lunedì 8 aprile 2013

Sui monti, vista mare



Genova

Non esiste città senza attrattiva e Genova, che di primo acchito non sembrerebbe voler dare una buona immagine di sé, è una delle città più affascinanti d’Italia. Uscendo dall’autostrada, infatti, la città si presenta sotto un’aspetto ingarbugliato di strade sopra e sotto elevate, e sembra d'essere soffocati dal cemento. È solo inoltrandoci nei suoi “caruggi” che si viene a conoscenza, invece, di un’anima dal fascino tutto suo, da scoprire poco alla volta, passo dopo passo.

Non è, però, della città di Genova che vorrei parlare, bensì del suo entroterra montuoso che l’abbraccia, proteggendola da quel carattere burlone del clima che, molto spesso, si prende gioco di tutti facendo il bello e cattivo tempo come meglio gli pare. Non è difficile, infatti, arrivare in prossimità del Turchino e trovarvi un tempo da lupi anche in piena estate, mentre, giù al mare, il sole si manifesta in tutto il suo splendore, cancellando ogni segno di tristezza e seminando ovunque il buonumore.


Forte Diamante

Il Parco Urbano delle Mura è il più vasto polmone verde della città e comprende  le maggiori strutture storico-architettoniche del complesso difensivo, eretto tra XVIII e XIX secolo, per proteggere la città di Genova dalle incursioni nemiche. I percorsi più suggestivi abbinano il piacere della camminata alla comodità del trenino di Casella, la più antica ferrovia a scartamento ridotto, ancora in funzione con autentici vagoncini, che collega le tre valli che racchiudono Genova.
Anche se la giornata non è stata particolarmente limpida, da queste alture si respira l’aria del mare e almeno per un giorno, si ha l’impressione di essere in vacanza.  È una vera occasione per godere di un panorama unico che spazia dal promontorio di Portofino fino a Capo Noli, dal Santuario della Madonna della Guardia al Monte Antola e ai Forti della Val Bisagno.


Fioriture di Narcisi

Percorrendo il sentiero che porta al Forte Diamante, le fioriture primaverili aprono l’inizio della stagione, anche qui pigra e in ritardo rispetto la tabella di marcia. Nonostante il clima mite, sono poche le fioriture degli alberi da frutto e il sottobosco è appena punteggiato dal giallo delle primule e dal violetto delle epatiche. I narcisi, invece, spaziano laddove il territorio è più esposto al sole.
La salita è una piacevole e facile camminata, aperta proprio a tutti. C’è chi sale in bici, chi di corsa e chi tenendo per mano un bambino…

Il piccolo Giovanni è un bimbo di neanche 3 anni, dal visetto solare, un sorriso per tutti e gli occhioni chiari, vispi e curiosi. Con il suo papà sale pian pianino, secondo la sua andatura da bambino, tenendo la sua manina stretta in quella sicura del papà. Il babbo, a volte, lo solleva per evitargli un salto troppo alto per le sue gambette e, appena lo rimette a terra, Giovanni riprende il suo passo, cercando con la sua manina quella grande del papà. Indossa un giubbottino bluette e un cappellino che lo riparano dal vento; un paio di scarponcini adatti ad agevolare il suo passo e, sulle spalle, uno zainetto che pare più grande di lui che, più tardi scopriamo contenere una macchinina. Sicuramente il piccolo Giovanni avrà preparato il suo zainetto insieme al suo papà, ognuno mettendo nel proprio il necessario per trascorrere la giornata.  
Li incontriamo anche nella discesa e il piccolino ci accoglie tutto sorridente aprendo le sue braccine verso di noi. È felice come un bimbo deve essere felice, e lo è ancor di più quando, giocando a  tirare alcuni sassolini in una pozzanghera, mi colpisce con gli schizzi d’acqua. Papà e bambino simboleggiano la tenerezza in persona. Merita proprio un applauso, il piccolo Giovanni, perché tutto il tragitto l’ha fatto da solo, senza mai lamentarsi di voler salire sulle spalle del papà.
Promette un futuro da bravo camminatore. Il nome è una garanzia.

È sempre bello e appagante rientrare a casa, di sera, dopo una giornata all’aperto. Il sole è davvero piacevole quando riesce a trapassare le nuvole, anche se il vento non ha mancato di dar fastidio. Ma è risaputo che non si può aver tutto dalla vita e mi accontento di sentirmi felicemente frastornata e inebriata dai colori di questa giornata di mare, di montagna, di collina e di sconfinata pianura.



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