Mi piace alzarmi presto la
domenica mattina. Mi piace alzarmi quando fuori è buio e tutti dormono ancora.
Vige un silenzio meraviglioso, fitto di sogni e sbadigli. È un momento tutto
mio in cui, di solito, leggo quel che rimane del giornale di ieri, e se del
giornale di ieri non rimane più nulla, mi metto in cucina a fare qualcosa, a
pulire verdure, a fare una torta o a cucinare per tutta la famiglia. Gatto
compreso.
Certo, lui non deve mancare per
nessuna ragione perché, ai primi rumori, si avvicina a grattare alla porta del
balconcino e sta lì, seduto sui gradini, ad aspettare che io apra e lo faccia
entrare. Le prime parole del giorno le scambio con lui e, insieme, facciamo la
nostra prima colazione.
Stamattina ha sentito il profumo
della salsiccia. Quando è entrato si è fiondato sotto il banco dove stavo
lavorando e, annusando l’aria, ha emesso una specie di miagolio di
approvazione. Stavo tagliando, infatti, la lonza di maiale che, con la carne
macinata, la salsiccia e i funghi, avrei preparato un buon “umido” da
accompagnare alla polenta di mezzogiorno. Ne ha assaggiato un pezzettino e
poi…via, alla conquista del divano!
Intanto il profumino dello
stracotto si è sparso per tutta la casa e di lì a poco anche il gattone ha fatto la sua comparsa in
cucina, fiutando l’aria pure lui.
Di solito, di mattina, aleggia un
buon profumo di caffè, che io amo fare ancora con la vecchia moka di mia mamma.
Giovanni, però, deve avere qualche gene di origine nordica nel suo DNA, perché,
a colazione, avrebbe preferito un po’ dell’umido con i funghi.
Intanto si fa giorno e dalle
prime luci del mattino capisco che sarà proprio una giornata a carattere
autunnale, cielo grigio e aria frizzantina. In pentola lentamente cuoce il
pranzo di mezzogiorno e, nell’attesa, accoccolandomi nel mio cardigan di lana,
leggo un libro accanto a Elzy, dormiente sul divano.
Il gattone, lo vedo, gira a vuoto per la casa, impaziente. So che
da un momento all’altro se ne uscirà con una pensata. Lo conosco bene il gattone, lui non gira a vuoto, in realtà
sta pensando, e il suo girovagare non è altro che il ritratto delle sue meningi
in movimento.
- Che ne dici se andassi a fare un giro in valle, per ciudin*?
Lo sapevo che stava tramando
qualcosa. Inutile fargli presente che c’è da riordinare il garage prima che
faccia freddo o rammentargli che ci sono pile di riviste che aspettano da mesi
di essere sistemate nello studio; non servirebbe a niente.
- Non è IL momento – mi direbbe perché, in
quel preciso istante, lui sa già cosa fare, vuole solo la mia approvazione. E
io, che non sono la carognetta, come
qualcuno vuole dipingermi, lo assecondo, anche perché mi piace leggergli in
faccia quella contentezza da bambino che ha ottenuto quel che voleva.
Funghi, castagne, melograni,
cachi, zucche e zuppe. L’autunno è la stagione dai mille colori e dai
buonissimi sapori.
Alla fine Elzy, al primo raggio di
sole, è uscito a farsi un giretto. Il
gattone è ritornato con un bel bottino di funghi pronti da pulire e
cucinare e io, soddisfatta la mia voglia di bruscitt**, propongo un pomeriggio a
tema autunnale a Domodossola, una delle città a me più care.
* Chiodini – Funghi mangerecci che crescono in gruppetti, o
famigliole, alla base dei tronchi di molte piante legnose. Ha cappello
giallastro o bruno chiaro
** Bruscitti – Piatto a base di carne di manzo, macinata e cotta a
lungo nel vino.
ma che bello leggere questo post!!! ma lo sai che Domodossola piace un sacco anche a me!!! è tantissimo che non ci vado ma tanti e tanti anni fa avevo una casetta a Santa Maria Maggiore (in pratica mi ero trasferita lì quando ero in maternità ) e la metropoli era Domodossola dove si andava a fare la spesona :-) o un giretto ...bella l'atmosfera autunnale che io amo! cieli grigi, freddo, pioggia mi piacciono...si lo so, fa molto "Maga Magò" e quando lo dico vengo guardata male ! però vuoi mettere mangiare in giornate così polenta, ciudin e bruscitt ??? ;-) ... baci grandissimi
RispondiEliminaIo e te abbiamo sempre più cose in comune...adesso vedi che eravamo vicine di casa a Santa Maria Maggiore e lo sappiamo solo ora! Anche noi avevamo un appartamento e ci andavamo nei fine settimana autunnali e invernali, vista la passione per la neve... Ma Domodossola mi è entrata nel cuore praticamente al momento di nascere: mia mamma fino all'età di 17 anni ha abitato a Crevoladossola, quindi andare a trovare zii e cugini era una bellissima abitudine e tuttora, quando vi ritorno, passo sempre davanti alla casa degli zii, anche se ormai non è rimasto più nessuno, ma di loro rimane un meraviglioso ricordo e un grande senso di pace. Quante cose abbiamo da raccontarci, tu ed io?
RispondiEliminaUn grandissimo abbraccio.