Quando mia nonna cessò di vivere, dopo qualche settimana d’incredulità e di sgomento, e ancora molto scossi, con il papà, la mamma ed i miei zii decidemmo di entrare nella sua casa. Così, in punta di piedi, come per non disturbare una quiete troppo anomala, iniziammo a guardarci attorno. Sembravamo ladri in una casa sconosciuta, alla ricerca di qualcosa, ma non si sapeva cosa e neppure si sapeva da dove iniziare a metter mano. Ogni cosa eri lì come lei l’aveva lasciata quel sabato sera prima di essere ricoverata. Tutto era perfettamente in ordine.
Fu così che presi l’iniziativa di tirare un cassetto della credenza, dove, ricordavo, la nonna teneva alcune cose con le quali mi era concesso giocare quando, qualche anno prima, ancora bambina, andavo a trovarla. Tra vecchie cartoline (alcune, le riconobbi, gliele avevamo spedite dalla montagna), un rotolino di scotch, un gomitolo di spago, alcune matite, un bloc-notes, il vasetto della “Coccoina” (la colla con cui mi divertivo ad appiccicare le figurine e…le mani), ecco che riportai alla luce questa scatolina azzurra che, a sua volta, mi riportò indietro negli anni, a quando ero una bambina che frequentava l’ormai famoso asilo. L’aprii e scoprii che conteneva, un po’ consumati per l’uso, due gruppi di piccoli gettoni colorati di rosso e blu con due palettine, il Gioco delle pulci.
Quanto giocare ho fatto con mio fratello, i miei cugini ed i miei nonni! Sul tavolo o per terra, a seconda di chi era l’avversario, si disputavano interi campionati a gareggiare a chi mandava la propria pulce più lontano, oppure, per farla più interessante, in un piccolo contenitore; e se, malauguratamente, andava a sovrastare quella dell’avversario, alé…”mangiata” la pulce.
Certo che ci si divertiva davvero con poco, altrochè Playstation, wii e via dicendo… I giochi, una volta, erano davvero frutto della più autentica fantasia che nasceva dall’ingegno dei bambini stessi. Si passavano interi pomeriggi a giocare con dei nonnulla e spesso, di sera, il gioco veniva momentaneamente sospeso per poi essere ripreso il giorno dopo.
I bambini di oggi si stupiscono di certi nostri racconti, come del resto io mi stupivo di quelli che riguardavano i giochi dei miei genitori, per non parlare dei racconti dei miei nonni; il divertimento consisteva solamente nell’ascoltare quelle storie!
Un’ altra mossa nel passato… Un altro pezzetto della mia storia.
(La scatolina l’ho conservata, così come l’ho trovata e me la sono portata in doteJJJ)