Foto by EmmePi
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“Avere casa è un bene
dolce il sonno sotto il proprio tetto
figli, giardino e cane.
Ma certo appena ti sei riposato dall’ultimo viaggio
la lontananza ti insegue con nuove lusinghe.
Meglio è soffrire la nostalgia di casa
e sotto le stelle, solo,
riposare con la propria melanconia.
(Hermann Hesse)
Nostalgia. Voglia di “tornare” o di “tornare a casa”
Un buon viaggiatore non dovrebbe avere nostalgia dei luoghi, ma non è facile provare distacco per i posti, le cose e la gente che s’incontra, anche se nulla è per sempre e niente ci appartiene sul serio.
Quando si parte è indubbiamente un momento non facile, anche se gl’incontri saranno frequenti e nasceranno nuove conoscenze; però questi sono generalmente temporanei e presto ci si deve abituare ad un nuovo distacco.
C’è anche la nostalgia che ci assale al ritorno. Nostalgia di nuovi orizzonti, dei luoghi non visti e di strade che vorremmo ancora percorrere; quella nostalgia che pur essendo legati a luoghi e affetti, ci fa percepire il nostro ambito troppo stretto e limitato.
Forse però, la vera nostalgia, è solo quella che provano gli emigrati, quelli che il lavoro li allontana da casa, e quando il pensiero vaga fino a dove vivono i figli, ecco che la malinconia li assale, serra loro la gola e le lacrime prendono il sopravvento.
Per noi schiavi del benessere, può fare solo bene, ogni tanto, mettere una distanza tra noi e la nostra casa, per apprezzare meglio il ritorno alle comodità che per abitudine diamo per scontate.
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