lunedì 20 febbraio 2012

Giorni che passano


I giorni non passano più lenti come una volta. I giorni passano veloci come treni che non fermano alle stazioni.
Quando andavo a scuola il tempo non passava mai; non  vedevo l’ora che le lezioni terminassero per andare ad occuparmi di “cose più serie”. Gli amici, i giochi, i passatempi divertenti e strani che spesso erano motivo di conflitto con chi aveva la responsabilità di tenermi d’occhio (ad esempio, improvvisarmi giardiniera e strappare le carote nell’orto quando non era ora,  provocare la furia del nonno che se avesse potuto avrebbe messo me al posto delle carote!!!). Tutto questo era divertente proprio perché spesso si superavano i limiti della loro sopportazione.
Gli adulti, in quei miei anni adolescenziali, erano soliti ripetere di non aver fretta di crescere “…che poi, quando inizi a lavorare, ti accorgerai di come vola il tempo e ti ritroverai alla vecchiaia senza sapere come ci sei arrivata”
Avevano ragione. Béh, oddio, non è che posso dire di essere arrivata alla vecchiaia (che poi bisogna capire che cosa uno intende per vecchiaia, nèh…), comunque è vero che il tempo è passato velocemente da quei giorni trascorsi sui libri di scuola;  però non posso assolutamente sostenere  di non esseremi anche divertita nel frattempo.
Questa mio interesse per la scrittura mi porta spesso a fermarmi ad ascoltare e a guardare il mondo che mi gira attorno, ragione per la quale non posso dire che i giorni siano tutti uguali, noiosi e con i soliti problemi da risolvere. Fermarsi a leggere tra le righe della propria esistenza aiuta anche a sorridere nelle giornate nebbiose, come oggi, e ad accettare che i giorni passino uno in fila all’altro con tutto il loro contenuto di emozioni, arrabbiature e qualche segno in più sul viso.
Buona settimana a tutti!

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