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Foto by Pirpy |
È un periodo che sono attratta da quei piccoli
accessori futili da cucina.
La scorsa settimana sono entrata
in un negozio di casalinghi. Tutta colpa di un volantino. Ho curiosato qua e
là, mi sono riempita per bene gli occhi di cose belle e, alla fine mi è
scappato l’acquisto. Una cosa utile, una cosa futile e una cosa frivola: un
pacco da 6 appendiabiti in legno laccati di bianco (che quando ne cerco uno libero,
non c’è mai), una confezione di 3 portabustine di tè (per deporre la bustina intrisa
quando la tolgo dalla tazza) e…udite-udite… un mini frullino elettrico per
montare il latte (ha-ha! Adesso ci viziamo…)
Già, ho deciso di coccolarmi un
po’ in questi giorni e al mattino inizio la giornata con un bel cappuccino vegano,
zero caffeina. Non che sia vegana, però certi mangiarini li trovo interessanti
e sfiziosi. Il mio cappuccino del mattino, che ha una schiuma densa da fare
invidia a quello del bar, è vegano perché, a causa di un’intolleranza al
lattosio, piuttosto di bere un latte che non è più latte, preferisco il latte
di soia, di mandorle o di riso che, contrariamente a quel che vogliono farci
credere, sono molto buoni e nutrienti.
L’unico inconveniente è che
quello di riso e di mandorle, che al palato sono i migliori, non montano, perché
a differenza della soia, questi due prodotti non contengono la lecitina, che
favorisce la miscelazione dei liquidi che contengono i grassi.
Aggiungo che il mio cappuccino è
a zero caffeina perché, incuriosita dalle chiacchiere tra due donne, ascoltate
un po’ di tempo fa, nella sala d’attesa dell’oculista, ho provato a convertirmi
alla cicoria e dal momento che, come
sostituta del caffè, non ha storia, l’ho provata nel cappuccino e il risultato è
delizioso.
Questa non è una ricetta vera e
propria, perché per fare un cappuccino non è che ci voglia la laurea di Master
Chef; però alcuni accorgimenti vanno fatti. Intanto quella bevanda fatta con la
cicoria, che non me la sento di chiamare caffè, la preparo con una normale
caffettiera e, mentre aspetto, riscaldo il latte di soia in un bricco. Quando
ha raggiunto una temperatura accettabile,
lo monto e qui entra in gioco il mio nuovo frullino. Per la verità, emette un
sibilo simile al trapanino del dentista, ma il risultato è straordinario: una
schiuma densa e compatta, come se fosse panna montata!
Foto by Pirpy |
Verso il mio latte nella tazza,
con tutta la schiuma; quindi aggiungo il caffè direttamente dalla caffettiera che,
con un po’ di esercizio, ho acquisito una certa esperienza, così da ottenere un
cappuccino artistico come quello che
fanno in certi bar.
Dolcificando a piacere andrà
cancellata l’opera d’arte, ma il vostro palato vi ringrazierà e si metterà a
disposizione per la prossima degustazione.
Questi sono piccoli lussi a poco
prezzo, che potrete concedervi tutte le volte che vorrete, standovene
tranquillamente in pigiama a casa vostra oppure offrendolo alle amiche in una
delle famose riunioni tra zabette. Il
successo è garantito.
(Frullino “Mini Multi Mixer” €
3,99 acquistato da “Casa”)
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