(Foto di Anna Porzio)
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Gli anni passano e con loro anche una serie di vestiari non più conformi all’età.
Sì, certo, il fisico regge ancora abbastanza bene e, spesso, mi si danno meno anni rispetto a quelli riportati sulla carta d’identità; l’età, però, c’è e non voglio passare per la sinforosa, termine che mi faceva ridere parecchio quando avevo vent’anni. Non è detto, però, che passati i quaranta ci si debba arenare su spiagge scontate e sembrare più a delle carampane che a delle donne normali di buon gusto, basta adottare alcuni accorgimenti e abitudini per essere ugualmente piacevoli, nonostante tutto.
Non ho un’icona di stile da seguire; mi piace essere quel che sono senza voler sembrare a qualcuno; non seguo molto le tendenze, tuttavia m’informo su ciò che fa trendy e mi piace indossare qualcosa che si capisca che la sottoscritta non è poi così disinformata.
Sebbene negli ultimi tempi sia impegnata a lavorare in una palestra, non sono il tipo che passa troppe ore ad allenarsi; ciò non vuol dire che non faccia attenzione alla mia figura, anzi: mantengo la mia forma fisica facendo esercizi mirati e seguendo una sana alimentazione, le due cose insieme sono indicatori molto significativi per uno stato di salute in buone condizioni. Solo che non ci spendo troppo tempo.
Come, del resto, non trascorro troppo tempo nemmeno davanti allo specchio a truccarmi: dieci minuti sono più che sufficienti per avere un aspetto accettabile, tutti i giorni, festivi compresi. Non ho nemmeno mai speso delle fortune in creme miracolose, solo pochi prodotti, ma naturali per “accarezzare” le mie rughe, perché preferisco avere un viso segnato dal tempo piuttosto che sembrare la caricatura di me stessa (dopo aver visto la trasformazione di Meg Ryan…come diceva Anna Magnani “tratta bene le mie rughe che c’ho messo ’na vita per averle!”)
Dopo i miei “quaranta” ho notato che truccare pesantemente gli occhi, specialmente con colori chiari e madreperlati, metteva in evidenza le mie zampe di gallina per cui ho optato per colori opachi e scuri, ma non troppo. Anche l’eye-liner, che non mancava mai nella mia trousse, è stato bandito: meglio uno sguardo più naturale che assomigliare ad un procione!
Il tocco carampana comunque, rimane la sottolineatura del contorno labbra: qualcuno dice che aumenti di dieci anni l’età di una donna. E come dargli torto? Nemmeno il rossetto uso più con frequenza, sostituito dal gloss leggermente colorato e non troppo appiccicoso. Insomma: quel che prima mettevo in evidenza, mi accorgo che oggi non è che sia più così necessario. La vera regola di stile è la semplicità.
Invece, ho contribuito alle spese del nuovo ambulatorio del mio dentista e adesso che tutto è finito (compreso il suo studio!) sono davvero soddisfatta del risultato. Al di là del problema “mal di testa” dovuto ad alcuni denti girati su se stessi che davano adito ad una male occlusione della bocca, ammetto che avere i denti curati e, quindi, un bel sorriso, sia davvero un bel biglietto da visita.
Per quanto riguarda l’abbigliamento, come dicevo, non ho particolari “idoli” da copiare, recito soltanto il mio personale ruolo, anche se ammiro alcune donne della TV e, per fare un nome, trovo che Cristina Parodi sia una donna davvero molto elegante, senza troppi complementi al seguito. Certo: con le loro possibilità, si fa presto creare uno stile, ma non sempre è uno stile di buon gusto. È ben nota, infatti, l’esagerazione in tutti i sensi in quel genere di ambiente.
Coco Chanel diceva che “…l’eleganza non consiste nell’indossare un vestito nuovo…” e aveva ragione. Mi permetto di aggiungere che anche un vestito firmato non simboleggia l’eleganza: ci sono persone che sono eleganti indossando uno straccio e altre farebbero sembrare uno straccio un bel vestito firmato. L’ eleganza è nel DNA: o si ha e la si sfoggia, senza ostentazione; o non la si ha e si sfoggia soltanto una buona dose di sciatteria.
Non ho eliminato parecchie cose dal mio armadio. Una, però, in particolare, non mi fa sentire più a mio agio: la minigonna (e tutto ciò il cui orlo arriva a venti centimetri sopra al ginocchio). C’è chi dice che la minigonna a quest’età sia come il biberon dopo i quattro anni… Effettivamente mi fa sentire un po’ donna matura che veste e si comporta come una giovinetta, cioè la definizione esatta di una sinforosa… e ritorniamo all’inizio!
Qual è, dunque, il segreto di un vero stile?
“Sentirsi a proprio agio nei vestiti… Se non vi sentite a vostro agio nel maglioncino troppo scollato, su dei tacchi vertiginosi o nei pantaloni troppo aderenti…andate a cambiarvi!”
Parola di Ines de la Fressange.
Con tutta la mia approvazione!
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