Eccomi, pimpante come dopo una
vacanza. Anzi due.
Quest’anno mi è toccato di fare due vacanze, una al mare e una in montagna. A
volte succede.
La vacanza al mare è stato un regalo di
compleanno. Sono stata spedita alle Cicladi: Mykonos, Amorgos,
Koufonissi, Delos, isole meravigliose delle quali sento ancora addosso la
carezza del vento. Me l’avevano detto che il bagliore derivato dal gioco di
contrasti tra l'azzurro di cielo e mare con il bianco delle case, è qualcosa
che rimane per sempre stampato nella memoria. Ed è così.
La vacanza in montagna, invece, è l’ormai tappa
fissa in Val Pusteria, con gli amici di sempre, alla scoperta di itinerari ogni
volta diversi.
A chi pensa che la montagna non abbia nulla da offrire dico che
sia ora di ricredersi. Oltre al clima,
che è più tollerabile, la montagna ha il potere di rimettermi in sesto. Le
passeggiate tra il verde degli alpeggi, alla ricerca dei sapori genuini; le
escursioni fino in cima alle vette, dove gli scenari lasciano ancora con il
fiato sospeso; la cordialità della gente di montagna, che non è vero che è
chiusa in se stessa, hanno il potere di ricaricarmi le batterie.
E poi ci sono le città da visitare.
Ogni volta scopriamo che c'è qualcosa di diverso rispetto l’anno precedente, ed è bello rendersene conto, significa accorgersi delle piccole cose che cambiano. Quando
siamo in città, mi piace fare una sosta a metà mattina per il caffè e vedo che
questa mia abitudine è ben apprezzata anche dai miei amici. A volte ritorniamo
dove ci hanno fatto star bene, ma è bello scoprire anche posticini nuovi e
sentirsi coccolati da un buon caffè servito da un sorriso e due parole gentili.
Per voi, non è stimolante
conoscere tradizioni e abitudini di quei luoghi che non vi appartengono?
Io ne sono entusiasta, a partire
dal primo sguardo alla finestra adornata da una cascata di fiori.
E quando piove, in montagna,
credetemi, non è vero che è una tristezza unica! Si crea un’atmosfera che
lascia senza parole, ed è proprio in quel momento che entra in gioco
l’ospitalità della gente! Provate se vi capita, avrete modo di abbattere un
luogo comune.
Sento già la nostalgia di quelle
montagne, sebbene sia ritornata solo da qualche giorno. Sento già la nostalgia
per le vacanze in genere.
Per il prossimo anno dovrò organizzarmi meglio:
richiesta di asilo politico all’Alto Adige da giugno a settembre. Sono disposta
anche a rastrellare il fieno nei prati, pur di non essere perseguitata dal
caldo eccessivo!
Alla fine, però, anche il peggio passa. Voglio dire, il grande
caldo, da oggi, dovrebbe essere
finito e con le temperature più accettabili è tutta un’altra storia! Sentito
che bel frescolino stamattina? Ho già voglia di mettermi all’opera.
Quindi, ricomincio da qui, da oggi,
1° settembre, che è un po’ il mio
capodanno.
Da oggi programmo i miei
obiettivi, prendo nota delle cose che vorrei e dovrei fare e porto a termine quelle lasciate in sospeso.
Sarà un periodo impegnativo, lo
so, ma non mi spaventa.
È ben più pericoloso non aver
nulla da fare.
Settembre come Capodanno ci accomuna: buon tutto!
RispondiEliminaUn augurio speciale anche a te, Alda: che settembre sia generoso di ottimi frutti!
RispondiEliminavale anche per me : settembre uguale capodanno ...inizio la lista delle cose "to-do"...baciiii
RispondiElimina...e via con le liste! Le adoro, mai senza! Ciooo
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