venerdì 2 ottobre 2015

Di vasti paesaggi, di cibi semplici e l’importanza del burrocacao. (In cammino verso Lo Manthang, Mustang)



Dei viaggi di Giovanni mi piace cogliere la semplicità dei suoi racconti. Lui, l’entusiasmo, lo mette dappertutto, sia che mi racconti di paesaggi, di popolazioni, di animali, di cibi o di velleità.
Lo scorso anno, di ritorno dal Mustang, una regione bellissima nel nord del Nepal, mi raccontò dell’effetto che fece su due giovani donne il vedere Laura stendersi un velo di burrocacao sulle labbra. Una velleità per loro, così abituate al sole e al vento di quelle altitudini; una necessità per noi occidentali con la pelle tanto delicata. Mi colpì questa storia che approfondii parlando con Mirella, Laura e Davide, i compagni di viaggio di Giovanni. Ognuno di loro aggiunse qualche particolare e da quel narrare colmo di emozioni, nacque un racconto tradotto con le mie impressioni.
Scrissi una bozza e Giovanni l’arricchì con i nomi dei luoghi, aggiungendo alcuni particolari che solo chi ha vissuto quei determinati momenti poteva sapere. Ma il racconto rimase incompleto per la mia incapacità di dargli un finale interessante che potesse davvero coinvolgere il lettore.

Lo scorso 25 aprile, il Nepal fu distrutto da un devastante terremoto. Ho visto Giovanni con gli occhi rossi, come poche volte gli ho visto in tanti anni. Ho sentito le voci dei nostri amici seriamente preoccupate, perché non c’era modo di avere notizie delle persone che erano state con loro per tre lunghe settimane e con le quali avevano condiviso tutto. Io stessa per molti giorni non riuscivo a parlarne senza commuovermi.
Avrei voluto chiudere il mio racconto dandogli un lieto fine; ma le immagini che scorrevano in televisione durante quei giorni erano talmente toccanti che non ho saputo concludere nulla.

Con questo racconto ho partecipato, per il secondo anno consecutivo, al Premio Letterario “Il Viandante” istituito dall’Academia Peregrini e sabato 27 settembre mi è stato conferito il terzo premio della sezione “Narrativa”.
La quota di  € 100,00 che mi è stata assegnata, l’ho consegnata personalmente a Patrizia Broggi, vice presidente di Eco Himal, un’associazione di volontariato ONLUS di Varese, creata per promuovere la difesa delle aree himalayane attraverso la cooperazione con le popolazioni che vi abitano. Patrizia partirà il prossimo 21 ottobre per il Nepal e porterà il suo aiuto in quelle terre colpite di cui quasi non se ne parla più. Potete visitare il sito di Eco Himal, per rimanere aggiornati sui progetti in corso e sulle iniziative che l’associazione organizza, cliccando qui.

Non ho vinto il “Premio Strega”, sia chiaro, ma sono ugualmente soddisfatta come se avessi vinto il “Premio Nobel”. 
Certe emozioni, quando non te l’aspetti, ti mettono le ali: tu cerchi di tenere i piedi ben saldi a terra, ma poi è inevitabile lasciarsi andare un po’ e la felicità, quando è autentica, ti travolge come un fiume in piena. E la mia, in questo momento, ha la portata della piena del Po.

Il racconto è possibile leggerlo qui, cliccando in corrispondenza del mio nome, oppure sul sito dedicato a chi ama e vive la montagna,  Io sentieri, curato da Daniele Mora, un mio carissimo amico con il quale ho condiviso spesso molti sentieri e storie di montagna.

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