domenica 16 febbraio 2014

Il posto delle favole



-Dove nascono le storie?- mi chiese Tommaso, un bambino di seconda elementare.

-Le storie nascono…mah, non saprei con esattezza. Le storie nascono quando meno te lo aspetti, senza preavviso e nei posti più insoliti che si possa pensare.

È stata una bella domanda quella di Tommaso. Una curiosità di bambino appassionato di favole, nei cui brevi svolgimenti in classe inserisce sempre qualcosa d’inventato, scaturito dalla sua fantasia di bambino.
Non esiste, infatti, un posto dove sedersi e aspettare che arrivi una storia a raccontarsi; e nemmeno un momento particolare della giornata in cui darsi appuntamento. Tutti i luoghi raccontano qualcosa.
Nel mio caso, prima di scrivere un pezzo, che possa trattarsi di un racconto, una pagina di diario o un post per questo blog, faccio sempre ordine tra gli appunti che prendo qua e là, quando vado in giro; infatti ho sempre con me un piccolo quaderno e una penna, dove annotare qualche particolare.
A volte non ci annoto niente e scrivo di getto il mio pezzo, senza l’aiuto degli appunti.

L’unico modo che esiste per scrivere e raccontare una storia, è cominciare a farlo.

Tutte le storie necessitano di tanta fantasia, immaginazione, creatività e ingegno. Perché una storia abbia il consenso del pubblico, deve saper catturare l’attenzione e mantenere alto l’interesse del lettore, altrimenti sarà una storia di poco successo.
Le grandi storie appassionano perché a volte parlano di noi, dei nostri drammi, dei nostri conflitti interiori. Quante volte leggendo un passo di un libro ci siamo rispecchiati in una situazione; ebbene quel passo aumenta la nostra curiosità verso un finale che potrebbe prenderci per mano e condurci ad una visione migliore della realtà .
Le storie nascono nel costante esercizio di osservazione e ascolto del mondo circostante. Tutto quel che ci circonda può essere il tema di una storia e in tutti noi ce n’è una da raccontare.
L’argomento è una porta spalancata. È come trovarsi nell’atrio di una casa le cui stanze raccontano qualcosa di chi ci ha vissuto; ognuna, però, in modo diverso. Si può scegliere di esplorarne solo una e sarà, quindi, un racconto breve; oppure perlustrarle tutte, quelle stanze, e metterle insieme: nascerà, così, un romanzo.

Quindi, al piccolo Tommaso dico che non so dove sia il posto in cui nascono le storie. Di certo so che vivono nella mente di chi ha occhi per guardare e orecchie per ascoltare.

Ieri Pan&latte ha compiuto 2 anni. Due anni di accrescimento e soddisfazioni.
Un GRAZIE infinito a tutti i lettori che contribuiscono alla crescita con la sola curiosità di leggere.

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