Una tartaruga. Un rospo. E un Mago per amico.

Foto tratta da www.amicidellamagia.it

Angelo mi sorprende sempre con quel suo modo originale che lo contraddistingue.

Fa parte di quelle persone a cui sai di poter parlare se ti occorre un pensiero. Magari non le chiami mai, ma è bello sapere che esistono.

La vigilia di Pasqua ci siamo scambiati gli auguri tramite e-mail: io con le solite banali parole; lui con una breve, ma significativa storiella.

“MENTRE UNA NOTTE SE NE ANDAVA A SPASSO, LA TARTARUGA FECE IL PASSO PIU' LUNGO DELLA GAMBA E CASCO' GIU' CON LA CASA RIVOLTA ALL' INSU' .

UN ROSPO CHE DI LI’ PASSO' LE DISSE :

- QUESTE SON SCAPPATELLE CHE COSTANO LA PELLE…

- LO SO - RISPOSE LEI  - MA PRIMA DI MORIR VEDO LE STELLE.”

Cosa dire? Innanzi tutto, considerando la mia simpatia per gli anfibi, son ben felice che la tartaruga abbia tappato la bocca ad un animale come il rospo. Lui, fa tanto il saputello, ma qui, a brillare in saggezza è proprio la tartaruga.

Agli occhi del rospo, sembrerebbe che lei sia tanto sfortunata; la tartaruga, invece, pur consapevole di essere in difficoltà, sa trovare il lato positivo anche in una situazione tutt’altro che favorevole.

C’è solo da imparare da questa storiella.

Ringrazio Angelo. Lui, che è un Mago, sapeva che mi sarebbe servita da lì a qualche giorno, per farmi capire che  NON SIAMO MAI COME GLI ALTRI CI VOGLIONO VEDERE. SIAMO MOLTO DI PIU'.