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- A Sanremo ha vinto Ciolek…
- …come? Non aveva vinto Mengoni???
R i s a t a c l a m o r o s a
Ecco, questo per fare un esempio di come due persone apparentemente sulla stessa lunghezza d’onda, a volte viaggino su frequenze diverse.
Domenica 17, sotto l’effetto di quel tempo infame che ha colpito il Nord-Italia con neve e pioggia battente, si è svolta la Milano-Sanremo , la “classica di Primavera” nell’ambito ciclistico che ho seguito alla televisione, perdendomi gli ultimi 20 chilometri a causa di un indeclinabile impegno di famiglia.
La vera notizia, alla fine, non è stata tanto quella di osannare il primo a tagliare il traguardo, con tanto di meritata gloria, quanto le condizioni climatiche che hanno avuto la meglio sui ciclisti, costretti ad affrontare un tale freddo così fuori stagione, imponendo a molti il ritiro dalla gara (vedere le immagini c'è da farsi venire il magone!)
La vittoria di Ciolek, pertanto, mi è scivolata (è proprio il caso di dirlo!) in secondo piano, tanto più che, come già detto, amo seguire il ciclismo senza, però, sostenere qualcuno in particolare.
Quindi, ieri, quando il mio consorte, leggendo il giornale, è esordito con un entusiasmante “A Sanremo ha vinto Ciolek” chi pensava più alla gara di domenica? Ormai era passata una settimana e la sottoscritta, che di solito non se ne sta tutto il giorno a pettinare le bambole... aveva accumulato altre cose sopra alla Milano-Sanremo (...e che diamine!); quindi il riferimento alla gara canora era più che giustificabile.
Non che il Festival susciti grande coinvolgimento nella mia sfera degli interessi; ma si dà il caso che la tv, la radio, Internet e i giornali abbiano la facoltà di martellare non poco su quel che a tutti i costi si vuole promuovere e di conseguenza la notizia di Mengoni vincitore di Sanremo è stata più rumorosa di quella di Ciolek, sebbene l'impresa di Ciolek sia stata molto più strepitosa di quella di Mengoni!
Le notizie, si sa, nascono e passano nel breve tempo in cui si beve un caffè e quel che al mattino appare clamoroso, alla sera non lo è più.
Quel che importa è che, alla fine, rimanga qualcosa di cui parlare...
Anche tra molglie e marito che, sebbene per motivi diversi, ieri erano entrambi col pensiero in Riviera.
In fondo vivere insieme significa anche non essere perfettamente sintonizzati uno con l'altro. A volte (anzi spesso, direi...) proprio non c'è campo!
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