Che ne sapete, voi, che vivo dell’abbozzo di un sorriso di mia madre?
Che desidero una sua carezza come l’aria che
respiro?
Che aspetto fiduciosa che risponda “Anch’io” quando le dico di volerle
bene?
Che ne sapete, voi che, invece, passano dei giorni prima che la veda sorridere?
Che non avrò più le sue facili carezze perché è sempre più limitata?
Che non è
più in grado di mettere insieme due parole per rispondere un semplice “Anch’io”?
Che ne sapete , voi, della nostra
difficoltà nell’accettare che ogni giorno sia un po’ peggio di ieri?
Che la
rabbia che ci consuma è una rabbia balorda?
Che non serve disperarsi
perché non c’è niente che possa cambiare?
Che ne sapete, voi…
Che ne sapete, voi, che ci fate
aspettare due ore per consegnare un foglio che dichiari l’infermità mentale di
mia madre, che ci chiedete altrimenti le verrà tolta la pensione, ma che ci
rifiutate perché non è stato spedito “on line”?
Che ne sapete, di cosa si prova
nel gettar via tempo al tempo che abbiamo da passare con lei?
Che ne sapete, voi, che ci
chiedete di pesare il pannolone prima di metterglielo e dopo, pieno, per
stabilire la quantità da assegnarle ogni mese?
Che ne sapete di cosa si prova
nel fare tutto questo?
Che ne sapete della dignità che
abbiamo perso, noi e lei, per una malattia che, forse, non è conveniente
trovare la cura?
Lo sapete, sanguisughe,
che i 30 pannoloni che avete tolto a mia madre servono a garantire il vostro
vitalizio e quello dei vostri figli e dei figli dei vostri figli?
Sì, profittatori e parassiti che non siete altro!
Vigliacchi! 100 volte vili.
RispondiEliminaDaniele, invidio chi ha avuto il coraggio di lasciare tutto e andarsene fuori da questo Paese che non garantisce più niente e crea leggi su leggi per garantire il futuro dei politici di ieri e di oggi. Sono giorni, mesi e anni che provo rabbia verso tutto questo e quando ti trovi di fronte ad una burocrazia che non ha nessuna caratteristica per essere denominata tale, non mi resta che urlare nel mio piccolo privato perché, se lo faccio davanti allo sportello dell'ufficio, rischio l'arresto e la galera come nemmeno i peggiori delinquenti. Non riconosco più questo Paese o, forse, sono cresciuta abbastanza e ho aperto gli occhi...
EliminaUn abbraccio grande.
Vigliacchi! 100 volte vili.
RispondiEliminaSenza parole!!! Mi spiace per quello che state passando!!!!
RispondiEliminaGrazie Gloria, a volte devo scaricare la rabbia che mi porto dentro e cercare un po' di serenità in quel che mi piace fare. Buona giornata, cara...
EliminaUn vortice senza senso di burocrati incapaci. Rendono la vita impossibile a chi è impossibilitato a vivere e non si rendono conto che rubando la vita agli altri peggiorano anche la propria.
RispondiEliminaHai ragione Gigi. Penso che se ci sono delle regole si debba rispettarle, tutti però! Ma come ben vediamo ogni giorno, qui in Italia, vige il "Regolamento Facoltativo per Simpatia". La storia del piano terapeutico mensile di mia mamma è vergognoso: ho saputo che sono stati presi provvedimenti di questo genere (cioè di diminuire la fornitura dei pannoloni) perché c'erano, e sono convinta che ci siano ancora, persone che hanno fatto richiesta senza averne bisogno e la fornitura la rivendevano. Però, mi dico, mia mamma è stata sottoposta a visite specialistiche e la sua invalidità è stata valutata da una commissione; mi è lecito chiedermi chi ha valutato questi delinquenti approfittatori?
EliminaMa siamo in Italia: alla fine la scamperanno tutti, medici di commissione e delinquenti sanguisughe, a discapito di chi ne ha veramente bisogno.
Un vortice senza senso di burocrati incapaci. Rendono la vita impossibile a chi è impossibilitato a vivere e non si rendono conto che rubando la vita agli altri peggiorano anche la propria.
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