mercoledì 3 aprile 2013

Il fiume, che rallenta il mio passo e accelera il mio battito

Foto by Me

Già da bambina camminavo lungo il fiume con il papà.
 
Nei pomeriggi di sole non era difficile indovinare la nostra meta quando, con la bici, percorrevamo la strada verso il canale. Il fiume non era lontano e ci si arrivava tranquillamente attraversando la campagna coltivata a riso, a mais e a frumento e, attraversando le immense distese verdi, coltivate semplicemente a prato che, durante l’inverno, diventavano marcite, si arrivava in fondo alla valle.
Lasciavamo le bici al margine della radura e procedevamo a piedi lungo il sentierino che s’inoltrava nella boscaglia. Usciti sulla spiaggia, toglievamo i sandali e, saltellando qua e là sui grossi sassi bianchi, raggiungevamo la riva del fiume e rimanevamo lì, sul greto, con i piedi immersi nell’acqua, per un tempo difficile da stabilire. Nel silenzio, aspettavamo l’imbrunire per poi risalire la valle e arrivare a casa giusto per l’ora di cena.
Il nostro era un dialogo di risate, di esclamazioni col dito puntato al cielo, per indicare il volo di un airone o verso l’acqua, a far notare un pesce che risaliva la corrente. Il papà conosceva molte cose del fiume sebbene la sua canna da pesca l'avesse usata poche volte; ma non bisogna essere assidui pescatori per conoscere il fiume. E lui non lo era…
- Se cammini lungo il fiume devi rallentare il passo -  mi diceva - Non puoi correre lungo la riva, i sassi sono scivolosi e potresti cadere e farti male. Devi andare piano, guardare dove appoggi i piedi e non dimenticare di ascoltare ...-
Ho imparato, così, ad ascoltare la voce del silenzio e ho scopertdo che la sua voce non taceva mai: il mormorio dell’acqua, il cinguettio degli uccelli, il fruscio delle foglie; gli stessi miei passi davano voce al silenzio. E il cuore aumentava i suoi battiti per l’emozione di sentire il silenzio parlare.

Foto by Me
Oggi, come allora, il fiume mi regala momenti di pace e, soprattutto al crepuscolo, quando la luce disegna strane ombre, il mio passo rallenta e il mio cuore pulsa veloce.
Oggi come allora, non saprei quantificare il tempo che passa, quando sono sulla riva del fiume. So che il sole scende dietro la collina e le ombre si fanno più lunghe; il cielo si tinteggia dei colori del tramonto e gli uccelli, poco alla volta, smettono di cantare.
Solo il fiume continua a scorrere e a parlare. Le sue parole invitano alla calma, mettono serenità nell’animo, proprio quando, il mio, ne ha più bisogno.
E salutando il giorno che lascia il posto alla sera, anch'io ritorno sui miei passi e m'incammino verso casa.