giovedì 11 giugno 2015

Nata oggi

Io a 2 anni


Sono nata una mattina di giugno, quando il caldo non era ancora opprimente. Un sabato mattina molto presto, dopo aver disturbato appena un po’ la tranquillità della mamma. La mia nascita era prevista per la fine di giugno e il babbo poteva ancora abbandonarsi a sonni tranquilli.


- Piero…Piero… ho qualche dolorino…
Disse la mamma verso le cinque del mattino.

- ma…ma non è ancora ora!
Rispose il babbo assonnato.

- Forse è meglio chiamare la mamma Lisa…
(mia mamma ha sempre chiamato così mia nonna paterna)

- Bisogna avvertire anche il Mario, allora…che prepari la macchina
(Il Mario era mio zio, il fratello di mio papà)

Due ore prima i miei genitori se la raccontavano così tra le mura della camera da letto. Due ore dopo, con il rischio che nascessi per la strada verso l’ospedale,  mi stringevano tra le loro braccia, increduli. Era nata una bambina quando tutti si aspettavano un altro maschietto e Fabrizio sarebbe stato il mio nome.
Li ho spiazzati tutti, invece: mamma, papà, nonni, nonne, zii e forse anche l’ostetrica. Una bambina, la prima bambina dopo una fila di cinque maschietti, di cui un fratellino e quattro cuginetti. Le mie nonne non se ne capacitavano. E la mamma nemmeno. Durante la gravidanza sembrava giocassi al pallone, tanto scalciassi ad ogni ora del giorno e le donne, che incontravano la mamma durante la spesa, le guardavano il pancione ed erano così sicure che fosse un altro maschio, come tante veggenti; condizionarono a tal punto la mamma, che lei non pensò neanche a trovare un nome da bambina.

- Come la chiamiamo, adesso…?
Disse la mamma al babbo.

- mah…non ho la benché minima idea – rispose lui

- …

- Chiamiamola Mirella…
(ma nemmeno lui era così convinto di quel che aveva detto)

- Nooo!...come la moglie del Felice?...No, dai, Piero…è pur sempre una bambina!
(come se la Mirella del Felice non fosse mai stata una bambina…)

- …

…allora chiamiamola Or-nel- la…
(Il babbo buttò lì quel nome scandendone bene le sillabe)

- Ah no néh! -  intervenne la nonna Elisa – Come la Vanoni? No matàii1, Ornella nooo…
(La Vanoni non è mai stata nelle grazie della nonna, ma per fortuna non le venne in mente la Nilla Pizzi!)

-…

- chiamatela Marinella, allora…

Ma si può? Mi trovarono questo nome diverse ore dopo dalla mia nascita, sparando nomi a casaccio, come se fossi un gattino. Io mi chiamo Marinella, passata da Mirella, Ornella e da chissà quali altri nomi interessanti, grazie a mia nonna. E meno male! Se quella giovane coppia fosse stata lasciata sola, chissà quale nome avrebbe tirato fuori! Santa Nonna!

Allora, ricapitolando: ero attesa a fine di giugno e sono arrivata a metà mese, disturbando il sonno di tutti;  sono nata femmina quando tutti si aspettavano che fossi un maschio; mi hanno dato un nome a casaccio… Cosa pensare? ci sono tutte le prerogative per credere che io fossi una bambina non gradita!

Sto scherzando naturalmente! Se oggi sono la donna che sono, è grazie alla famiglia che ho avuto alle spalle, e per famiglia intendo tutti. Una cosa però la devo dire: ogni parola scritta sopra è vera. Il racconto della mia nascita l’ho sentito diverse volte, dalla versione della mamma a quella della nonna e, qualche giorno fa, anche dal babbo.

Oggi festeggio il mio compleanno.


Note 

1- matàii: ragazzi



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