Quando dicevo di non andare volentieri alla scuola materna, non mentivo, era tutto vero e la foto qui sopra la dice tutta…
Da notare la differenza tra mio fratello e me: lui, faccino disteso, tranquillo, sorrisino solare; io con un ghigno... Piccolo cenno di sorriso, proprio per fare un favore al fotografo; sguardo truce di chi non ha tempo da perdere con ‘sta roba delle foto-ricordo (che ricordo vuoi che avrò dell’asilo? Non mi piace…)
E la frangetta? Cosa dire della frangetta? Sembra il prospetto di una tappa del Giro d’Italia, dalla montagna alla pianura… Ma era l’effetto di quella che chiamano una rosa tra i capelli, oppure, se non ricordo male, era perché anche la parrucchiera non era tra le persone più simpatiche? Mah... Certo che dovevo proprio essere una bambina adorabile, da piccola…
Comunque è vero: quando nell’aria c’era profumo di shampoo, era come giocare a guardie e ladri: un fuggi-fuggi generale e anche i nonni venivano gentilmente invitati all’arresto del ladro. Se poi per disperazione mi si doveva tagliare i capelli, apriti o cielo! Il risultato era sempre una sorpresa e pochi erano i colpi di fortuna in cui il taglio riusciva perfetto.
Alla luce di ciò, non credo che la frangetta della foto sia una rosa (le rose non spariscono con il tempo) ho più l’impressione che sia la conseguenza di un taglio eseguito di corsa!
Comunque è vero: quando nell’aria c’era profumo di shampoo, era come giocare a guardie e ladri: un fuggi-fuggi generale e anche i nonni venivano gentilmente invitati all’arresto del ladro. Se poi per disperazione mi si doveva tagliare i capelli, apriti o cielo! Il risultato era sempre una sorpresa e pochi erano i colpi di fortuna in cui il taglio riusciva perfetto.
Alla luce di ciò, non credo che la frangetta della foto sia una rosa (le rose non spariscono con il tempo) ho più l’impressione che sia la conseguenza di un taglio eseguito di corsa!
Tu che mi leggi, penserai che io abbia avuto un’infanzia disperata. Niente di più falso. La mia è stata un’infanzia felice: ero una bambina serena per tanti versi e un po’ introversa per altri. Non mi sono mancati amore, affetto, giochi e risate. Solo che non mi era ben chiaro il motivo per cui dovessi passare tutto quel tempo all’asilo, e questo per anni è stato un fardellino sulle mie piccole spalle; però è andata, col tempo l’ho digerita. Dell'asilo mi rimane il bellissimo ricordo dei libri del Signor Bonaventura e altri libri che mi piacerebbe riaprire e rileggere tutti d'un fiato; purtroppo, però, mi rimane un ricordo sfumato delle loro copertine e dei titoli e questo rende ancor più difficile la mia ricerca nei vari mercatini di vecchi libri.
Se qualcuno di voi, amici e compagni di scorribande avesse le idee più chiare rispetto a quei libri, contattatemi.
Intanto, da un vecchio armadio della soffitta, ho rispolverato i libri delle elementari, con le copertine rivestite di plastica per non rovinare le originali. Tra loro anche qualche testo del Catechismo e i quadermi dove ho scritto i primi "pensierini" e i primi calcoli. Chissà perchè la mamma e il papà non hanno mai voluto liberarsi di questo vecchio scatolone... forse perchè prevedevano di avere una figlia così nostalgica in età adulta. Il fatto è che, a riguardare tutto questo materiale, c'è da perderci delle giornate! Ritorna a galla un passato che pensavo d'aver dimenticato.
Invece è ancora tutto lì, appena un po' più in là rispetto all'oggi e mi basta aprire uno di questi polverosi quaderni per capire che il passato non è passato se è ancora così vivo nel mio presente!
Intanto, da un vecchio armadio della soffitta, ho rispolverato i libri delle elementari, con le copertine rivestite di plastica per non rovinare le originali. Tra loro anche qualche testo del Catechismo e i quadermi dove ho scritto i primi "pensierini" e i primi calcoli. Chissà perchè la mamma e il papà non hanno mai voluto liberarsi di questo vecchio scatolone... forse perchè prevedevano di avere una figlia così nostalgica in età adulta. Il fatto è che, a riguardare tutto questo materiale, c'è da perderci delle giornate! Ritorna a galla un passato che pensavo d'aver dimenticato.
Invece è ancora tutto lì, appena un po' più in là rispetto all'oggi e mi basta aprire uno di questi polverosi quaderni per capire che il passato non è passato se è ancora così vivo nel mio presente!
(Cliccare sulle parole in rosso per andare a leggere un'altra avventura di quei tempi)
Nessun commento:
Posta un commento