tenerlo e di farlo leggere al babbo in futuro, con la garanzia del buon ritorno.
Una storia che potrebbe riassumere il passato di tutti noi; perché, in realtà, non cambia molto da quei racconti narrati da nonne nostalgiche a nipoti attenti. La gente di allora portava nel cuore sostanzialmente ciò che portiamo noi oggi; certo, con più responsabilità e devozione di adesso. Ma i sogni, i desideri, le speranze sono nel presente, come nel passato, al centro dell’esistenza di ognuno di noi e questo romanzo invita il lettore a meditare sulla condizione dell’oggi, per riscoprire che la ricchezza non si misura da ciò che si possiede, ma dal bagaglio che ognuno porta con sé.
“Una partecipata elegia per un tempo forse perduto per sempre eppure ancora palpitante nella memoria di chi, in queste risaie, continua a camminare” (Marco Lazzarelli)
(Nelle migliori librerie della provincia di Novara)
Grazie dell'apprezzamento Sig.ra Porzio; sottolineo che la Sua disamina è centrata quanto l'interpretazione emozionale del libro; complimenti.
RispondiEliminaFranco Ragazzo
Mille grazie...
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