martedì 18 settembre 2012

Fichi!



Come si fa non amare l’autunno, con tutti i suoi colori e sapori?
Personalmente amo tutte le stagioni, compreso l’inverno, se non fosse per la poca luce delle sue grigie giornate.
L’autunno, come la primavera, è una stagione di mezzo. Non fa più caldo come in estate e le giornate ancora comunque ben soleggiate si prestano per essere passate all’aria aperta, se non disturbate dalle prime piogge.
Questo è il tempo dei fichi. Fino allo scorso anno, la nostra pianta ne produceva una quantità industriale, pareva impossibile che una pianta di modeste dimensioni, riuscisse a produrre così tanti frutti; infatti, dopo aver dato il meglio di sé, la scorsa primavera ci siamo accorti che non si è più risvegliata dal lungo sonno invernale. Era una delle piante preferite dall’Agnese, mia suocera, che amava il suo frutteto e parlava ad ogni sua pianta come se fossero persone; quindi non ci siamo stupiti se dopo la sua morte, il fico non abbia più voluto vivere…
Lo scorso anno c’erano così tanti frutti che non sapevo più a chi darne e con quelli rimasti decisi di fare alcuni vasetti di chutney.
Lo Chutney è una salsa piccante di origini indiane, a base di frutta, oppure ortaggi, e spezie. Viene servita come condimento di piatti di carne e riso; la mia, a base di fichi, si sposa benissimo con i formaggi stagionati di capra oppure con il gorgonzola. Non è difficile da fare e, comunque, il risultato è stato davvero ottimo.

Bisogna sbucciare e ridurre in pezzi grossolani 300 gr. di fichi maturi, metterli in una pentola con  1cipolla rossa di Tropea tagliata sottile, 40 gr. di zucchero, 2 cucchiai di olio d’oliva, 3 cucchiai di aceto balsamico, una presa di sale, peperoncino rosso in polvere a piacere, ½ cucchiaino di cannella in polvere e 2 chiodi di garofano triturati. Lasciare sobbollire a fuoco lento almeno per un’ora, avendo cura di mescolare spesso, fino ad ottenere la consistenza di una marmellata. Distribuire ancora calda in vasetti di vetro sterilizzati e asciutti; chiudere ermeticamente e capovolgerli, lasciandoli raffreddare a temperatura ambiente (girandoli un’altra volta nell’arco di questo tempo) quindi riporre in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce.

Non era finito l'inverno quando il fondo dell'ultimo vasetto fu reso in trasparenza!

Quest’anno niente fichi. Però la signora Giuseppina, la mia vicina di casa, sensibile alla storia del fico morto dopo l’Agnese, oggi ha raccolto qualche frutto dalla sua pianta, appositamente per me, ed io che ne sono golosa, ho pranzato con pane, formaggio e fichi…
Mmmh!!!