domenica 6 maggio 2012

Domenica in maratona



Stamattina l’adrenalina mi è entrata in circolo ben prima dello squillo della sveglia. Alle 4.30 praticamente ho buttato, io, giù dal letto il gallo…neanche dovessi farla io, la maratona!
È davvero incredibile l’emozione che un evento sportivo, come una maratona, può creare. Me lo dicevano in tanti, praticamente tutti quelli che ne hanno corsa almeno una, ma non credevo fosse un’emozione di questa portata, anche rimanendo dietro le quinte.


Alle 7 sono uscita di casa, a piedi, per respirare l'aria di festa che vi era intorno. In giro non c’era nessuno. Ho incontrato le prime persone sbucando sul Viale Leonardo da Via San Martino. Lì stavano montando i pannelli della partenza e proseguendo verso il castello, ho iniziato ad incontrare effettivamente qualche atleta che si dirigeva verso il punto di ritrovo, per il ritiro del pettorale.


Fino all’ora della partenza, è stato tutto un pullulare di persone, ognuna con un preciso compito da svolgere. Comunque, è proprio il caso di dire che i veri protagonisti di un evento di questa portata, sono gli organizzatori, poi ci sono gli atleti. Loro meritano davvero una menzione particolare per la responsabilità di dare il meglio, per la pazienza di dare retta proprio a tutti,  per la destrezza di mettere a proprio agio chiunque e l’abilità di affrontare gli imprevisti senza “sbarellare”. Davvero ci vogliono carisma e preparazione, sicuramente acquisiti negli anni, frequentando i vari ambienti sportivi da atleti e osservando con un occhio particolare ciò che gira intorno ad una gara.
Anche il tempo è stato dalla nostra parte. Le previsioni non erano favorevoli per niente.Tutti, infatti, eravamo preparati a qualche scroscio di pioggia; invece, il sole ha facilitato tutti: gli atleti, che comunque hanno trovato pozzanghere e fango, dopo il temporale di ieri, ma non è stato sicuramente come dover correre sotto la pioggia; e gli organizzatori, che hanno potuto muoversi con facilità tra una postazione e l’altra con dimestichezza.
Non ha importanza, per me, chi ha vinto. Sono felice per ciò che mi è rimasto dopo questa giornata, soprattutto il coinvolgimento che certe persone mi hanno trasmesso: vederle gioire, vederle commosse al traguardo, vederle abbracciate tra loro.
È vero: lo sport è competizione. Ma è anche aggregazione e condivisione, con tanta umanità.


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