martedì 7 gennaio 2014

Buona partenza!


Disegno di RAFFAELLA CASTAGNA colorato da ME!

No, non è la crisi ad aver tolto i vestiti anche a Babbo Natale…


Dopo che Babbo Natale ha fatto il bucato e la Befana ha lasciato la sua calzetta piena di dolcini appesa al mio ramo, si abbassa il sipario, si spengono le luci, si ritirano gli addobbi e per un anno (undici mesi per l'esattezza) non se ne parla più. … E così l’Epifania tutte le feste si porta via.

C’è sempre stata un po’ di tristezza in me nel giorno dell’Epifania, proprio perché è il giorno che mette il punto di fine al lungo periodo di attesa e di festa.
Quando andavo a scuola significava riprendere gli studi con più impegno; era il momento di interrogazioni e verifiche scritte, che davano l’opportunità di migliorare laddove il rendimento era stato scarso e arrivare agli scrutini del primo quadrimestre non propriamente col fiato corto. Più tardi, quando iniziai la mia esperienza nel mondo del lavoro, riprendere dopo l’Epifania era puramente una manifestazione di svogliatezza: a casa si stava troppo bene senza dover prestare eccessiva attenzione all’orologio.
Giuro che in questo momento sento la nostalgia per entrambe le situazioni, per quel tempo ormai lontano della scuola e per quella condizione in cui ci si sente quando si ha un impiego.

Tutto passa. I ricordi, però, restano e riaprendo ogni tanto i cassettini della memoria possiamo affrontare con meno noia il presente.
Che cosa resta di questi giorni di festa, appena passati?
Personalmente posso dire che mi sia rimasta gran parte della magia di quei momenti passati in famiglia; delle serate a tavola con gli amici; delle inaspettate sorpresine trovate sotto l’albero; delle risate con il piccolino della famiglia rivangando la vacanza al mare. Mi è rimasta l’emozione di un bel libro letto davanti al fuoco del camino; l’abbraccio di mia madre e di mio padre, un pomeriggio, seduti davanti alla tv a guardare uno di quei film tanto mielosi quanto balsamici, ottimi per superare un momento perturbato.
Mi restano i bigliettini d’auguri (che qualcuno ancora scrive per la contentezza di un’intramontabile “romanticona” come me), gli SMS, gli MMS, le WhatsApp Chat dei più tecnologici amici; mi resta il meraviglioso ricordo di una ciaspolata notturna in attesa dell’arrivo del nuovo anno e l’insolito brindisi con cioccolata, vin brulé, zabaione e biscottini successivo al più classico con spumante e panettone; e la passeggiata di Capodanno fin sotto ad una cascata i cui spruzzi, gelando, hanno disegnato incredibili figure di ghiaccio tutt’intorno.
E poi… e poi… e poi, basta. Qualcuno dice che sia poco costruttivo pensare sempre al passato; ma io ritengo che un buon futuro si costruisca anche sulle basi di ciò che è stato, e sarà ancora migliore se appoggiato sulle basi solide degli errori fatti, riconosciuti e corretti.

Buona partenza e buona continuazione, quindi, e che sia un anno meraviglioso per tutti!

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