martedì 23 giugno 2015

Andar per mercatini


Metti una domenica senza programmi. Una giornata d’estate ben soleggiata  e fresca,  che senti la voglia di andare così scalpitante, che tutto andrebbe bene pur di uscire e, magari, fare ritorno a tarda sera.
Le domeniche senza meta sono quelle che, alla fine, mi hanno sempre offerto momenti speciali. E di domeniche così non me ne capitano molte.

La scorsa domenica c’era il clima perfetto per una passeggiata di poche pretese e, alla fine, chi di pretese ne ha poche, si accontenta sempre. La donna di lago che c’è in me, ogni volta tende a proporre località in riva all’acqua e quando mi si dà carta libera,  io non ho dubbi: andiamo al lago.
Domenica avevo proposto un pomeriggio di tranquillità. Avevo voglia di stare all’aria aperta, magari sotto ad un albero a leggere un bel libro, in un qualsiasi posto, purché con vista lago. Preparata la borsa con tutto il necessario per esaudire l’aspirazione del momento (libro, blocco da disegno, astuccio con i colori e macchina fotografica…ultimamente le aspirazioni sono molte), siamo partiti in direzione del Lago Maggiore.

Arrivati ad Arona, ho visto che lungo tutta la passeggiata c’erano delle bancarelle. Lì per lì ho pensato al solito mercatino degli hobbisti e ho scartato l’idea; poi, invece, mi sono accorta che esponevano antiquariato e ho cambiato parere: in fondo, il pomeriggio è lungo, per rimanere sotto un albero a leggere, c’è sempre tempo!





Non sono una grande intenditrice di antiquariato, ma mi piace il vintage e quell’aura particolare che trasmettono le cose del passato. Sono attratta dai bottoni (non è una novità) e gironzolare tra le bancarelle di un mercatino si trovano delle cosine interessanti, soprattutto si trovano dei bottoni in vera madreperla e se il venditore non vede l’ora di sbarazzarsene, l’affare è fatto. Anche i pizzi, le chiavi arrugginite, i giocattoli di latta, i libri dalle pagine ingiallite, le borse firmate, gli utensili da cucina in alluminio e i bijoux sono tra le cose che mi conquistano maggiormente. Inutile dire che ogni due per tre ero ferma a ficcare il naso in qualcosa. Per fortuna che anche Gio ha trovato interessante curiosare tra i vecchi libri e le riviste, così non mi sono sentita troppo in colpa.

Potevo tornare a casa a mani vuote, secondo voi? Domanda inutile. Risposta ovvia.


Tutte le foto sono by Pirpy



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