La mia città ha un non so che da farla sembrare una località di villeggiatura.
Uscire la mattina, anche solo per andare dal panettiere, percorrendo a piedi le strade del centro, si respira un’aria rilassata, come quando si è in vacanza. Con un po’ d’immaginazione, si potrebbe pensare che, al termine della stradina che l’attraversa, via Gramsci, con i negozietti e le boutiques su ambo i lati, si arrivi… al mare!
Invece, laggiù in fondo, si apre una piazza, “…tra le 60 piazze europee esemplari per una fruibilità pubblica e luogo di convivenza umana…” (Wikipedia), Piazza Vittorio Veneto, sulla quale si affacciano il Castello Sforzesco, il campanile scoperto e l’abside della chiesa parrocchiale. Questa piazza, il cui traffico è limitato ai pedoni e alle biciclette, è davvero un punto di ritrovo per tutti e in tutte le stagioni, indipendentemente dal clima, senza il bisogno di grandi eventi in programma.
Quando ero piccola e abitavo a Romentino, venivo spesso a Galliate con la nonna a trovare gli zii che abitavano in una bella casa sul Viale Leonardo da Vinci. Venivo volentieri per due ragioni: la prima era che la zia faceva una buonissima torta, che mi offriva generosamente all’ora della merenda. La seconda, di diversa importanza, ma non meno interessante, era proprio per camminare a piedi in mezzo a quel viale, dalla fermata del pullman fino alla casa degli zii. Ricordo di aver confidato alla nonna, durante uno di quei cammini, di voler venire ad abitare a Galliate “…quando sarò grande e mi sposerò…” e il destino, che spesso crediamo non avere orecchi d’ascoltare, quella volta era proprio sintonizzato sulla mia frequenza, e come il Genio della lampada esaudì i desideri di Aladino, il fato volle che io mi stabilissi proprio qui.
Oggi, come allora, i viali mi affascinano ancora, ed è bello traversarli anche solo per il piacere di fare due passi, da sola, senza il bisogno di andare in un posto preciso; oppure in compagnia di un’amica, sedute su una delle tante panchine, all’ombra degli alberi, a chiacchierare tra un gelato e una risata.
Anche le piazzette del centro conquistano ed invitano ad una pausa; magari, perché no, ascoltando il vociare della gente che va e viene, nel giorno del mercato; oppure a leggere il giornale tranquillamente seduti al tavolino di un caffè.
Non sembra di essere in vacanza?
Credo che concedersi una breve pausa, durante la spesa del mattino, o nel tardo pomeriggio, dopo il lavoro, oppure semplicemente camminare lungo la via e ascoltare la melodia di quel momento, non sia mai tempo sprecato. Sarebbe, anzi, un vero peccato non farci un pensierino: quando si ritorna a casa, poi, si affronta il quotidiano con una marcia in più, anche se le vacanze sono ancora troppo lontane.
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