Forse non tutti sanno che, ad Arona, in provincia di Novara, parte un Cammino, forse non troppo conosciuto, come quello di Santiago de Compostela, ma che ha, comunque, in suo attivo una pubblicazione editoriale e un certo fascino in quanto ambientazioni e panorami.
Il Cammino di San Carlo, come già detto, parte da Arona e arriva a Viverone, congiungendosi alla famosa Via Francigena: 200 chilometri circa suddivisi in 12 tappe che toccano le provincie di Novara, Verbania, Vercelli, Biella e Torino, percorribili su sentieri e mulattiere che attraversano ambienti boschivi, ombreggiati e freschi in estate e ben soleggiati in inverno.
Questo Cammino, con tutta probabilità, ripercorre le antiche strade che San Carlo Borromeo percorreva per raggiungere Torino, facendo tappa nei principali santuari e Sacri Monti; ne sono la conferma gli affreschi murali, le cappellette, le chiese e la presenza di elementi non religiosi, come massi, sorgenti e fontanelle a lui dedicate.
Abbiamo percorso la prima tappa durante le festività natalizie, avendo ricevuto in regalo il libro che ne descrive l'intero percorso, partendo alla mattina molto presto da Novara, in treno, per Arona e una volta raggiunto il piazzale dove svetta il famoso Colosso di San Carlo, abbiamo iniziato il vero e proprio Cammino attraversando quel territorio montano compreso tra i due laghi, il Vergante, raggiungendo il monte Mesma e quindi scendendo a Orta San Giulio. In tutto 6 ore di cammino, un'ora dedicata alla pausa pranzo e 550 metri di dislivello.
La seconda tappa, Sacro Monte di Orta - Sacro Monte di Varallo Sesia, l'abbiamo fatta l'altro ieri, sabato. Partenza in treno da Novara, sempre al mattino molto presto, questa volta diretti a Orta-Miasino; quindi raggiunto il Sacro Monte, dedicato a San Francesco d'Assisi, siamo scesi al porticciolo turistico di Orta per imbarcarci, attraversare il lago e raggiungere la sponda di Pella. Alle otto del mattino, la piazzetta di Orta è spettacolare: non c'è ombra di turista in giro e si possono fare tutte le foto che si vogliono, senza il timore che qualcuno capiti all'improvviso dentro l'obiettivo.
Sono necessari 22 chilometri, da percorrere a piedi, per raggiungere la Valsesia dalla sponda occidentale del Lago d'Orta; a circa metà strada, si scollina attraverso il Passo della Colma, che è il punto più alto dell'itinerario (980 mt.). Il sentiero attraversa boschi, pascoli ormai abbandonati e ruderi di alpeggi e cascinali appartenenti ad un passato ormai lontano.
Sono necessari 22 chilometri, da percorrere a piedi, per raggiungere la Valsesia dalla sponda occidentale del Lago d'Orta; a circa metà strada, si scollina attraverso il Passo della Colma, che è il punto più alto dell'itinerario (980 mt.). Il sentiero attraversa boschi, pascoli ormai abbandonati e ruderi di alpeggi e cascinali appartenenti ad un passato ormai lontano.
Questa parte di itinerario coincide con la Peregrinatio, rievocazione di un antico pellegrinaggio che si svolgeva tra i due sacri monti e ogni anno viene riproposta nei primi giorni di giugno.
Sabato c'era un clima davvero favorevole: faceva caldo, ma, fortunatamente, nel pomeriggio è salita un po' di brezza a rinfrescare l'aria, perchè alcuni tratti, sotto il sole, sarebbero stati ben più faticosi, anche se percorsi in discesa. Il paesaggio era quello tipicamente primaverile: qua e là, alberi in fiore a punteggiare di colore il bosco dalle nuove foglie verde brillante e il sentiero costantemente delimitato da primule, colchici, anemoni, pervinche, polmonarie, epatiche, campanellini: un vero e proprio spettacolo per gli occhi e per l'anima!
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