Foto Norino Canovi
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Giugno, mese di compleanni e onomastici.
Si parte subito dal primo giorno con ben tre compleanni, una zia un cugino ed un’amica; poi il 4, l’amica più anziana, Ida, 90 anni; il 6, il 9, il 10 (ben tre persone, il 10!), il 12, il 13, il 14, il 15, il 18, primo compleanno del più piccolo della famiglia e Santa Marina, visto che non ho un’omonima Santa, ho deciso di “farmi gli auguri” in questo giorno. Si saltano, poi, dieci giorni fino al 28, l’ultimo dei compleanni e, per chiudere il mese, l’onomastico del papà, il 29, San Pietro (e Paolo).
Niente male, néh… Come accendere un mutuo, se dovessi pensare ad un regalo per tutti! Per fortuna che molti si accontentano del pensiero…
Anch’io sono nata in questo mese (ma tòh!) e oggi è il mio compleanno.
Mi sento fortunata per essere nata in giugno che ha sempre avuto un particolare sapore di festa.
Finiva (e finisce) la scuola e, tranne che per la quinta elementare, quando ho vissuto l’amarezza di lasciare la mia maestra, per tutti gli altri anni significava davvero “liberazione” e abbandono alle lunghe e calde giornate spensierate che, ahimé, non ho avuto più il piacere di assaporare, dal momento in cui ho iniziato a lavorare. A giugno si festeggia San Giovanni, il 24, e al mio paese aleggia aria di festa per parecchi giorni intorno a quella data.
È il mese in cui fioriscono i tigli, con la loro meravigliosa essenza a profumare l’aria; le lucciole lanciano il loro segnale luminoso e i grilli friniscono, nelle calde serate. Le rondini, o meglio, i balestrucci, garriscono al mattino presto e alla sera prima di andare a nanna, una volta allineati sui fili della corrente che attraversavano le strade da un lato all’altro, oggi, invece, qua e là e soprattutto sui canali di scolo delle case.
Dicevo che oggi è il mio compleanno… La prima cosa che faccio, dal 1978, è dedicare un particolare pensiero a mio nonno Alfredo, scomparso proprio nel giorno del mio dodicesimo compleanno. È un momento di commozione, anche se sono passati tanti anni; fortunatamente, sono cresciuta con un forte senso della famiglia e ai miei nonni sono sempre stata molto legata ed è per questo che ancora ne sento la nostalgia.
Quando ero piccola, la nonna Elisa, in questo giorno, mi regalava una scatola di…Biscotti Plasmon, dei quali ero (e lo sono ancora!) ghiottissima; poi, i biscotti sono stati sostituiti da un bel mazzo di rose che la nonna raccoglieva nel giardino appositamente per me. Le rose della nonna sono state poi sostituite dalle calle della zia Aldina; un anno me ne regalò un numero tale che dovetti dividerle in vasi disposti in tutta la casa e, curando che non marcisse la parte del gambo a contatto con l’acqua (che dev’essere poca e cambiata tutti i giorni), le calle durarono quasi un mese! La calla è uno dei fiori che preferisco: il suo calice bianco sembra ancora più elegante tra il verde intenso delle grandi foglie che, da sole, danno volume all’intera composizione.
Non disdegno, però, anche un semplice mazzolino di fiori di campo, anzi…
Se fossero spighe dorate di frumento con i papaveri rossi e i fiordalisi, sarebbe un autentico mazzolino dal sapore dell’estate! Peccato che i papaveri durino il tempo di uno sguardo: sembra che inizino a perdere i petali come presi dalla vergogna. I fiordalisi, invece, che erano scomparsi, e per apprezzarne la bellezza bisognava consultare qualche vecchio libro di botanica, sembra abbiano fatto la loro ricomparsa nei campi, proprio perché pare che i loro semi siano stati mescolati ai semi di grano e quindi rinati per dare quel bellissimo tocco di blu alle campagne estive. Nei pressi di Bellinzago e Oleggio è possibile ammirarli e, giuro, rivederli è stata per me una vera sorpresa!
Bene, in questo giorno di compleanno voglio esprimere solo un desiderio:
FELICITA’
Auguriiii...basta il pensiero!!!
RispondiEliminaCerto, basta il pensiero e oggi di vostri pensieri ne ho ricevuti davvero da starci bene per i prossimi dodici mesi...GRAZIE!
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