martedì 23 settembre 2014

Dare e ricevere

Foto da Pinterest

Vi capita mai di imbattervi in un oggetto e pensare che sia perfetto per una persona che conoscete?


A me sì, ecco perché trovo divertente fare regali quando non c’è alcun motivo. Non mi piace conservare un regalo per dei mesi, aspettando che sia l’occasione giusta per darlo; per prima cosa perché sono sempre troppo eccitata per riuscire a mantenere il segreto e poi perché corro il rischio di dimenticarmene. Ed è già capitato.

Avevo acquistato una sciarpina di seta in un rinomato negozio di stoffe, con l’intenzione di regalarla ad un’amica per il suo compleanno che è a maggio. Era il mese di febbraio e nel negozio vi erano già quelle primaverili. Ce n’erano di molto belle in organza, dai colori brillanti ed ero sicura che a Rita sarebbe piaciuta. Ero entusiasta di quel regalo e una volta a casa lo ritirai nell’armadio e… me ne dimenticai.
Venne poi Natale, ma la sciarpina in organza era fuori stagione. Passò altro tempo, a Rita regalai altre cose e la sciarpina alla fine diventò mia.
Non che mi spiacesse; ma se l’avessi consegnata subito sarei stata più soddisfatta, perché quello era il momento giusto ed io l’avevo lasciato scappare.

Quando decido di fare un regalo, non lo faccio mai incartare dal negoziante, preferisco dare un tocco personale ai miei pacchetti. Penso che dietro ad un regalo avvolto con le proprie mani ci sia una storia di affetto, un legame di amicizia, un’ulteriore prova che a quella persona ci si tiene davvero. Pertanto, quando ricevo un regalo confezionato in modo “imperfetto” e capisco che il donatore ci ha messo del suo, lo gradisco maggiormente.

Una volta, la mia amica Anna, si era cimentata con la ceralacca. Voleva sorprendermi con quel  tocco speciale che avrebbe accompagnato il mio regalo di compleanno. Essendo poco esperta, le venne un pasticcetto che annerì la carta e che, per poco, non prese fuoco. Ebbene, io non ricordo il contenuto di quel regalo, ma il risultato fu talmente singolare che ancora adesso ci spanciamo dalle risate!

Penso che un regalo non deve essere niente di spettacolare, perché riceverlo è sempre una bella cosa, l’importante è che lo si faccia con piacere.
I miei amici, di ritorno da una vacanza nel senese, mi hanno regalato una piccola piantina di Ulivo in un vaso di coccio. È stato un dono inaspettato ed azzeccato. Avrei pensato che a loro sarebbe stato più facile pensare a dei Cantuccini o a dei Saporelli, vista la mia predilezione per i dolciumi; invece hanno dimostrato di essere delle persone accorte. (Poi a fare da sottovaso c’era anche un Panforte ben incartato, che è passato in secondo piano…ma non troppo, a pensarci bene…)

È davvero il pensiero ciò che conta. Non ha importanza quanto è stato speso; il valore è legato al fatto che i miei amici abbiano riflettuto e scelto qualcosa di diverso dal solito. E questo mi fa piacere.

La cosa più bella, quando si fa un regalo, è riuscire a sorprendere chi lo riceve. Anche con effetti non troppo speciali!
(Ciao Annina!)