Giorni frenetici, scalpitanti, a
volte un po’ folli…
Mi ritrovo a fare colazione
davanti al pc, controllando le mail sul tablet, tenendo a portata di mano il
mio smartphone.
Intanto scrivo questo post, ascolto una meravigliosa playlist
natalizia e penso alla lista della spesa per il pranzo di Natale. È il colmo:
ora che ho l’onore d’avere uno studio tutto mio, mi ritrovo accampata sul
tavolo della cucina, perché in questi giorni pare che Babbo Natale si sia
trasferito là, nel mio nuovo angolino, con tutto il suo laboratorio. Spero solo
che, alla fine, lasci un regalino anche per me, perché non ho il coraggio di
chiedergli l’affitto…
Sono giorni frenetici! Ma va bene
così…
In fondo la mia vita è cambiata
da un po’ di tempo a questa parte, e io mi sono adeguata volentieri alle nuove normative.
Lo stress? È quel che ci vuole: rende alto il morale e viva la vita!
In questi giorni c’è stato molto
da fare e tante soddisfazioni. Devo ammettere che organizzare i laboratori di
lettura per i bambini mi sfianca un pochino, nel senso che nel preparare i miei
discorsi metto in conto tutto, perché i bambini sono così imprevedibili da
metterti a KO con una semplice richiesta imprevista e fuori tema. Non si
contano più i mal di testa di fine giornata, ma poi è il risultato quel che
conta e i bambini sono una fonte inesauribile di energia, che hanno e che elargiscono a piene
mani senza saperlo.
Ieri ero con la mia editrice alla
Scuola Primaria Thouar di Novara a impartire una lezione di come si scrivono le
storie. Ci siamo ritrovate circondate dai bimbetti della prima classe, festosi
ed accoglienti. Alcuni non credevano ai loro occhi d’aver davanti una scrittrice in carne ed ossa e mi hanno
tastata ed abbracciata come per assicurarsi che fossi vera! Il piccolo Davide
addirittura mi ha offerto il suo succo di frutta e siccome l’aveva quasi finito,
non contento, mi ha omaggiata di un bellissimo disegno, che non c’entra niente
con la lezione fatta, ma lui ha voluto così: l’ospite va sempre trattato bene e
in quel disegno è rinchiusa tutta la sua generosa accoglienza. È commovente
quanto i bambini riescano a dare con la loro semplicità e purezza!
A partire da stasera iniziano le
serate in compagnia di amici per lo scambio degli auguri. Con alcuni mettiamo proprio
le gambe sotto al tavolo; con altri ci privilegiamo di piacevoli dopo-cena. Questo
è il periodo migliore per incontrarci e stemperare le tensioni della vita
frenetica. E da domani inizierà anche per me la corsa all’ultimo regalo. Quest’anno
parto tardi, ma con le idee chiare: non troppi, ma mirati. In fondo i bambini
ci insegnano che per entrare nel cuore di qualcuno non è necessario fare le
cose alla grande e le dimostrazioni d’affetto sono il regalo più bello che si
possa ricevere.
Come vedete, sono giorni un po’
folli, ma vi prometto di scrivere un altro post prima di Natale, magari condensato,
con poche parole, ma cercherò di trovare le migliori per abbracciarvi tutti con
i miei auguri.