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martedì 2 giugno 2015

Come si cambia




Cos’è quella cosa che ci fa cambiare idea e modo di pensare in poco tempo?
Mi piace credere che si chiami apertura. Apertura mentale o ampiezza di vedute: ecco, suona meglio.

mercoledì 28 gennaio 2015

Ancora borse!

foto by Pirpy

Della serie “Borse, che passione!”, ecco l'ultimo arrivo.
Piccola, anzi: piccolissima! Rossa. Di pelle verniciata e spazzolata. Vintage.
Cosa ci sta dentro? Tutto il mio piccolo mondo per un'uscita serale: documenti, soldi, chiavi di casa, telefonino, lucidalabbra e...una penna:-)

giovedì 3 aprile 2014

Che colore mi metto?



La moda... Oggi propone i colori pastello, domani le tinte forti. Quando hai ben riempito l’armadio con l’impossibile di un determinato colore, dall'accessorio al vestito, ecco che lei cambia, proponendone un altro. Insaziabile moda…

mercoledì 5 febbraio 2014

Momento creativo



Questo per me è un momento creativo, uno di quelli che ti riempie il piano di lavoro di mille cose e anche la cucina diventa un laboratorio incasinato da vero artista.
Qualcuno, guardando questa foto, tirerà un sospiro di sollievo, io per prima. Dopo praticamente due anni e quattro mesi finalmente ecco il risultato. E cosa, se non una borsa?

lunedì 27 gennaio 2014

Ma in una borsa cosa c'è?



La borsa non è soltanto un contenitore in cui riporre oggetti utili e futili. La borsa parla di noi. Per quel che ci mettiamo dentro, per come la scegliamo, per il modo in cui la portiamo. Se la scegliamo grande o piccola, se la teniamo aperta o chiusa, se preferiamo portarla posata sulla spalla, a tracolla, appoggiata sull’avambraccio o tenuta tra le mani. La borsa, piccola o grande che sia, rivela una parte di noi. Raccoglie le nostre emozioni senza rivelarle a nessuno. Nella borsa conserviamo i nostri segreti, alcuni ricordi e vari oggetti, utili o futili non ha importanza. È l’amica del cuore sempre fedele che sa aspettare e non tradisce mai.

mercoledì 15 maggio 2013

Shirt Inspiration


È la mia preferita, questa camicia bianca dallo stile romantico. È la mia preferita perché a questa camicia è allacciato il ricordo di una giornata bellissima di nuvole cariche di pioggia.

venerdì 21 settembre 2012

Nata con la camicia





Chiariamo subito: non sono nata con la camicia nel senso che pensate. La mia piccola fortuna in parte me la sono costruita, e in parte me la sono trovata lì, bella che pronta all’uso. Come tutti.

domenica 5 agosto 2012

Dice il proverbio...



I lavor fai da festa, anden’a finì fora dra finestra”
Traduco per chi ignora la lngua: “I lavori fatti nei giorni di festa, vanno gettati fuori dalla finestra” nel senso che, una volta non si lavorava mai nei giorni di festa e chi lo faceva, veniva punito, con il risultato di un lavoro malfatto e quindi costretto a rifarlo.

mercoledì 18 luglio 2012

Lezione di stile N.2


Ieri mattina camminavo lungo la via del centro, a dire la verità, l’affollata via del centro, quando, ferma davanti a una vetrina di abbigliamento, sento il naso solleticato da una forte scia di profumo che mi ha fatto fare una serie di starnuti. Mentre riprendo il mio cammino verso il viale, scopro che, proprio tre passi avanti a me, camminava l’indossatrice del profumo e mi è venuta in mente la canzone di Biagio Antonacci quando dice “…ho sentito profumi che portano nausea…” (Ti dedico tutto). Ecco, esattamente quello che ho provato in quel momento è stato un attacco di nausea. A prescindere dalla scelta del profumo, che può essere fiorito, fruttato, agrumato, cipriato, aromatico e così via, mai esagerare, però! Sicuramente la donna che mi precedeva era appena riemersa da un bagno di quel profumo dolciastro che al solo pensiero, mi viene un conato.

lunedì 16 luglio 2012

Lezione di stile

(Foto di Anna Porzio)

Gli anni passano e con loro anche una serie di vestiari non più conformi all’età.
Sì, certo, il fisico regge ancora abbastanza bene e, spesso, mi si danno meno anni rispetto a quelli riportati sulla carta d’identità; l’età, però, c’è e non voglio passare per la sinforosa, termine che mi faceva ridere parecchio quando avevo vent’anni. Non è detto, però, che passati i quaranta ci si debba arenare su spiagge scontate e sembrare più a delle carampane che a delle donne normali di buon gusto, basta adottare alcuni accorgimenti e abitudini per essere ugualmente piacevoli, nonostante tutto.

giovedì 28 giugno 2012

Sorelle


...Di più... sorelle gemelle!
Queste due borse (la mia e quella di Anna) erano due gemelle. Nate dalle stesse mani, insieme hanno viaggiato fino a noi e, giunte al negozio dell'Equo-Solidale, Madre Terra, Anna le ha acquistate entrambe.

venerdì 20 aprile 2012

Vetrina di collane


Qualche tempo fa mi era venuta la mania degli inventari. Ho fatto elenchi di tutto: maglioni, scarpe, borse ed, infine, l'ultimo, quello che mi ha tramortita, l'inventario delle collane. Dopo quello, non ho osato farne più, né inventari, né collane. Non voglio parlare di numeri, perché il miglior numero è stato proprio quello di elencarle tutte, impiegandoci un'intera serata, descrivendole una ad una su tre facciate.
Quando l'impresa titanica finì pensai di (s)venderne qualcuna; non ha senso, infatti, averne così tante quando se ne può indossare solo una alla volta. Ho cominciato quindi a scegliere quelle da tenere ed il risultato è stato...praticamente tutte! Non ho avuto il coraggio di classificare le mie collane in "collane di serie A" e "collane di serieB"; ognuna, infatti, è legata a un ricordo, a un momento particolare della mia creatività (perchè molte le ho fatte da me) e ognuna racconta la sua storia.

martedì 27 marzo 2012

Metti il caso, un giorno... George Clooney...


Nonostante i miei ritmi siano un po’ cambiati, ho voluto mantenere quel buon rapporto con lo specchio che ho coltivato negli anni, per guardarmi quel tanto e vedermi una casalinga disperata, ma perfetta! Mi spiego meglio: non voglio trascurarmi solo perchè non frequento più un ambiente di lavoro; la mia figura è già messa a dura prova dal passare degli anni, se poi mi lascio convincere dall’idea di non vestirmi bene "tanto non devo uscire...” siamo a posto: significa entrare in un tunnel da cui difficilmente se ne esce vincenti. Tranne che per motivi d’influenza o per malesseri che ne giustifichino davvero il disordine personale, non mi si vedrà mai in giro, e per casa, in tenuta sciatta, senza un velo di trucco e soprattutto con i capelli disordinati.
È vero: a volte sarei tentata di rimanermene in pigiama finché ne ho voglia; poi però penso a quale shock sarebbe sottoposta la mia vicina di casa qualora suonasse il campanello per necessità…
E metti il caso, un giorno, sentissi suonare il campanello e mi trovassi davanti un George Clooney (uno qualsiasi...) appoggiato allo stipite della porta (come nella foto)…posso mica farmi trovare in bigodini e ciabatte! (rabbrividisco al solo pensiero…)
Lui è sempre in giro con quella sua moto che va dappertutto, perché non dovrebbe passare anche di qui? Magari decide di comperare la villetta di fronte a casa mia…J
Beh, in quel caso credo che farei anche le pulizie in tubino nero stile Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, cantando Moon River con occhiali, cappello e sorriso a ventimila denti (metti un giorno di sole cocente a pulire i balconi… e George dall’altra parte, nel suo giardino, a leggere il giornale… ci vogliono occhiali, cappello e sorriso, no? vuoi mica che pensi di avere una vicina babbiona!)

Sognare non costa niente, come del resto essere sempre ordinati. Credo ormai faccia parte del mio modo d’essere, e se un giorno non mi si vedrà più così, autorizzo chiunque a chiamare un dottore!

giovedì 23 febbraio 2012

Passione borse



Una cosa che non potrei MAI lasciare a casa è la mia borsa e penso di non aver mai preso in considerazione il fatto che possa accadere, sarebbe come decidere di uscire in macchina senza le chiavi.
Eppure ci sono donne che farebbero volentieri a meno della loro borsa e se la tirano dietro trattandola male e senza badare dove l'appoggiano. Alcune addirittura decidono di uscire solo con il portafoglio in mano, le chiavi in tasca e il cellulare nella tasca della giacca, e tutto il resto? Voglio dire: dove metteranno, che ne so, il burrocacao, l'agendina, l'aspirina e la chiavetta usb?

No, non è per me... Io senza la mia borsa rinuncio ad uscire. E poi siamo donne: non sta bene frugare nelle tasche posteriori dei jeans per cercare una banconota o una monetina per caffè, dai...
Già il fatto che i maschi si siano impossessati delle nostre tracolle non mi va giù, soprattutto perché i giovani di oggi le sfoggiano come se fossero state create appositamente per loro. Non mi piace questa tendenza delle borse da uomo e da donna; penso che la borsa, vista come accessorio, sia nata per il mondo femminile, che poi l'antica tascapane facesse parte anche del mondo maschile, beh fa parte della storia del costume. Non accetto, però, che oggi, entrando in un negozio e puntando il dito su una meravigliosa borsa, la commessa mi dica: "Mi spiace, ma questa è da uomo" facendomi sentire come se avessi detto chissà quale sproposito!

E' capitato anche questo. Per il mio compleanno, con tutta la mia approvazione, mio fratello ha voluto regalarmi una borsa (mi piace questa intesa tra fratello e sorella :-)) e siamo andati insieme in un negozio perché io scegliessi quella che preferivo (fratello intelligente...). Ce n'erano tantissime e naturalmente non sapevo dove appoggiare gli occhi. In quel periodo ero un po' fissata con le tracolle, perché muovendomi spesso in bicicletta, ritenevo fossero comode e pratiche; quindi, scorgendone una che rientrava nelle caratteristiche del momento, chiesi alla commessa di poterla vedere e quando mi disse "Mi spiace ma è una borsa da uomo" non sono stata capace di trattenere la mia opinione e devo dire di aver riscontrato non poco successo (poi, magari, la commessa era stata istruita con la regola che il cliente ha sempre ragione...).

Bene, chi mi conosce non ha imparato niente di nuovo su di me; chi non mi conosce e in futuro vorrà farmi un regalo, con una borsa andrà sul sicuro!

giovedì 16 febbraio 2012

Fuori stagione

Capita mai di avere la pazza voglia di indossare un vestito completamente fuori stagione?
A me sì, e spesso direi…
In questi giorni di freddo intenso sentirsi chic è un’illusione. Calzettoni pesanti sopra a calzamaglie già spesse; maglie sopra a magliette termiche e poi ancora maglioni stile nordico abbinati a pantaloni di velluto o fustagno. Insomma non è propriamente un abbigliamento in cui ci si senta al massimo della femminilità e quando questa indole femminile, una donna, la percepisce così fortemente dentro di sé, dopo un po’ scatta la mattanza e così prende la voglia di indossare quella fantastica mise che durante la stagione estiva ci ha fatto sentire così meravigliosamente sicure di noi.
Ricordo che anche da piccola mi prendeva la stravagante voglia di mettere, ad esempio, i pantaloncini corti in pieno inverno e se ne parla ancora di quella volta che a luglio volevo andare all’asilo con gli stivaletti invernali (naturalmente abbinati a un vestitino smanicato e che mi faceva  sentire benissimo!!!) ed erano accese battaglie con la mamma che (chissà perché…?) diceva sempre di no (…la mamma…).
Evidentemente quel tarletto è ancora in giro da quei lontani anni, motivo per cui in questi freddissimi giorni ho la voglia folle di calzare i sandali tacco 10.
Evvabéh, arriveranno tempi migliori!