Rieccomi dopo una settimana… No, non sono andata in vacanza, anche se il clima e la spossatezza che ne segue lo richiede urgentemente; ma non è ancora tempo di vacanze, bisogna fare passare tutto luglio e una settimana di agosto, prima di appendere il cartello “Chiuso per ferie”.
È stata una settimana bollente, in tutti i sensi. Proprio quando il caldo si è fatto sentire più intenso ed umido la mia quattroruote ha deciso di piantasi per la strada e di non volerne più sapere di ripartire, se non dopo lunghe mezz’ore di attesa sul bordo della strada…
Così anch’io ho dovuto rallentare il passo, spostandomi in bici, anche nelle ore più calde, proprio mentre “Caronte” dava il meglio di sé. Sono sopravvissuta, però: e vorrei ben vedere se lasciassi che il vento caldo dell’estate mi mettesse KO!!!
È stata una settimana anche impegnativa. Mi sono dedicata a varie letture e ad altre stesure che non riguardano questo blog, ma di questo ne parlerò più avanti. Ho consultato ricettari per documentarmi sulla conservazione sotto vetro di frutta e verdura, visto che orto e frutteto hanno iniziato a produrre più del fabbisogno giornaliero, e devo dire che non è facile seguire tutto con la cura che, invece, ne richiederebbe.
Intanto il Limoncello è giunto a “maturazione”. Ne abbiamo assaggiato un bicchierino, una sera dopo cena, e ci ha letteralmente stesi, davvero: io sdraiata sul divano piccolo, Giovanni su quello più grande…una ronfata di quelle…alla faccia del caldo opprimente, tòh!
E poi è in preparazione il Nocino, quello fatto con i malli delle noci di San Giovanni (…quante ne sa ‘sto santo!) Cosa dire, poi, della super produzione di zucchine, cetrioli e prugne gialle?
Dunque: gli zucchini sono stati cucinati in tutte le maniere: ripiene, saltate in padella, a dare sapore al risotto e, seguendo una buonissima ricetta della Silvietta, anche crude, semplicemente tagliate a rondelle sottili e marinate. A casa mia gli zucchini crudi, guai, nemmeno a parlarne! E di conseguenza, non li ho mai fatti, anche se a me piacciono parecchio. Non so… a volte ci inventiamo che alcune cose siano meno buone di altre perché non hanno subito la cottura o, viceversa, guai a cuocerle; solo perché hanno un aspetto poco invitante oppure semplicemente perché non le abbiamo mai assaggiate, si fa in fretta a dire Non mi piace. Non è il caso degli zucchini della Salvietta che hanno riscontrato il successo meritato anche quando le ho portate in tavola, ieri.
I cetrioli, invece, vorrei farli seguendo il metodo di mia suocera, in agrodolce. Ovviamente, quando era in buona salute, non ho mai avuto l’idea di chiederne la ricetta (chi l’avrebbe mai detto che neanche il tempo di ammalarsi, la malattia stessa la sottraesse alla vita in poco tempo!); così, adesso, senza avere in eredità le sue ricette, che ha tenuto a mente senza mai trascriverle da qualche parte, sono costretta a sfogliare diversi ricettari, a meno che la zia Teresina, l’unica sorella ancora in vita, detenga la ricetta di quei deliziosi cetrioli che tutti gli anni, a Natale, apparivano sulla tavola. Così anche per le prugne gialle e l’esubero di frutta che in genere finiva sotto vetro per ricomparire, come per magia, nei mesi invernali, sotto forma di marmellata, come ingrediente di torte, aggiunte in macedonie o solamente con il loro sciroppino, assaporate da sole.
Questo è quanto… Poi c’è stata una bellissima serata benefica, nella piazza del mio paese; un giro stupendo in montagna, domenica, dove ho vinto la paura delle vertigini; la delusione per un Europeo perso; una cenetta super dalla Salvietta e l’incontro con Maria Giovanna, un vulcano d’idee.
Insomma, tutto questo, naturalmente, affiancato al solito tran-tran di tutti i giorni. Non c'è occasione di annoiarsi!
Nessun commento:
Posta un commento