Questa parola mi sta inseguendo
da diversi giorni. Tutto è iniziato dall’editoriale di una rivista, da un post
letto su Facebook, dalla consultazione di un libro cercando tutt’altro ed
infine dalla recensione di un libro. La parola hygge è balzata fuori, ogni volta, richiamando la mia attenzione. E non è stato un
caso.
Hygge è una parola danese non traducibile. È legata all’atmosfera
che si crea quando si sta bene con le persone che amiamo. Evoca un senso di
calore e intimità, come condividere con gli amici una fetta di torta
accompagnata da un bicchiere di buon vino. Magari davanti a un caminetto
acceso, conversando piacevolmente sulle piccole e grandi cose della vita. Ma è
anche sorseggiare una tazza di tè alla
luce fioca del crepuscolo. Senza stress, solo tanta serenità e la sensazione di
essere completamente in pace con il mondo.
Per sperimentarla serve solo un
po’ di tempo da dedicare a noi stessi e alle persone che amiamo. Il segreto è di cercare la felicità negli
affetti e si pratica in ogni momento e in ogni stagione dell'anno.
A me piace accoccolarmi sul
divano, avvolta in una coperta, a leggere un bel libro con una tazza di
qualcosa di caldo tra le mani. Quando riesco a concedermelo, è come stare in
paradiso. Perlomeno, questa è la mia visione del paradiso.
Ma non sapevo che questa bella sensazione avesse un nome, danese per giunta.
Si dice che la Danimarca sia uno dei
Paesi più felici del mondo. Tra i suoi cittadini si registra un alto livello di
felicità, benessere e qualità della vita che a loro stessi pare essere
inspiegabile, visto che, oltre al pessimo clima, devono sopportare anche oneri
fiscali tra i più elevati al mondo. Però la hygge è l’ingrediente che fa la
differenza nella ricetta della loro felicità, dovuta al fatto che le lunghe ore
di buio invernale induca questa popolazione a
trascorrere molto tempo in compagnia di amici e familiari. E sappiamo
benissimo quanto ci si senta più sereni e rilassati con le persone che amiamo.
Ma la hygge non è solo questo. È l’insieme di tante piccole cose. La luce
delle candele. Una tavoletta di cioccolato. Una bevanda calda. Un bel libro. Un
film emozionante. Una pietanza prelibata. Un maglione caldo. Un paio di calzini
di lana. Un taccuino su cui annotare qualsiasi cosa. Una bella coperta nella quale avvolgersi. Un sottofondo musicale.
Insomma, un insieme di tante
cose, le nostre cose, che fanno la differenza per farci stare bene.
Provate a pensare: non è forse
vero che nei momenti di tensione, quando ci sentiamo maggiormente affaticati,
l’unico desiderio che abbiamo è quello di rifugiarci nelle cose che amiamo?
Tutto questo è hygge. In poche parole HYGGE siamo noi!
Ecco grazie a te ho imparato un nuovo termine ed un nuovo desiderio si è impossessato di me, andare in Danimarca
RispondiEliminaDesiderio che condivido, cara Anna, e prima o poi imprimerò anche là le orme delle mie scarpe! Un abbraccio grande
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