(Foto Google)
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“Vi fu sempre nel mondo assai più di quanto gli uomini potessero vedere quando andavano lenti, figuriamoci se lo potranno vedere andando veloci.”
(John Ruskin)
“…Spazio e tempo si sono contratti e oggi si percorrono distanze sempre maggiori in tempi sempre più brevi. Il faticoso e lungo avvicinamento al paese che si vuole visitare, che tanto contribuiva a caricare di senso i viaggi del passato, è stato di fatto annullato. Ci si trova a destinazione in un batter d’occhio, con i soli rischi di un overbooking, di una coincidenza persa o di una valigia smarrita. Anche il ritorno ci catapulta violentemente nella realtà quotidiana, così che spesso non abbiamo tempo per rielaborare le esperienze vissute…
…Perché il viaggio torni a occupare un posto centrale nella nostra vita, bisogna restituirgli quell’aspetto rituale che ne investe l’intero percorso, fatto oltre che da partenza, transito e ritorno, anche dell’attesa prima e dalla rielaborazione personale poi…
…Continueremo a scegliere fra i tanti mezzi a disposizione, a prendere l’aereo o i treni ad alta velocità per abbreviare i trasferimenti e a viaggiare in auto per godere della grande libertà di spostarci e di sostare a nostro piacimento, raccogliendo gl’infiniti spunti che la strada offre. Ma continueremo anche a usare treni locali e corriere, perché solo i mezzi pubblici e lenti ci permettono di fare un viaggio nel viaggio… Condividere con le persone del posto la fatica degli spostamenti, facilita i rapporti e la comunicazione con loro…
…Accettiamo allora con tranquillità che altrove ritmi ed efficienza abbiano modalità diverse da quelle nostre abituali e cerchiamo di essere noi quelli che vi si adeguano, oppure rassegniamoci a essere dei turisti per caso che girano il mondo facendo zapping e muovendosi in tondo attorno al proprio centro...”
(Anna Maspero - A come Avventura. Saggi sull’arte di viaggiare)
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