Immagine da Maurice Sendak, Nel paese dei mostri selvaggi
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In principio Maurice Sendak creò i Mostri Selvaggi. Era il 1963.
Cinquant’anni dopo, cinquanta illustratrici e illustratori italiani danno vita
a una mostra selvaggia, dedicata a Sendak e alle sue creature.
Cinquanta mostri, cinquanta illustrazioni, cinquanta interpretazioni fatte di segni, colori
e pensieri, per dire grazie a un maestro e al suo libro più celebre; per dire che ancora, cinquant’anni dopo, i mostri selvaggi sono tra noi. Sono parte di noi.
(Quarta di copertina de MostriSelvaggiInMostra. Cinquant’anni con le creature di Maurice Sendak – Babalibri)
Da piccola non ho mai letto Nel paese dei mostri selvaggi. L’ho scoperto per caso da adulta e l’ho letto con infantile curiosità e, come amano fare i bambini, l’ho riletto e riletto ancora. È un libro illustrato che racconta i mostri che risiedono dentro di noi, di come li lasciamo scatenare per poi domarli magicamente fissandoli negli occhi.
Oggi, per risollevare il morale di una giornata un po’ muffa, ho visitato la mostra in Castello, che rimarrà fino a venerdì 21 febbraio per poi spostarsi a Romentino (da sabato 22 a venerdì 28 febbraio) e a Oleggio (da sabato 1 a domenica 9 marzo). In esposizione, tutte le cinquanta tavole che illustrano le varie specie di mostri. Mostri del buio, mostri da addomesticare, mostri danzanti, mostri dagli occhi gialli, mostri affamati, mostri sonnecchianti, selvaggi mostri. Ognuno che racconta qualcosa di spaventosamente vero.
Io ho trovato il mio, e voi?
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