mercoledì 30 dicembre 2015

Questo 2015



Fine anno, tempo di bilanci. È quasi doveroso tirare le somme di quel che è stato, di tutto il buono e il bello che ho raccolto; ma anche dei buchi nell’acqua che ho fatto, perché s’impara anche da quelli. Il fatto è che, così a mente fredda, ricordo bene i miei esiti positivi, mentre per gl’insuccessi devo rovistare un po’ tra le reminiscenze dei giorni passati; però, se non ricordo particolari disfatte, significa che è stato un buon anno.


Ho iniziato l’anno con un bellissimo aforisma di Hermann Hesse: “Anche un orologio fermo segna l’ora giusta. Due volte al giorno”. Ci voleva una massima così, per tutte quelle volte che mi capita di sentirmi un pesce fuor d’acqua, che non sono poche. Lo ammetto, sono una donna un po’ difficile, che si adatta alle situazioni, le subisce anche, ma senza troppo entusiasmo e curiosità nel cercare anche in quelle di disagio il lato positivo; perché c’è, esiste sempre una parte positiva, basta cambiare la prospettiva di veduta. È importante saper gestire anche quel genere di circostanze; gli anni passano e, se non metto in atto gl’insegnamenti dettati dall’esperienza, rischio di invecchiare e basta. Invece, io ho scelto di invecchiare saggiamente.

È stato un anno proficuo, e pensare che me lo diceva anche l’oroscopo; ma io, gli oroscopi, li leggo e dopo cinque minuti ho già dimenticato il loro messaggio e me ne ricordo solo a fine anno quando, prima di smaltire la rivista specializzata, vado a rileggere il mio oroscopo per vedere quanto ci ha azzeccato, e siccome da qualche anno ci azzecca, continuo a comperarla, magari il mio vero portafortuna consiste proprio in questo!

È stato un anno di camminate, in tutti i sensi. Ho girovagato, nel tempo libero, su e giù per colline e montagne, intorno ai laghi e lungo i fiumi. Ho camminato percorrendo la mia strada, che conduce alla fine di un decennio: il prossimo anno ne inizio uno nuovo, ma non sono dispiaciuta nemmeno un po’per questo; anzi, sono fiera della mia età e di tutto ciò che fino ad ora gli anni mi hanno donato. E anche dei miei errori… Certo, non ne vado proprio così fiera, ma non getto via nulla, perché anche da loro ho imparato che, cadendo, si guarda il mondo da un’altra prospettiva.

È stato un anno di ottime collaborazioni. Per la prima volta sono stata membro di giuria in un concorso letterario per bambini e ragazzi e attualmente sto collaborando all’uscita di un nuovo libro di un importante personaggio, di cui ancora non faccio nome, sarà una delle primissime sorprese del nuovo anno: vi lascio un po’ di suspance che non fa mai male!

È stata una primavera un po’ piovosa e un’estate tanto calda da stare male. Nemmeno nel 2003 ho patito così tanto il caldo; eppure, quando si dice che la vecchiaia porta saggezza, proprio un’anziana donna mi ha dato una lezione di coraggio, rispondendo a una mia lamentela: “…ma è estate, santo cielo, se non fa caldo adesso quand’è che lo deve fare?”.
Sagge parole, peccato che stiamo finendo l’anno con gravi problemi di siccità e di clima bizzarro.

Vogliamo parlare di zanzare? Il prossimo anno devo ricordarmi di fare una cura preventiva. La scorsa estate non mi sono goduta il mio adorato giardino, per colpa loro ed è una grave mancanza per una, come me, che ama l’aria aperta!
E sempre di zanzare, parliamo di una in particolare: la mia Ambrogina, zanzarina sottozero che in questo momento è a riposo, dopo la terza stremante stagione come assistente di Babbo Natale. Anche quest’anno mi ha dato delle ottime soddisfazioni. La sua storia continua a piacere e sono felice di sapere che ci sono bambini che non vanno a nanna se prima la mamma o il papà non racconta loro la storia.

È stato anche un anno di concorsi. Ho partecipato ad un premio letterario, collocandomi al terzo posto, e a due concorsi fotografici che, mettendoci la faccia, ho contribuito a far vincere al fotografo un terzo e un primo premio. Che dire di questo? Questi anni che passano mi hanno, sì, accarezzato il viso lasciando qualche segno; ma, forse, sono linee che favoriscono a rendere più interessante la mia personalità.

Come potrete notare leggendo fin qui, non c’è nulla di sfavorevole a macchiare questo 2015. Qualche screziatura, però, c’è stata, come no! Non sono state tutte rose e fiori e io non sono diversa dagli altri. Anche la mia vita, come quella di tutti, è contrassegnata da momenti di sconforto, momenti in cui non so come sbrogliare la matassa, momenti di tristezza, di fatica e, spesso, l’apprensione ha la meglio.  Ma cosa sarebbe la vita su una strada spianata? Non dico di amare le complicazioni, per carità; ma dal momento che, come dicevo sopra, ho scelto di invecchiare saggiamente, per essere più forte, lo spirito ha bisogno anche di questo.

E per chiudere, auguro a tutti un meraviglioso anno con ♫ una sigla che non è natalizia ma mi piace molto e un frammento di una  filastrocca, "Capodanno", di Gianni Rodari, il mio Maestro di sempre.

“…Se voglio troppo non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente."



2 commenti:

  1. ma che bello questo post! sono riuscita solo oggi ad avvicinarmi al computer e a guardarmi con calma i miei blog preferiti. del mio non so che fare! mi spiace abbandonarlo ma il tempo , per me, è sempre di meno e la stanchezza è tanta. di certo sarà complice l'età e qualche noia di vita...vabbè... leggendo il tuo 2015 non è stato poi così malaccio e vedrai che il 2016 sarà ricco di soddisfazioni che ti meriti! un grandissimo abbraccio ! a presto

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  2. LaRobi...che piacere! Essere positivi sempre, prendi queste tre parole e ripetile come un mantra; non è facile, lo so, ma vedrai che dopo un periodo di assestamento, troverai il giusto equilibrio. Non abbandonare il tuo blog, lascialo lì per un po', pubblica se vuoi qualche foto con due righe di commento: chi ti segue apprezzerà anche questo. Non disfarti delle cose che ami, è contro natura!
    Spero di vederti molto presto. Buon anno, cara amica, un augurio sincero dal cuore...

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