Per me erano occasioni speciali
quando, la domenica pomeriggio, il babbo prendeva l’iniziativa di fare la
frutta secca caramellata. La mamma ci affidava la cucina e usciva di scena fino
al momento di sgranocchiare i risultati. Io lo aiutavo a spaccare i gusci delle
nocciole che in seguito lui tostava, per privarle dalla pellicina esterna. Poi
metteva sul fuoco una padella con dentro lo zucchero e l’acqua e mescolava fino
ad ottenere uno sciroppo nel quale intingeva la frutta secca fino al momento
che lo zucchero, cristallizzando, prendeva il tipico colore ambrato. Toglieva
quindi dal fuoco e prima che il tutto s’indurisse, versava il composto su un
piano rivestito di carta oleata, cercando di tenere separate le nocciole per
non farle diventare un croccante.
Mi vedo ancora attorno al tavolo,
in ginocchio sulla sedia, nell’attesa che si raffreddassero quelle deliziose
noccioline. Allungavo la mano, per sentire se fumavano ancora e, appena
intiepidivano, iniziava l’insolita merenda.
Per me erano occasioni speciali,
quelle, perché finalmente riuscivo ad avere il babbo tutto per me.