domenica 21 aprile 2013

Caterina (ancora Caterina)


Foto Google

Quando una giornata è una giornata sbagliata, è inutile, lo è già dal mattino presto.
Mi accorgo appena appoggio i piedi per terra, giù dal letto, che sarà una giornata no; e, allora, perché non rialzare i piedi e rimetterli sotto alle coperte e rimanerci per il resto del giorno?
Semplice: perché c’è una bestia dentro di me che continuerebbe a tormentarmi l’anima, sottoponendomi uno in fila all’altro, tutto quel che dovrei fare e che, invece, non ho voglia di concretizzare.
È la parte cattiva di Caterina, quella che non perdona nemmeno un minuto in più del mio poltrire a letto; quella che, appena termino una cosa, me ne sottopone subito un’altra.
È stata una domenica pesante, come quel cielo grigio sulla testa, di nubi gonfie di pioggia, plumbee come solo le nubi di aprile sanno essere.
A volte vorrei che il sole entri dentro di me e mi faccia sorridere anche quando piove.
Invece, quando Caterina è arrabbiata, non fa sconti per nessuno ed è razionale più che mai:
“Non cercare il sole mentre piove e non ridere se non ne hai la voglia, è normale. Sii sempre te stessa, invece.”
E se offrissi un bel gelato a Caterina?

(Cliccare qui per conoscere la vera storia di Caterina)

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