domenica 13 gennaio 2013

Cronaca di una notte insonne



È stata la peggior notte dell’ultima settimana,
da quando, cioè, mi è venuto addosso di tutto, dal mal di gola alla tosse secca, dall’afonia al raffreddore, per passare ai dolori articolari e il mal di testa e, per finire con la tosse grassa, quella che, quando ti viene la crisi, sembra che i polmoni ti si stacchino dal torace, talmente è violenta.
Ecco, tutto qui. Sembra poco? Bèh, mi sento così generosa che sarei felice di condividerla con chi dico io, anche solo per una notte, quella che ho passato, per esempio
Ad un certo punto della notte, da una settimana a questa parte, mi sembra d’aver fissato un rendez-vous col Folletto del Dispetto. In un orario compreso tra le 3:00 e le 5:00, la crisi di tosse arriva puntuale all’appuntamento e si manifesta con un solletichio alla gola al quale rispondo con un colpo di tosse. È impossibile resistergli, solo che vado ad innescare una serie di rogne che è come attivare subito la fine della tregua e l’inizio delle ostilità. Con gli occhi pesanti di sonno e la mente ancora satura dell’ultimo sogno, mi alzo a prendere la mia piccola dose di miele e propoli per ammorbidire la gola e lei, la tosse, pian piano si calma. Torno a letto. So che se non frullo troppo i pensieri, potrei anche prendere per la coda il mio ultimo sogno e ricominciare da lì; invece… Macchè, niente da fare, quell’impertinente ritorna a solleticare di nuovo la mia gola. Deglutisco ed è peggio. È come accendere una miccia: cerco di resistere fino a che è solo una piccola scintilla e poi, quando la miccia finisce, BAM! Ecco il frastuono della bomba. È un attimo. Non so resisterle molto.
Allora cambio posizione, da sdraiata mi metto seduta e così direi che vada molto meglio…
Il tempo di rilassarmi e un attimo dopo sento il pigiama arrotolarsi fino sotto il mento. Uffah! Non mi sono resa conto che, rilassandomi, sono scivolata fino in fondo al letto, quindi mi rimetto in sesto e riposiziono il cuscino alla spalliera, dandogli meno pendenza. Ormai, dell’ultimo sogno, rimangono solo pochi fotogrammi lacerati dalla realtà; quindi decido di iniziarne un altro, un sogno da tessere tra un ordito tutto nuovo. In questa nuova posizione sento che ce la posso fare, sono comoda e sento gli arti abbandonarsi alla calma; così potrei anche arrivare al levar del sole…
Improvvisamente uno starnuto, infrange il silenzio e scuote le mie ossa indolenzite. E questo? Da dove arriva?
Basta, ho capito! Posso far che terminare qui la mia nottata.
Oggi, domenica, la mia giornata inizia alle 6:00… Allegria!!!

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