Nonostante la data ufficiale del
suo arrivo sia il 23 settembre, l’autunno è arrivato. Penso che questa stagione
faccia la sua comparsa già alla prima giornata di fresco dopo la pioggia di
fine estate.
Le giornate si sono accorciate.
Le mattine sono fresche e di sera si ritorna a chiudere le finestre. È la stagione di quei
piccoli rituali che, durante l’estate, avevamo messo da parte. Ritornano a fare
la loro comparsa le stole di lana, da indossare durante le
passeggiate e per restare calde tra le pareti di casa, i plaid colorati sul divano, amici fedeli
nelle sere davanti alla tv, le tisane calde prima di andare a letto,
magari con le erbe aromatiche raccolte durante l’estate. E le tazze
di tè, da sorbire nelle pause di lavoro, che sono quelle che danno una marcia
in più nei momenti di stanchezza quotidiana.
LaRobi di Le Chat Egoiste è una
donna dai mille suggerimenti: è impossibile passare dal suo blog senza imparare qualcosa di nuovo, se poi si ha
la fortuna di conoscerla e di scambiare quattro chiacchiere, ci si accorge di
quanto sia un vulcano di idee.
La ricetta della sua pasta
frolla, anzi la ricetta della pasta
frolla della zia Leru, da lei super collaudata, è entrata nel mio quaderno delle cose buone, perché una
frolla così non l’avevo mai fatta prima. Premetto di non avere mai avuto un
buon rapporto con la frolla, perché mi usciva ora troppo dura, ora troppo sbriciolata. Mi tirava matta quella pasta fino a quando, all’inizio dell’estate, chiesi il
consiglio della Robi e lei, sempre disponibile, mi ha passato la sua “ricetta blasonata” che, tra l’altro, proprio
in questi giorni, ha pubblicato sul suo blog (leggere qui).
È stato per me un successo senza
precedenti, ovvio. I miei biscotti sono andati a ruba. Ma non è dei miei
biscotti che voglio parlare oggi, bensì di qualcosa con cui accompagnarli.
Durante un incontro di lavoro a
casa sua, LaRobi, mi ha offerto una tazza di tè. Niente di nuovo, detto così. Una
tazza di tè servita con una fetta di torta è di consuetudine per LaRobi, nulla
di fuori del comune. Invece l’originalità era proprio nel sapore di quella
bevanda. Aveva qualcosa di speciale, di avvolgente come il calore di un
abbraccio. Non era il classico aroma che conosciamo tutti, ma un tè nero unito alle note calde di alcuni
grani di caffè, fave di cacao, scaglie
di cioccolato, bacche di pepe rosa, e il meraviglioso sapore delle mandorle. Il tutto racchiuso in un
raffinato sacchettino-filtro, sottile come l’organza, che dispiaceva addirittura
gettarlo dopo l’uso.
È stato subito amore a prima vista. Una ventata di buonumore
per riprendere il filo del discorso e portare avanti il nostro lavoro. Ancora
una volta questa donna ha ispirato la mia gola.
Ecco, tanto per rinnovare
l’efficacia, io quella bevanda l’ho ripetuta tra le mura della mia cucina, con
gli stessi ingredienti elencati sopra, però dosati a occhio nell’infusore della
mia teiera.
Il risultato è un po’ … torbido,
perché non avrei dovuto sminuzzare troppo le mandorle. Ma, al di là di
questa piccola imperfezione, l’aroma è delizioso, sia per l’olfatto che per il
palato e lo spirito. Mirella, l'amica con la quale condivido spesso il piacere di una tisana, ne sa qualcosa. Per farla breve, quel
che si dice una roba da far tornare il
sorriso al più disperato degli infelici!
Bentornato autunno, quindi, e
bentornata HYGGE: diffidate da chi dice che dietro la ricerca della felicità,
che insegna questa tendenza del momento, si nasconde il rischio dell’isolamento
sociale. Non è affatto vero: la condivisione come abbiamo fatto noi, è una
delle dieci regole di questa filosofia di vita.
isolamento sociale? ma nemmeno per idea!!! Vero cara Mari? Noi lo spirito Hygge ce l'abbiamo nel dna da sempre e da sempre amiamo condividere e far partecipe chi sta intorno a noi di queste atmosfere! Grazie per questo post in cui sono "pluri citata" ma ancor più contenta che la "mia" pasta frolla sia diventata anche la tua ...me felice ! A presto amica cara <3
RispondiEliminaE' stato pubblicato un articolo dove trattavano il lato negativo dello spirito hygge, del resto siamo abituati,no? a questo genere di giornalismo: se qualcosa fa bene alla comunità, c'è sempre qualcuno che, per fare notizia, scrive l'opposto. Di riflesso bisognerebbe inventare il telegiornale delle buone notizie: secondo me l'indice di gradimento sarebbe ben più alto rispetto a quello del telegiornale tradizionale. Ma ognuno, poi, è libero di pensiero. Io, come dici tu, la hygge ce l'ho nel dna.
EliminaA presto!
sono assolutamente d'accordo con te! a presto
EliminaProvare...provare...provare!!!
RispondiEliminaProvare Mire, anche l'effetto collaterale di teina e caffeina insieme... non è una bevanda serale, infatti ho detto che rimette in sesto dagli abbiocchi pomeridiani.
EliminaUn abbraccio
Io vorrei sapere cosa devo fare per prendere un te' con voi due. Sappiate che oggi San Gennaro ha fatto il miracolo, che a confronto, è una passeggiata. Ecco! ❤️
RispondiEliminaAnna! Muoio dal ridere! Essere paragonata al Miracolo di San Gennaro, proprio non mi era mai capitato.
EliminaDammi il tempo di capire da che parte son voltata e poi organizziamo un té speciale, promesso!
Per il momento, un abbraccio, grande come il Miracolo di San Gennaro.