“Amo le rondini perché,
con il loro volo leggero e veloce
e con il loro istinto infallibile per la direzione,
sembrano voler invitare al viaggio.
Soprattutto le amo perché partono e poi ritrovano la strada del ritorno.”
(Anna Maspero)
È incredibile come, una vota ritornata a casa, certe abitudini, certi suoni, certi profumi resi miei durante il viaggio, vengano subito a mancare.
Si comincia col guardare l’ora e a pensare a che cosa si stesse facendo, a quell’ora, nei giorni precedenti.
Poi si svuota la valigia e tra gli abiti spiegazzati, capitano tra le mani le cartoline, i libri, gli oggetti che evocano speciali momenti e attraverso i quali si cerca di rimanere ancora un po’ in vacanza.
Si scaricano le foto, si guardano i particolari e, attraverso le immagini, sembra che tutto sia ancora lì, come ieri.
In seguito subentra la quotidianità, la normalità dei giorni; quelle cose, solo nostre, che contraddistinguono la nostra appartenenza a qualcosa.
Del resto, se non fosse così, non si apprezzerebbe nemmeno la parentesi di un solo giorno diverso da tutti gli altri.
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