Un carissimo collaboratore di Torino, quando mi scriveva delle mail di lavoro, chiudeva sempre, dopo i saluti, con una frase significativa che mi lasciava lì a meditare per qualche momento prima di riprendere quel che stavo facendo.
Per le occasioni speciali scriveva poesie o preghiere; a volte solo frasi per sorridere. Molto spesso, concetti intelligentemente sottili, come questo:
Si chiama Angelo, un Mago. Un mago di simpatia, un mago di argomentazioni, un mago d’intelligenza e un Mago di magia. Sì sì, avete letto bene, un Mago, con la emme maiuscola di quelli che fanno sparire e riapparire le cose e lasciano tutti con la bocca aperta.
Le sue mail più significative le ho stampate e le ho raccolte tutte in un sacchettino di jeans, insieme agli auguri che alcuni colleghi mi hanno scritto prima di rimanere a casa.
Ieri cercavo un libro, in seconda fila (sì perché la libreria è così piena che da un po’ di tempo abbiamo provveduto a disporre i libri su due file per ripiano…) e mi è magicamente venuta tra le mani la busta di jeans. Sarà vero che quando si cerca una cosa se ne trova sempre un’altra! E poi si passa il tempo talmente presi da ciò che si è trovato e quel che si cercava viene automaticamente dimenticato. Oppure, è un segno del caso che vuole che sia ora di sentire Angelo…
Ho riletto tutto, le mail e i biglietti d'auguri dei miei colleghi, fino a quando mi è venuto il magone; ma ero quasi alla fine, tanto valeva andare avanti e cedere alla nostalgia.
Il lavoro mi manca. E non è solo un fattore economico. Mi mancano i contatti, la gente, le belle persone con cui ho lavorato. È vero: alcune le cancellerei, ma come si fa? A volte la mente fa brutti scherzi: riesce a tirar fuori anche i momenti migliori trascorsi con quelle persone. Sì, perché il lavoro non è solo ciò che si produce; è anche il clima che si crea tutt'intorno, in cui non sempre vi regna un'aria stagnante.
E oggi termino anch’io con qualcosa per farvi riflettere.
Tutti gli ambienti in cui viviamo, lavoro, famiglia, amici e luoghi li determiniamo noi.
Siamo noi gli unici responsabili di quegli ambienti, con i pregi e i difetti, l’intelligenza e la stupidità, l’umiltà e l’arroganza.
Bene bene bene molto bene
RispondiEliminaecco che ci troviamo a leggere e a scrivere, ci siamo letti in questi giorni attraverso le mail e ora rispondo a un tuo post..
Momento particoalre il mio, quello che sto vivendo, ho finito di lavorare, dopo 40 anni di amore verso il mio lavoro adesso ci lasciamo.
Domani, anzi da oggi, dovrò decidere che cosa fare da solo.
Al mattino non dovrò più andare in ufficio , non mangerò più di corsa, o al self service o con qualche cliente...
Non macinerò più 30 40 milachilometri all'anno ....
Paura ? no , non vorrei solo ritrovarmi a guardare gli operai che lavorano per strada, vi prego se dovesse succedere , ABBATTETEMI .....
Ti ho promessso che verò più spesso a trovarti sul blog, e lo farò e se tu e i tuoi amici lo gradirete ogni tanto ti scriverò qualcosa, quello che capita poesie pensieri racconti...
adesso ti lascio con un abbraccio e con l'ultimo pensiero che accompagnava le mie mail
in questi ultimi giorni ..............
i ricordi sono il filo della vita, quando è forte la nostalgia del passato, il silenzio inizia a raccontare e le parole si consumano ......
Caro Angelo,
Eliminarimarrai comunque la persona speciale che abbiamo avuto la fortuna di conoscere!
Nessuno avrà mai il coraggio di ABBATTERTI se un giorno ti vedrà dirigere i lavori per la strada: non sarà un segno di pazzia il tuo, ma un'idea sicuramente geniale, frutto del vulcano che risiede in te, ne sono sicura!
Auguri, Angelo, i miei più sinceri