Mi concedo ancora qualche giorno
di vacanza e poi qualche altro per riordinare le idee. Devo capire se, con
questo caldo, che non molla, ce la posso fare.
È un’estate lunga, quest’anno il
caldo non finisce più. La mia concentrazione è stata messa a dura prova in
questi mesi. A stento sono stata dietro ai miei numerosi impegni e mai come
quest’anno ho percepito la voglia di partire, ma non quella di ritornare, in
particolar modo dalle vacanze in montagna.
Potrei chiedere asilo politico in
Alto Adige. Lassù, con quel bel frescolino, basta conquistarsi una panchina nel
verde ed è presto fatto, le idee arrivano senza alcuna fatica. È sufficiente annotare
tutto sul tablet e, mal che vada, proprio nel caso in cui si faccia fatica a
leggere sullo schermo, appuntare le idee sul quaderno e poi, di sera, trasferire
il tutto nel pc e collegarsi con il resto del mondo.
Sono stata ospite in un posticino
dove avrei potuto portare anche la mia macchina da cucire, se solo avessi
voluto. L’avrei piazzata sul tavolo della veranda: sarebbe stato come lavorare
in mezzo al verde dei prati, tanto era luminosa. Là, non avrei avuto la
necessità di accendere la luce nemmeno in caso di maltempo. E, se mi fosse
venuta la voglia di spadellare qualcosa in cucina (perché mi vengono anche di
queste voglie!) sono sicura che la padrona di casa me l’avrebbe concesso.
È un sogno…
È un sogno che rincorro da
qualche tempo. Certo, non è impossibile, ma nemmeno così facile da realizzare.
Per il momento mi accontento di fantasticare.
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