Dei viaggi di Giovanni mi piace
cogliere la semplicità dei suoi racconti. Lui, l’entusiasmo, lo mette
dappertutto, sia che mi racconti di paesaggi, di popolazioni, di animali, di
cibi o di velleità.
Lo scorso anno, di ritorno dal
Mustang, una regione bellissima nel nord del Nepal, mi raccontò dell’effetto
che fece su due giovani donne il vedere Laura stendersi un velo di burrocacao
sulle labbra. Una velleità per loro, così abituate al sole e al vento di quelle
altitudini; una necessità per noi occidentali con la pelle tanto delicata. Mi
colpì questa storia che approfondii parlando con Mirella, Laura e Davide, i
compagni di viaggio di Giovanni. Ognuno di loro aggiunse qualche particolare e
da quel narrare colmo di emozioni, nacque un racconto tradotto con le mie
impressioni.
Scrissi una bozza e Giovanni
l’arricchì con i nomi dei luoghi, aggiungendo alcuni particolari che solo chi
ha vissuto quei determinati momenti poteva sapere. Ma il racconto rimase
incompleto per la mia incapacità di dargli un finale interessante che potesse
davvero coinvolgere il lettore.
Lo scorso 25 aprile, il Nepal fu
distrutto da un devastante terremoto. Ho visto Giovanni con gli occhi rossi,
come poche volte gli ho visto in tanti anni. Ho sentito le voci dei nostri
amici seriamente preoccupate, perché non c’era modo di avere notizie delle
persone che erano state con loro per tre lunghe settimane e con le quali
avevano condiviso tutto. Io stessa per molti giorni non riuscivo a parlarne
senza commuovermi.
Avrei voluto chiudere il mio
racconto dandogli un lieto fine; ma le immagini che scorrevano in televisione durante
quei giorni erano talmente toccanti che non ho saputo concludere nulla.
Con questo racconto ho
partecipato, per il secondo anno consecutivo, al Premio Letterario “Il
Viandante” istituito dall’Academia Peregrini e sabato 27 settembre mi è stato
conferito il terzo premio della sezione “Narrativa”.
La quota di € 100,00 che mi è stata assegnata, l’ho
consegnata personalmente a Patrizia Broggi, vice presidente di Eco Himal,
un’associazione di volontariato ONLUS di Varese, creata per promuovere la
difesa delle aree himalayane attraverso la cooperazione con le popolazioni che
vi abitano. Patrizia partirà il prossimo 21 ottobre per il Nepal e porterà il
suo aiuto in quelle terre colpite di cui quasi non se ne parla più. Potete visitare il sito di Eco Himal, per rimanere aggiornati sui progetti in corso e sulle iniziative che l’associazione organizza, cliccando qui.
Non ho vinto il “Premio Strega”,
sia chiaro, ma sono ugualmente soddisfatta come se avessi vinto il “Premio Nobel”.
Certe emozioni, quando non te l’aspetti, ti mettono le ali: tu cerchi di tenere
i piedi ben saldi a terra, ma poi è inevitabile lasciarsi andare un po’ e la
felicità, quando è autentica, ti travolge come un fiume in piena. E la mia, in
questo momento, ha la portata della piena del Po.
Il racconto è possibile leggerlo qui, cliccando in corrispondenza del mio nome, oppure sul sito dedicato a chi
ama e vive la montagna, Io sentieri,
curato da Daniele Mora, un mio carissimo amico con il quale ho condiviso spesso
molti sentieri e storie di montagna.
BRAVA!
RispondiEliminaGrazie Silvia
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